Sfide nel rispetto della sicurezza? Nomination? Televoto? Format primitivi, fortunatamente morti e sepolti assieme ai reality di vecchia scuola: in Showgunners ci si elimina col piombo.
Sviluppatore / Publisher: Artificer / Good Shepherd Entertainment Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG)
Ritengo i reality programmi dall’enorme potenziale, purtroppo non espresso a dovere. Bellissima l’idea di simulare l’esperienza di naufraghi su un’isola deserta, ma dove sono le tribù di cannibali e i draghi di Komodo? E che senso hanno queste case piene di telecamere, senza una visita di cortesia di Alex e i suoi Drughi? Fortunatamente c’è un produttore più visionario dei soliti dinosauri televisivi, intenzionato a cestinare il politically correct con un format in cui i partecipanti lottano per la sopravvivenza in combattimenti all’ultimo sangue contro psicopatici di ogni genere.
Sfortunatamente ciò avviene solo all’interno di Showgunners, strategico con combattimenti a turni partorito da Artificer e distribuito da Good Shepherd Entertainment, ma chissà, magari potrebbe ispirare le nostre reti televisive. Aspettavo con ansia questo gioco dopo la divertente prova con la versione di anteprima, quando ancora si chiamava Homicidal All-Stars, dal nome dell’immaginario show. Confermerà le mie iniziali impressioni? Da buon conduttore ve lo dico dopo la pubblicità, restate con noi.
SHOWGUNNERS, QUANDO RUNNING MAN INCONTRA X-COM
Le origini di questo concept risalgono probabilmente al lontano 1958, quando dall’abile penna di Robert Sheckley nasce The Prize of Peril che, anticipando di diversi anni la nascita dei reality show, descrive le gesta del protagonista in fuga da bande di delinquenti senza scrupoli, seguito costantemente da una troupe televisiva per la gioia del pubblico. Ma è con The Running Man, film del 1987 interpretato da Arnold Schwarzenegger, che prende forma l’idea dello Stato ultra totalitario in cui violenti show spettacolarizzano la morte e anestetizzano la popolazione, mantenendo così una sorta di ordine sociale. Come dite? Era pratica già nota ai tempi di Panem et Circenses? Però all’epoca non c’erano telecamere. E nemmeno gli amati dei combattimenti a turni.
Showgunners è presentato esattamente come un programma televisivo, a partire dalle missioni elencate come episodi del reality, con tanto di pilot a fungere da tutorial, passando per la presentazione dei personaggi e delle varie location. Ma è soprattutto il carismatico commentatore a immergerci nell’atmosfera, con il tipico stile da presentatore di sport da combattimento che ricorda Bruce Buffer, l’inarrivabile announcer UFC.
Showgunners ci viene presentato esattamente come un programma televisivo
TURN BASED E REAL TIME, TUTTO IN UNO
Il gameplay di Showgunners abbraccia sia il combattimento a turni che l’esplorazione in real time. Quando non ci sono nemici a tiro, ci si muove tranquillamente e l’azione è quasi arcade, con i classici ostacoli a intermittenza quali fiamme che si accendono e si spengono, lame che escono improvvisamente dal pavimento e tutte le trappole che siamo soliti incontrare in questo genere di videogame. Sebbene queste fasi action siano realizzate con grande cura e ambientate in mappe ricche di aree segrete, sono comunque piuttosto banali da superare; la vera difficoltà infatti è data dagli scontri a fuoco con gli psicopatici ingaggiati per ucciderci, i quali avvengono in apposite sezioni da raggiungere alla fine di varie peripezie, o in seguito ad un’imboscata.
A questo punto l’azione cambia e si entra nella modalità turn based, il cuore del gioco. Non vi è nulla che tenti di rivoluzionare il genere, ma allo stesso tempo non è stato trascurato alcun dettaglio.
I combattimenti a turni si guardano bene dal rivoluzionare il genere, ma al contempo includono tutto il necessario
COLLEGHI E CONCORRENTI, DECIDE TUTTO LUI
Le truppe da sbaragliare sono discretamente impegnative, grazie alla presenza di diverse unità in grado di brandire spade o celarsi alla nostra vista dietro una coltre di fumo, e si muovono collaborando tra loro generalmente per accerchiarci. Ma il fiore all’occhiello di Showgunners sono gli altri concorrenti che Scarlet incontra episodio dopo episodio, necessari per formare una squadra eterogenea nella quale ogni membro ha le proprie abilità esclusive, skill che spaziano da una potenza di fuoco fuori del comune alla capacità di disorientare gli avversari, passando per la resistenza a determinate armi. Utilizzare al meglio le peculiarità di ciascuno è indispensabile per concludere con successo le missioni.
Un aspetto che invece proprio non ho gradito è che vita e morte dei nostri partner sono decise dal plot: ci sono davvero rimasto male quando un personaggio che avevo cresciuto e livellato con tanto amore, distribuendo skill con estrema attenzione, è passato a miglior vita solo perché la trama lo prevedeva. A saperlo prima, avrei assegnato i punti abilità a casaccio senza perdere troppo tempo.
Il gioco di squadra è fondamentale, peccato che vita e morte dei nostri partner non dipendano da noi ma siano prestabilite
In Breve: Showgunners unisce azione in tempo reale e combattimenti a turni con estrema prudenza, non aggiungendo nulla a entrambi i generi, ma collocandoli all’interno di un brutale reality show nel quale conta solamente sopravvivere. Il risultato è divertente, anche se avrei barattato qualche sezione in cui bisogna solo evitare ostacoli o disinnescare trappole con dei combattimenti in più. La storia, per quanto vista altre centinaia di volte, è un discreto collante fra una missione e l’altra. Consigliato ai fedeli amanti del genere, ma chi sperava in qualche novità potrebbe rimanere deluso.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema di performance, inoltre alcune inesattezze nell’UI presenti nella versione di prova sono state risolte, garantendo un’esperienza ottimale.