EVERSPACE 2 – Recensione

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Sono passati due anni dalla prima volta che abbiamo messo mano a Everspace 2, al suo ingresso in Accesso Anticipato. Ora è arrivato il momento della versione 1.0, ed è un gran momento.

Sviluppatore / Publisher: Rockfish Games / Rockfish Games Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store, GOG); PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 6 aprile (versione 1.0, PC); prossimamente su console

Everspace 2 inizia con una scena di mondana quotidianità nella Zona Demilitarizzata. Una spedizione mineraria su un asteroide ricco di risorse, per il quale il nostro protagonista Adam Roslin fa da pilota del caccia di scorta. Qualche forma di flora locale da eliminare, un’esplorazione della grotta alla ricerca di potenziali pericoli. Uno degli ultimi incarichi prima di potersi qualificare per il piano pensionistico della Grady & Brunt, e ritirarsi assieme al collega Ben su Eden-6, il pianeta con i laghi al plasma. Peccato che nulla sia mai così semplice, nella Zona Demilitarizzata…

EVERSPACE 2: ADAM’S RUN

Quadrante spaziale in passato attraversato da una brutale guerra fra le forze Coloniali e gli alieni Okkar, la DMZ non è certo il posto adatto a chi ha un cuore debole. Area a giurisdizione mista dove sono gli Okkar a tenere una parvenza di ordine, la Zona è in realtà casa di innumerevoli schiere di malfattori, pronti ad aggredire convogli mercantili e sprovveduti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato.




È anche sede di uno dei distaccamenti più importanti della Grady & Brunt, compagnia mineraria terrestre molto potente economicamente e militarmente, e non particolarmente interessata ad assicurare la salute e il ritorno a casa dei suoi dipendenti. È, infine, l’angolo dello spazio dove il clone militare Adam Roslin travaglia fin dal primo Everspace, quando doveva compiere viaggio dopo viaggio sperando di arrivare in una destinazione dove, forse, avrebbe trovato risposte sulle sue origini.

NIENTE PIÙ MACCHINE PER LA CLONAZIONE: PER ADAM QUESTA VITA È ANCHE L’ULTIMA

Ora le cose sono cambiate. L’Adam Roslin nei panni di cui ci caliamo è uno degli ultimi cloni sopravvissuti, anzi, forse l’ultimo. Le macchine che gli garantivano di tornare in vita in un altro corpo, mantenendo intatte le sue memorie fino agli ultimi fatali momenti, distrutte. E proprio quando una vita tranquilla e lontana dai pericoli dello spazio sembrava a portata di mano, ecco che ancora una volta tocca darsi alla fuga, le autorità Coloniali alle spalle. Ma nella sventura, una nuova porta si apre. Il nuovo compagno d’avventura Dax Bashar ha un piano. Non può parlarcene nei dettagli, ma lo renderà ricchissimo – ci renderà ricchissimi, se lo aiuteremo. Ricchi a sufficienza da dire addio a questa maledetta Zona Demilitarizzata. Ricchi a sufficienza da comprare un nostro pianeta. Un altro sogno ingenuo? Forse. Ma vale la pena seguirlo.

CHE C’ENTRA DIABLO?

L’evoluzione di Everspace 2 non riguarda solo la trama. Come ben saprà chi nel corso degli ultimi mesi ha provato la versione in Accesso Anticipato, anche la struttura di gioco è molto cambiata rispetto al predecessore: roguelite lineare quello, action RPG open world questo. Dagli stessi sviluppatori di Rockfish, la loro creazione è stata definita come una sorta di “Freelancer incontra Diablo”, ed è una descrizione che ha il suo perché.

Everspace 2 Recensione

Arrivi in orbita planetaria e ti trovi di fronte questo. Un bell’effetto, non c’è che dire.

Oltre a poter viaggiare liberamente – se si escludono naturalmente i blocchi imposti dalla progressione della storia – fra i vari settori e sistemi, il gioco ci offrirà non solo una trama principale da seguire, ma anche sidequest e attività secondarie; il sistema di equipaggiamento e di crescita prende inoltre una piega più smaccatamente orientata ai numerini, con Adam che cresce di livello, e armi e moduli secondari caratterizzati non solo da requisiti di livello a cui si legano valori dei danni sempre più alti ma anche da cinque livelli di rarità – la classica scala comune, non comune, raro, epico, leggendario, per intenderci.

EVERSPACE 2 È IL GIOCO CHE ROCKFISH HA SEMPRE VOLUTO FARE

È un cambiamento che ha il suo perché, non solo narrativamente. Everspace era un bel gioco, ma soffriva di quella mancanza di permanenza tipica dei roguelite. Arrivi negli ultimi settori, tensione sempre a mille sperando di non beccarti una di quelle maledette tempeste solari, ma comunque a questo punto sei sicuro di te, hai un buon equipaggiamento, buone scorte, ma una volta arrivato all’ultimo settore tocca comunque ricominciare da zero. Certo c’è la progressione orizzontale, ma non è la stessa cosa. E proprio questa mancanza di permanenza era una osservazione che Rockfish Games si è sentita muovere spesso, ma d’altronde quello di fare un action RPG nello spazio era sempre stato anche il loro sogno. Forti delle due milioni di vendite del primo capitolo, era dunque inevitabile che Everspace 2 assumesse la forma che ha oggi. E lasciatemelo dire, è proprio una gran bella forma.

La DMZ sarà pure un luogo brutale, ma non manca di panorami affascinanti.

La nuova creazione dello studio tedesco prende infatti quelle che erano le caratteristiche più efficaci del suo predecessore e ci lavora sopra. Prima fra tutte, il gameplay, quel combattimento arcade intervallato dai pochi attimi di respiro che riusciamo a conquistarci con una fuga ben riuscita, fondamentale per rigenerare gli scudi e poter tornare a tuffarci nello scontro, mix che rendeva magnetico il capitolo precedente e che anche qui riesce a non stufare mai.

La nuova creazione riprende le caratteristiche più efficaci del predecessore, e ci lavora sopra

Il combattimento consente diverse varietà di approccio, garantite oltre che dalla quantità di armi a nostra disposizione anche dalle nove diverse classi di astronavi al cui comando potremo metterci. Niente incrociatori spaziali, vi avviso subito; se è mettervi al comando delle cosiddette capital ship quello che sognate, dovrete guardare verso altre lidi. Ma in compenso, la differenza fra infilarsi nel cockpit di un pesante Vindicator o dell’agilissimo Scout si sente tutta, cambia proprio decisamente l’approccio: se i primo è in grado di ricevere molti più colpi e può affidarsi a una schiera di droni che lo aiutino a gestire il traffico aereo, il secondo ama le lunghe distanze e non è indicato per trovarsi nel bel mezzo della mischia.

AH, PURE QUA L’INFLAZIONE È ALLE STELLE

Proprio nel metodo di sblocco e di progressione delle astronavi risiede una delle (molte poche) osservazioni che sento di poter muovere a Everspace 2. In breve: costano davvero un sacco di crediti. In meno breve: anche le navi hanno la loro rarità.

nel metodo di sblocco e di progressione delle astronavi risiede una delle poche osservazioni

Il Sentinel con cui partiamo, per esempio, è una nave di tier 1, poi ci sono quelle 1+, 2, 2+, eccetera, fino al tier 4. Navi di tier più alto non solo hanno statistiche migliori, corazza, scudo, scafo, ma anche più slot per le abilità passive e attive, e dunque diventano scelte semi-obbligate; anzi, senza il semi, visto che progredendo con i livelli le navi di tier più basso spariscono proprio dai negozi. Il problema è che visto il loro prezzo il gioco ci spinge a puntare verso il tier più alto che possiamo permetterci e, in soldoni, questo significa che nel corso delle 35 ore che mi ci sono volute ad arrivare a fine gioco ho cambiato nave appena quattro volte (e una di queste è stato un aggiornamento del mio Vindicator). Ora, sono sicuro che dal momento in cui il gioco arriverà nei negozi con la sua versione 1.0, cioè il 6 aprile, ci vorranno circa venti minuti prima che intraprendenti imprenditori spaziali traccino rotte commerciali tramite cui è possibile accumulare ziliardi di crediti nel giro di poco tempo, perché il gioco in teoria permette di fare pure quello, però resta che avrei preferito meno barriere nella possibilità di sperimentazione.

Everspace 2 Recensione

Potevano mancare gli Antichi e le loro imponenti strutture? Certo che no.

Già che siamo nel campo delle critiche, mi levo anche l’altro sassolino dalla scarpa e dirò che a livello di trama Everspace 2 non è esattamente cosa da strapparsi i capelli. Per carità, non manca di momenti di pregio: l’IA di bordo HIVE torna anche in questo capitolo e i suoi commenti sarcastici sono sempre fantastici, tutti i dialoghi sono doppiati e anche con una buona qualità, e il cast di personaggi è bello vario. Ma nel complesso la storia attraversa tutti i cliché delle storie spaziali e non, c’è il capo della corporazione crudele e spietato, le morti non esattamente ad alto impatto, il potere dell’amicizia, insomma queste cose qua che nel complesso funzionano ma non è sicuramente questo il punto forte del gioco.

IL TEMPO VA, PASSANO LE ORE

Ecco, adesso basta parlare di cose che mi hanno fatto alzare un sopracciglio però, perché Everspace 2 nel complesso invece è proprio un gran gioco. Ogni volta che lo avviavo perdevo cognizione del tempo, ogni volta che finivo una quest principale o secondaria era sempre “oh ma dai che vado a vendere le robe che ho raccolto e poi stacco”, e poi in mezzo ti trovi una richiesta di soccorso, apri la mappa e vedi un sito inesplorato e allora devi per forza andare a vedere cosa c’è lì, oh ma guarda una nuova secondaria, oh ma guarda una nuova location challenge, e poi ti accorgi che da quando volevi staccare è passata un’ora.

oltre a offrire un combattimento esaltante, il gioco ha il pregio di saper bilanciare il ritmo e le pause nell’azione

Merito non solo del combattimento, che gioca un ruolo preponderante all’interno del gioco e che è davvero esaltante, fra laser che volano da tutte le parti, nemici ovunque, cercare di sfruttare l’ambiente a nostro favore, le maledizioni quando il nemico che stavamo prendendo di mira si lancia in spericolate manovre evasive, e allora toh prova a schivare questo missile a ricerca, la soddisfazione che non invecchia mai di vederli perdere il controllo ed esplodere in una palla di fuoco, ma non c’è tempo per fermarsi ad ammirare a bocca aperta, via al prossimo bersaglio. Merito anche della capacità di Rockfish di aver saputo bilanciare bene questi momenti ad alta intensità con stacchi di vario tipo. Le sopracitate location challenge, per esempio, che nella maggior parte dei casi ci richiedono di risolvere un puzzle ambientale in cui verrà messo alla prova il nostro spirito d’osservazione. O le gare di corsa, per cui non vi consiglio di utilizzare una delle navi più pesanti. O ancora semplicemente il vagare da un sito all’altro, accompagnati da una musica rilassante e dagli occasionali scambi fra Adam e HIVE.

Everspace 2 Recensione

Anche se durante la storia ho usato perlopiù il Vindicator, lo Striker è la mia classe preferita, agile e brutale nel combattimento a corto raggio.

Al tutto, poi, fa da contorno una presentazione visiva semplicemente spettacolare. Certo, siamo pur sempre di fronte al prodotto di uno studio indipendente quindi i più puntigliosi scrutando le superfici degli asteroidi vedranno texture non proprio dettagliatissime, ma per tutti gli altri Everspace 2 è un gioco non solo divertente da giocare, ma piacevolissimo da vedere.

al netto di un budget non stratosferico, Everspace 2 è un gioco non solo divertente da giocare, ma piacevolissimo da vedere

Avevo già raccontato due anni fa, in sede di anteprima, quanto mi avesse colpito Palaemon’s Wound, quest’area dove ci troviamo a prendere d’assalto una base dei banditi mentre sullo sfondo si staglia il nucleo esposto di un pianeta, ma mi ha fatto piacere constatare come anche gli altri settori si difendano benissimo in quanto a viste panoramiche, fra stazioni di ricerca in orbita intorno a un azzurro sole, scheletri di gargantuesche creature spaziali, astroporti che si ergono al di sopra delle nuvole, stazioni minerarie, relitti di immense navi, pozzi lavici e planetoidi ghiacciati. È, insomma, davvero incredibile la cura che un team tutto sommato piccolo come quello di Rockfish è riuscito a mettere nelle 120 location che hanno creato per il loro titolo.

Everspace 2 Recensione

La Photo Mode non è particolarmente elaborata, ma permette di catturare ottime viste.

Per chiudere Everspace 2 è un titolo che… non sorprende, in realtà, perché già dal suo predecessore si capiva che fra i ranghi dello studio tedesco l’abilità non mancava. Fa piacere, però, vedere come la loro ambizione sia stata ben valutata, non ci sia stato il proverbiale passo più lungo della gamba: Rockfish si è concentrata su ciò che riusciva a fare bene, osando ma non esagerando, e l’ottimo risultato è sotto gli occhi di tutti, un gioco grande (90 ore di contenuti per i completisti, dicono loro) ma non bulimico. Averne di più titoli così.

In Breve: Bello, bello davvero. Rockfish Games ha preso i punti forti del predecessore e ci ha ricamato sopra, consegnando un action RPG che in questo periodo di open world a non finire riesce comunque a risultare fresco e mai opprimente. Unico punto debole la storia un po’ scontata, ma per il resto consigliatissimo.

Piattaforma di Prova: PC, Steam Deck
Configurazione di Prova: RTX 3060, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Giocato tutto al massimo a 1080p, e ho avuto solo sporadiche discese sotto i 60 fps nelle scene più concitate; i pianeti ghiacciati in particolare sembrano mettere alla prova il motore di gioco. Per il resto il gioco è parecchio scalabile e i requisiti minimi sono molto accessibili. Non molto adatto allo Steam Deck, purtroppo, sia per questioni di interfaccia che di gameplay.

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Pro

  • Gameplay sopraffino / Visivamente ispiratissimo / Enorme, ma senza essere bulimico.

Contro

  • Navi piuttosto care, forse troppo / Storia banalotta.
9

Ottimo

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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