Formula Retro Racing - World Tour – Recensione

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Una volta qui era tutta campagna di poligoni crudi: Repixel8 ci riporta indietro nel tempo con Formula Retro Racing – World Tour, un racing game in cui abbondano gli spigoli.

Sviluppatore / Publisher: Repixel8 / Repixel8 Prezzo: € 16,79 Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo in locale PEGI: 3 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di uscita: Già disponibile

Nella vita di ogni videogiocatore c’è un momento di epifania, un istante in cui di colpo l’impossibile entra nel reame del reale e ci si ritrova in ginocchio, come John Belusci di fronte al fascio di luce in chiesa, o si finisce per mettere tutto in discussione, tipo Fantozzi dopo aver letto Il Capitale.




Voi ricordate il vostro? Io il mio ce l’ho stampato in mente e mi riporta a quella mattina di tanti anni fa in cui ho inserito per la prima volta la cartuccia di Virtua Racing nel Mega Drive e… BOOM! Ecco, ora potete immaginare come mi sento di fronte a Formula Retro Racing – World Tour.

ALLACCIATE LE CINTURE

Seguito dell’originale Formula Retro Racing, uscito nel 2021 e passato piuttosto in sordina per colpa dei limiti che ne condizionarono le ambizioni, questo World Tour sviluppato e pubblicato da Repixel8 si propone di fare ciò a cui ogni seguito ambisce: migliorare e ampliare la formula originale. E ci riesce, diciamolo fina da subito, non tanto perché il suo predecessore fosse alquanto povero, quanto piuttosto perché le nuove aggiunte davvero ampliano le possibilità di divertimento offerte dal racing di Repixel8. Come facilmente intuibile, Formula Retro Racing – World Tour è un gioco di corse che si ispira apertamente ai titoli automobilistici degli albori della grafica poligonale.

ABBONDANO I DETTAGLI E GLI ELEMENTI DECORATIVI A BORDO PISTA, UTILIZZATI PER CREARE ATMOSFERA E SUGGERIRE IMMEDIATI ACCOSTAMENTI GEOGRAFICI

Lo stile grafico è una via di mezzo tra Virtua Racing e Daytona USA: poligoni duri e crudi, spigolosi e algidi, privi di texture e ricoperti da colori piatti, come in VR dunque (OT: come riportato su Steam, il gioco è fruibile sia in modalità standard che VR, non necessita di visore), ma utilizzati per ricreare scenari articolati, in cui abbondano i dettagli e gli elementi decorativi a bordo pista, utilizzati per creare atmosfera e suggerire immediati accostamenti geografici con le città che ospitano i diversi tracciati. Proprio il rinnovato assortimento di circuiti è uno dei punti di forza di World Tour, che facendo fede al suo nome si impegna a portare il giocatore in giro per il mondo a caccia di monumenti riconoscibili, dal Colosseo ai sali-scendi di San Francisco, dai neon di Las Vegas allo Shard di Londra.

Formula Retro Racing - World Tour

Colosseo is for boys. Palazzo dell’EUR is for men.

Non tutte le ambientazioni sono però sbloccate all’avvio del gioco e l’ottenimento dei crediti necessari per completare il giro del mondo diventa dunque la meccanica principale della modalità arcade. Come il nome suggerisce, non si va troppo per il sottile: si guida, ci si prende a sportellate e si cerca di arrivare ai checkpoint entro la scadenza del conto alla rovescia. Il modello di guida è piuttosto semplice, ma allo stesso tempo abbastanza divertente, supportato da un sistema di danni che consente di tenere sott’occhio lo stato della propria vettura attraverso una barra a schermo, ma anche di sbarazzarsi dei rivali facendoli esplodere in un tripudio di lamiere (e pixel).

SI GUIDA, CI SI PRENDE A SPORTELLATE E SI CERCA DI ARRIVARE AI CHECKPOINT ENTRO LA SCADENZA DEL CONTO ALLA ROVESCIA

L’intelligenza artificiale che guida i rivali è ancora una volta basica, ma sufficientemente elaborata da non trasformare i piloti sotto il suo controllo in kamikaze: gli avversari impostano traiettorie sensate e cercano di evitare il contatto, quando non finiscono in uno degli inevitabili mischioni iniziali. Le gare tendono ad assomigliarsi fra loro, con la bagarre del primo giro che si traduce in un gruppo all’inseguimento dei primi tre/quattro in volata: va bene, il ritmo è abbastanza frenetico da godersela lo stesso.

Formula Retro Racing - World Tour

Adoro i pixeloni che sbuffano dai copertoni durante le derapate.

Per accumulare i punti necessari a sbloccare tutto è necessario ripetere più volte i tracciati, in questo senso è cosa saggia che Formula Retro Racing – World Tour garantisca una buona varietà in quasi tutti i suoi elementi: ritornare sul tracciato romano, ad esempio, consente di cogliere dettagli a bordo pista sfuggiti la prima volta, i tre diversi livelli di difficoltà offrono un certo stacco (soprattutto tra normale e difficile), mentre infine la presenza di diverse tipologie di vetture consente approcci differenti (benché manchi un menù di statistiche attraverso cui ricavare informazioni sulle caratteristiche di ciascuna prima di scendere in pista).

FORMULA RETRO RACING – WORLD TOUR: TOKYO DRIFTING

Tra le tipologie di auto presenti, figurano anche le muscle car che, se selezionate, cambiano abbastanza radicalmente le impostazioni di gioco. Tali veicoli, infatti, competono solo tra loro, ma soprattutto sono caratterizzati da un sistema di guida peculiare che produce esaltanti derapate non appena si sfiora il pad. Serve un poco per abituarsi perché l’auto si raddrizza senza controsterzo, ma al volante di questi veicoli il gioco cambia sensibilmente, costringendo a rivedere l’intera impostazione di guida e l’approccio alle curve.

Le muscle car sono caratterizzate da un sistema di guida peculiare che produce esaltanti derapate non appena si sfiora il pad

Si tratta di un’integrazione azzeccata che garantisce a Formula Retro Racing – World Tour una dose aggiuntiva di varietà e profondità, ma che allunga anche l’esperienza complessiva portando intorno alle cinque ore il tempo necessario per alzarsi da tavola sazi. Certo, dopo si può continuare a darci dentro, incaponendosi nei duelli in multiplayer locale o nella modalità Eliminator, in cui l’ultimo viene via via eliminato mentre quelli davanti vanno sempre più forte.

Formula Retro Racing - World Tour

Le musiche risultano abbastanza ipnotiche (modo carino per dire che alla lunga sono ripetitive).

Con la sua immediatezza arcade e la capacità di catapultarci a 300 km/h in un mondo di poligoni colorati, Formula Retro Racing – World Tour è il classico gioco che si finisce per riprendere di tanto in tanto, quando si ha bisogno di uno scacciapensieri per riequilibrare una giornata storta o per animare una serata di sana competizione tra amici sul divano.

In Breve: Formula Retro Racing – World Tour è esattamente ciò che sembra: un arcade solare, che fa della semplicità il suo punto di forza senza tuttavia rinunciare a una giusta dose di profondità. Il giro per il mondo promesso dal titolo prende forma in una serie di tracciati ricchi di dettagli, seppur riprodotti da poligoni crudi. La semplicità del modello di guida è compensata dalla presenza delle muscle car che introducono il drifting, cambiando le carte in tavola e aggiungendo un pizzico di varietà. Ottimo per i momenti di nostalgia e per migliorare l’umore.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Sull’ammiraglia Microsoft, Formula Retro Racing – World Tour fa davvero una buona figura, frullando a 60 fps solidi e buttando a video un’immagine a 4k se supportato da monitor/tv. Talvolta capita di assistere a un po’ di effetto pop-in sugli elementi più lontani dello scenario, ma potrebbe anche essere voluto.

 

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Pro

  • Atmosfera retro perfetta / Ottimo scacciapensieri / Fila bello fluido

Contro

  • Qualche pop-in / Varietà limitata
7.8

Buono

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