Barotrauma – Recensione

PC

Recentemente uscito da un lungo Accesso Anticipato, Barotrauma è il simulativo sandbox di sottomarini nella sua versione completa che potrebbe far gola agli amanti del mistero e dell’horror.

Sviluppatore/Publisher: FakeFish Games / Daedelic Entertainment Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Online PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: Già disponibile

Sapete, c’è qualcosa di straordinariamente affascinante negli abissi del mare. L’uomo, da sempre, n’è attirato come se in quei fondali potesse trovare tutte le risposte necessarie ai vari quesiti irrisolti del mondo.




Con Barotrauma non si resta a mollo sul pianeta Terra, come qualcuno potrebbe augurarsi, ma si viaggia ai confini della Galassia. Per la precisione su Europa, una delle lune di Giove, bagnati da uno sconfinato oceano alieno che ospita forme di vita brutali e sconosciute, capaci di comparire dall’oscurità e trascinare giù, sempre più a fondo, come un sottomarino senza controllo, privo del proprio timoniere e di un equipaggio coeso che sappia governarlo. Ed è proprio un sottomarino il mezzo scelto da FakeFish Games, lo studio indipendente finlandese che ha creato un’opera matura e convincente, abbracciando diversi stili e approcci di gameplay.

UN OCEANO NON PER TUTTI

No, non lo è affatto, perché l’oceano di Europa non ha pietà alcuna e neppure tempo da perdere con i deboli di cuore. Bisogna essere forti, magari come Harrison Ford in K-19, e sperare di non affogare o esplodere a causa di un malfunzionamento al reattore nucleare che alimenta il sommergibile. L’uomo è andato così oltre fra gli astri che ha perso il buon senso, arrivando là dove forse era meglio non inoltrarsi, complice un desiderio irrefrenabile di scoperta e novità che a volte è meglio non ascoltare. Le nuove tecnologie, d’altronde, hanno creato stazioni e nuovi modi di navigare nelle acque di pianeti e satelliti, facendo raggiungere angoli in passato inaccessibili.

Barotrauma

Benvenuti su Europa, un satellite oceanico che ospita creature di ogni tipo e immensi oceani. Sarà la vostra tomba.

Intere squadre, coalizioni e nuove alleanze sono giunte su Europa per colonizzare un angolo del Sistema Solare che brulica di ricchezze inestimabili e tanti segreti. Non è tanto la trama principale a essere il reale punto di forza di Barotrauma, bensì il suo contesto, trattato in modo maturo e ispirato. Il team, in tal senso, si è ispirato ad alcuni testi e libri inerenti agli abissi, alle comuni leggende marine e ai romanzi come Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne, prendendo da quest’ultimo solo il meglio. Non ci sono protagonisti preimpostati dal team né personaggi rilevanti al fine del racconto, nonostante abbiano un nome, un cognome e un ruolo per farsi conoscere meglio. Se un sottomarino non ha un capitano, non può navigare. E se un capitano navigasse senza un suo equipaggio, potrebbe addirittura non riuscire a superare un molo e partire verso nuove avventure.

Barotrauma è ambientato in un mondo subacqueo assolutamente da incubi. Siete sicuri di volerlo scoprire?

L’opera, infatti, propone tre classi diverse che si possono scegliere liberamente prima o durante l’esperienza in base alle proprie preferenze: il capitano, il medico e l’ingegnere, tre figure fondamentali all’interno della vita del sottomarino. Se il capitano governa il sommergibile da una stazione all’altra, il medico si assicura che le ferite siano rimarginate e che la sanità mentale sia ancora intatta. L’ingegnere, invece, è il ruolo più delicato e importante perché si occupa di far funzionare ogni marchingegno.

Barotrauma

Le stazioni sono luoghi utili per riassestarsi.

Viaggiare a lungo, per l’appunto, corrisponde a perdere risorse da riacquisire in un secondo momento alle stazioni sparse per la mappa di gioco, consultabile ogni volta che si parte per una nuova meta. Il medico è di certo l’incarico più semplice, con ogni medicina catalogata in modo preciso e chiaro. Il capitano, tuttavia, è il ruolo che ho più preferito: comandare un sottomarino non è mai stato così divertente. Anche se inizialmente non capivo come manovrarlo, mi è bastato seguire il tutorial per comprendere appieno le meccaniche ad esso dedicate.

Viaggiare a lungo corrisponde a perdere risorse da riacquisire in un secondo momento alle stazioni sparse per la mappa

Non c’è una storia principale ma soltanto incarichi secondari da portare a termine, guadagnando denaro e avanzando nell’esperienza di gioco. Potenziare il sottomarino è un’altra parte di una struttura ludica ottimamente orchestrata nonché appagante, dacché spinge a raccogliere nuove strumentazioni durante l’esplorazione per le varie stazioni e altrettanti materiali, fra cui munizioni e nuove armi per accrescere la propria potenza offensiva. Se ve lo state chiedendo, sì: oltre a creature di vario tipo, bisogna sapersi difendere dagli esseri umani, suddivisi in varie fazioni inimicate fra loro.

TUTTE LE SFUMATURE DI BAROTRAUMA

Apprese le meccaniche basilari e rafforzate le abilità, Barotrauma potrebbe comunque darvi filo da torcere sul lungo corso. A differenza di altri prodotti del genere, il sandbox di FakeFish Games abbraccia uno stile bidimensionale in side-scrolling, proponendo un ritmo di gioco imprevedibile e complesso, mai esagerato o frustrante. Nessuna missione è uguale alla precedente: pianificare è il segreto per sopravvivere, nonostante sia difficile comprendere quali scelte siano le più adeguate. È la libertà d’approccio alle situazioni la forza dell’opera, specie durante i momenti concitati. Sorretta da un’ottima scrittura, prendere costantemente delle decisioni costringe al sacrificio e, spesso, alla perdita di qualche membro dell’equipaggio. Nonostante sia possibile avviare lo scanner e sentire le frequenze per non perdersi nell’oceano o sbattere addosso agli ostacoli poco visibili dal periscopio, il miglior trucco è non prendersi rischi se non si è assolutamente certi che tutto vada secondo i piani. Il margine d’errore è elevato e il gioco non perdona affatto, dimostrandosi ben più severo di quanto appaia.

Barotrauma

Sicuri di voler uscire nell’oscurità?

Barotrauma lascia il segno con semplicità grazie ai suoi racconti e alla sua struttura, tratteggiando uno stile preciso che arriva all’obiettivo con l’intenzione, prima di tutto, di raccontare al giocatore un contesto mai trattato in passato da altre produzioni. I giocatori potrebbero affezionarsi alla produzione di FakeFish e volerne sempre di più. Le sue meccaniche complesse ma ottimamente spiegate e un approccio generale di game design, tanto semplice quanto efficace, rendono l’esperienza meritevole di essere vissuta. Sebbene la progressione possa scoraggiare chi è più votato all’azione diretta, in Barotrauma è necessario giocare di ruolo e prendersi tutto il tempo necessario per apprenderne ogni particolarità.

In Barotrauma pianificare è il segreto per sopravvivere, nonostante non sempre sia così facile comprendere quali scelte siano le più adeguate

Per questo consiglio di giocarlo assieme a un gruppo di amici, formando un equipaggio che sappia gestire il sommergibile, farlo prosperare e sopravvivere alle funeste acque di Europa. Se c’è qualcosa che ho imparato di Barotrauma, è che ogni momento può essere l’ultimo. E perché ciò non accada, è necessario imparare ogni ruolo, così da essere preparati a dovere a tutte le sue imprevedibilità. E credetemi, ce ne sono eccome. Alcune ben più crudeli di altre.

In Breve: Barotrauma è un titolo intelligente e costruito ottimamente da un team che è riuscito a creare un contesto unico nel suo genere, implementando una struttura di gioco impegnativa ma capace di coinvolgere per tutte le infinite run in sua compagnia. Tre ruoli da apprendere, un sottomarino da comandare e un oceano di possibilità, pericoli e morti che attendono soltanto i più temerari. Non è detto che sopravviviate, perché la spietatezza di quest’opera si basa unicamente sugli errori del giocatore e sulle sue mosse sbagliate. Meglio non prenderlo alla leggera.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Dual-Core A9-9420, 12 GB di RAM, AMD Radeon R5 Graphics, SSD.
Com’è, Come Gira: Sempre fluido, tant’è che il lato tecnico della produzione è del tutto inattaccabile.

 

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Pro

  • Coinvolgente e appassionante nella sua brutalità/ Imprevedibile e strutturato / Se giocato in compagnia, rende ancora meglio che in singolo / Molto originale

Contro

  • Non è un vero difetto, ma richiede un ottimo inglese / Può risultare assai ostico
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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