Warhammer 40,000: Boltgun – Recensione

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Vivere nell’universo di Warhammer 40,000 non è piacevole in nessun caso, ma questo vale particolarmente se siete residenti del mondo forgia di Graia. In Boltgun, nuovo boomer shooter di Auroch Digital, lo sfortunato mondo viene infatti invaso per la seconda volta dalle forze del Caos.

Sviluppatore / Publisher: Auroch Digital / Focus Entertainment Prezzo: 21,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, GOG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 23 maggio

I più attenti ricorderanno sicuramente come Graia sia già stato il mondo protagonista di un videogioco ambientato nel Tetro Millennio, e cioè quel Warhammer 40,000: Space Marine uscito nel 2011 e riuscito rapidamente a conquistarsi l’apprezzamento di folte schiere di appassionati di quell’universo narrativo.




Allora si partiva con un’invasione orchesca per poi rivelare la vera portata del pericolo che il mondo forgia correva, con l’arrivo degli Space Marine del Caos guidati da Nemeroth, figuro dall’aspetto poco rassicurante che il nostro prode capitano Titus prendeva a pugnazzi fortissimi mentre i due precipitavano da una torre impossibilmente alta. Il Caos, però, è sempre in agguato, e stavolta toccherà al Veterano senzanome della Guardia Risoluta protagonista di Warhammer 40,000: Boltgun ricacciarlo nel Warp da cui proviene a suon di fucile requiem e spada a catena.

A BOLTGUN PIACE ESSERE VINTAGE

Le premesse di Warhammer 40,000: Boltgun partono in maniera quasi diretta dagli eventi di Space Marine. Quel cristallo energetico legato al Warp che tanto aveva fatto penare Titus e compagni è ancora in circolazione: o meglio, ne è un suo frammento, che ora i poteri perniciosi hanno tutto l’interesse a recuperare e ad utilizzare per fini sicuramente non molto positivi per la popolazione del pianeta. Il nostro Veterano verrà spedito sulla superficie del pianeta su ordini dell’Inquisizione per indagare sulla faccenda, che prevedibilmente prenderà una piega sempre più brutta mano a mano che avanziamo per i 24 livelli di gioco.

OLTRE ALLA PROLE DI NURGLE, ANCHE I DEMONI DI TZEENTCH VERRANNO A FARCI VISITA

Si inizierà affrontando banali cultisti che moriranno in un singolo colpo del nostro potente fucile requiem, per poi veder ben presto apparire Space Marine del Caos e demoni di varia natura; oltre all’onnipresente stirpe del dio della pestilenza Nurgle (sul serio, è il nemico principale in Dawn of War 2 Chaos Rising, in Daemonhunters, in Vermintide 2 e in Darktide) questa volta fanno la loro apparizione in quantità tutt’altro che secondaria anche i figli di Tzeentch, dio della magia. Per fortuna, il Veterano nella cui armatura di ceramite andiamo ad infilarci è anche più incazzato della media dei suoi confratelli e non ha decisamente la minima intenzione di lasciar prosperare queste malevole creature.

Warhammer 40000 Boltgun

Ciascuna arma ha il suo livello di potenza, che indica a grandi linee contro quali nemici è efficace.

Per assisterlo nel suo compito, troverà un arsenale opportunamente santificato e oliato con i sacri unguenti: il fucile requiem è chiaramente l’arma principale che ci troveremo ad utilizzare. Per chi fosse meno informato sugli arsenali del quarantamila, il “fucile” in questione spara proiettili dal calibro di circa venti millimetri, cioè quello che per gli standard del secolo corrente si inizia a trovare esclusivamente su postazioni fisse o su mezzi corazzati.

Ho amato il requiem pesante, variazione dal calibro ancora più grosso dell’iconica arma

E il nostro Veterano lo utilizza in fuoco automatico, correndo e saltando allegramente in giro. Non solo: se possibile, questa è una delle armi più “contenute” fra quelle che ci mette a disposizione Warhammer 40,000: Boltgun, fra fucile termico, archibugio Volkite e cannone grav. Nel complesso, la mia preferita è stata indubbiamente il requiem pesante, praticamente un fucile requiem dal calibro ancora più grosso (circa 25 mm) e che attinge direttamente dalla riserva di munizioni, senza bisogno di ricaricare: estrarlo e mettersi a vomitare sacri proiettili sulla progenie del Warp mi ha sempre regalato copiose dosi di soddisfazione.

Warhammer 40000 Boltgun

Il fucile termico è praticamente un mega fucile a pompa. Usatelo con reverenza.

COSÌ COME OGNI PROTAGONISTA DELLA STORIA DEGLI FPS, ANCHE QUELLO DI BOLTGUN AFFRONTA SFIDE IMPOSSIBILI

Nel complesso, Warhammer 40,000: Boltgun è un buon boomer shooter (termine nato di recente per indicare “quegli sparatutto con i pixel grandi”), che sicuramente incontrerà il gradimento degli appassionati dell’universo narrativo creato da Games Workshop; certo, bisogna accettare che come ogni protagonista della storia degli FPS anche il nostro Veterano della Guardia Risoluta supera situazioni che secondo il canon stabilito non gli lascerebbero minima speranza. Nel corso del gioco, infatti, ci troveremo ad ammazzare oltre a cultisti e demoni minori a centinaia e Space Marine del Caos a dozzine (incluse le varianti Terminator), anche se ben ricordo quattro Signori del Cambiamento e tre Grandi Immondi. In situazioni normali decisamente un po’ troppo, anche per un fedele servo dell’Imperatore!

NESSUN RIPOSO PER CHI CERCA LA PERFEZIONE

Se quello creato da Auroch Digital è un prodotto molto solido e ben realizzato, fatica però ad andare oltre, a stupire. Per esempio, sebbene il suo level design rispetti bene i canoni di ciò che ci si aspetta da un gioco ambientato nel tetro millennio, con una quantità di immense strutture gotiche più che in linea con le aspettative, allo stesso tempo la struttura dei suoi livelli non riesce mai a colpire come faceva, per fare un paragone con un altro ottimo boomer shooter recente, quella di Prodeus.

BOLTGUN È UN PRODOTTO SOLIDO E BEN REALIZZATO, MA CHE NON ECCELLE MAI

O ancora: la sua colonna sonora è adeguata e bella carica, ma non arriva mai a vette comparabili a quelle raggiunte dall’accompagnamento sonoro di Cultic, anch’esso eccellente FPS old school uscito negli ultimi mesi. Però appunto i problemi del gioco stanno tutti qui; ripensandoci, non ho mai riscontrato seri difetti, al limite un certo senso di smarrimento in alcune situazioni (diciamo che qualche minima indicazione in più avrebbe giovato) e un bilanciamento di alcune armi che forse avrebbe bisogno di un’aggiustatina (il plasma è proprio triste e il fucile a pompa ha troppi pochi colpi per quello che fa). Ma per il resto, Warhammer 40,000: Boltgun fa il suo dovere e lo fa bene.

In Breve: La critica più importante che si può levare a Boltgun è che non raggiunge mai vette di eccellenza, ma per il resto è un gioco solido, ben realizzato e con pochi difetti degni di essere segnalati. Se siete fan dell’universo di Warhammer 40,000, poi, inutile dire che ci andrete a nozze.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: RTX 3060, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Il bello dei boomer shooter è che girano più o meno su qualunque cosa, e Boltgun non fa eccezione. È pure piacevole da vedere se vi piace l’estetica di Warhammer 40,000, ma come sempre per i giochi di questo genere vale l’appunto che vi devono piacere i pixel belli grandi e i nemici bidimensionali.

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Pro

  • Si spara tanto e si spara bene / Ambientazione ben ricostruita / Approvato dal Codex Astartes.

Contro

  • Capita di trovarsi sperduti / Sempre buono, ma mai eccellente.
8

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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