Elderand – Recensione

PC Switch

Una landa flagellata da una maledizione, un tiranno che opprime i superstiti, un misterioso Culto dalle antichissime origini, ma noi siamo qui solamente per il tesoro: benvenuti a Elderand.

Sviluppatore / Publisher: Mantra, Sinergia Games / Graffiti Games Prezzo: 19,50 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), Switch Data di uscita: Già disponibile

Non vi siete stancati, nei videogiochi, di controllare personaggi mossi da nobili, banali, stupide intenzioni? Salvare la Terra, riportare la pace nel regno, liberare la principessa, mai nessuno che ambisca semplicemente a qualche tonnellata di diamanti, per farla finita con la solita vitaccia e trascorrere il resto della propria esistenza da nababbo a Bora Bora, come Xander Cage nel finale di xXx, il film dal titolo più ricercato su Google.




Accogliamo dunque con somma gioia il protagonista di Elderand, metroidvania – vi piace il genere? Non perdetevi questo speciale – con una forte componente hack n’ slash sviluppato da Mantra e distribuito da Graffiti Games di cui vi avevamo parlato qui: un cacciatore di taglie dal passato ignoto, che si avventura in una landa devastata dal male per sconfiggere il tiranno Sserthris e soprattutto impossessarsi del suo tesoro.

ELDERAND: QUESTIONE DI CULTO

La storia di Elderand, la terra da cui prende il nome il gioco, è avvolta nel mistero e le uniche possibilità concesse a noi giocatori per far chiarezza sull’accaduto consistono nella raccolta di pergamene e diari di viaggio lasciati da sfortunati predecessori caduti in battaglia, o negli stringati dialoghi con i pochi autoctoni ancora in vita, già che orde di mostri minano l’esistenza di chiunque. Vi lascio il piacere di scoprire il plot, a me basta e avanza il tesoro, anticipando solo che ci si imbatterà anche in un misterioso Culto con tanto di folli adepti e citazioni più o meno velate all’universo Lovecraftiano.

Per la prima mezz’oretta non accade praticamente nulla, non si ha la percezione di ciò che realmente Elderand offre

Sfortunatamente pare che gli sviluppatori abbiano scelto di lesinare informazioni anche sulla potenzialità del gioco, dato che per la prima mezz’oretta non accade praticamente nulla: si uccide qualche nemico base, si saltella un po’ in giro ma non si ha la percezione di ciò che realmente Elderand offre.

Elderand

Il mago di ghiaccio mi riserva una fredda accoglienza.

Da vecchio volpone – soprattutto vecchio – dei metroidvania quale sono, mi sono subito reso conto che alcune piattaforme non erano state posizionate troppo in alto per un errore di level design, bensì perché prima o poi sarei entrato in possesso del doppio salto riuscendo finalmente a raggiungerle, ma ciò avviene solo dopo la sconfitta del secondo boss. Troppo tardi per catturare l’attenzione dei gamer abituati ad avere tutto e subito? Spero di no, in ogni caso vi invito a tener duro perché siamo di fronte a un titolo che merita.

COMBATTIMENTI TOP

Se il gioco parte con il freno a mano tirato, perlomeno riesce a mostrare abbastanza velocemente una certa varietà e profondità nel sistema di combattimento, fiore all’occhiello della produzione. Abbiamo a disposizione due set di equipaggiamento, inizialmente rappresentati da spadina di default e arco comune con qualche freccia. Fortunatamente disseminati per tutta la mappa giacciono forzieri che una volta aperti arricchiscono la nostra panoplia con scudi, armature, armi secondarie e staffe magiche il cui utilizzo drena la riserva di mana, che però risale piuttosto in fretta. Si switcha da un set all’altro con la semplice pressione di un tasto, e l’aspetto interessante è che non ci si limita a cambiare arma, ma l’equipaggiamento intero. Significa che possiamo indossare un anello che incrementa la forza quando brandiamo una spada, e in un battibaleno eccoci con una staffa magica e una collana che aumenta il mana.

Viene naturale creare due build, una da tank e l’altra da ranger o mago, e passare dall’una all’altra in continuazione e con semplicità a seconda dei nemici che si affrontano

Viene naturale quindi creare due build, una da tank e l’altra da ranger o mago, e passare dall’una all’altra in continuazione a seconda dei nemici che si affrontano. Più che naturale direi vitale, dato che la difficoltà si attesta su livelli medio alti. Spedendo abomini al Creatore si guadagna esperienza, e una volta livellato ci viene regalato il classico punticino abilità da spendere nella crescita del personaggio, che non prevede alberi delle skill o perk varie ma solo l’incremento di quattro parametri: Vitalità, che si traduce in un maggior numero di hit point, Destrezza per aumentare la possibilità di infliggere colpi critici e migliorare l’efficacia delle armi da lancio, Forza per arrecare più danni fisici e Saggezza che accresce la quantità di mana a disposizione e rende i danni magici più pesanti.

Elderand

Il sassolino si è arrabbiato.

Mi sarei aspettato qualche variabile in più, ma devo dire che questa semplificazione quasi arcade funziona: si assegna il punto e via, senza scervellarsi troppo.

CI SONO LE QUATTRO “B”!

Secondo una regola che mi sono inventato di sana pianta in questo preciso momento, un signor metroidvania deve eccellere nelle quattro “B”: Boss, Biomi, Battaglie e Blocchi. I primi sono più di dieci, di taglia molto generosa e con dei pattern di attacco che ne aumentano la letalità all’esaurirsi dei punti vita, e non sarà raro venir fatti a pezzi da un mostro che ormai sembrava in procinto di morire. Per quanto riguarda le ambientazioni, ci troviamo di fronte a una mappa molto grande e piena di bivi e passaggi semisegreti, che si snoda lungo foreste, città, palazzi, accampamenti, sotterranei e così via.

Le battaglie con i nemici comuni sono una sfida reale e non solo una formalità: non è raro avvertire una gocciolina di sudore correre lungo la fronte, poiché non si salva a piacimento

Le battaglie con i nemici comuni sono divertenti e piuttosto impegnative, rappresentando una sfida reale e non solo una formalità tra un boss e l’altro. Non è raro avvertire una gocciolina di sudore correre lungo la fronte, poiché non si salva a piacimento ma solo ai checkpoint, qui rappresentati come bivacchi. Fortunatamente pozioni e intrugli vari ci vengono in soccorso, sia droppate dai nemici uccisi che vendute dai mercanti. Quanto ai blocchi, sono studiati molto bene e consentono ampia libertà di esplorazione, salvo dover poi tornare dove già si pensava di aver visto tutto e scoprire che con quella nuova skill si aprono mondi nuovi.

Elderand

Idoli sputafuoco, ci libereremo anche di quelli.

La grafica è realizzata in una buona pixel art piuttosto esplicita, con notevole spargimento di sangue, decapitazioni e sbudellamenti. Il protagonista è disegnato ed animato con stile, e gli oltre sessanta mostri sono tutti unici, senza varianti mantenendo lo stesso sprite e cambiando la palette, come accade in molti giochi in cui ad esempio i ragni comuni una volta colorati di rosso diventano ragni di fuoco e se dipinti di blu eccoli trasformarsi in ragni dei ghiacci. Un’eccellente produzione, il cui unico appunto che mi sento di muovere è verso la UI, non molto chiara e soprattutto con le voci di crescita del personaggio e inventario mischiate assieme alle opzioni di sistema. Ma sono dettagli, giocatelo perché, nonostante la partenza in salita, ne vale la pena.

In Breve: Elderand è un riuscito metroidvania che non aggiunge nulla al genere, ma ripropone quanto già visto in giochi di questo filone regalando ore di divertimento grazie a una pixel art ben disegnata, una certa dose di violenza che permea l’intero gioco, una serie di boss enormi e carismatici e una mappa molto grande degna di essere esplorata da cima a fondo alla ricerca dei suoi segreti. Unico neo, le prime decine di minuti di gioco in cui regna una calma eccessiva, ma poi si decolla.

Piattaforma di Prova: PC / Steam Deck
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD / Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: fluidissimo su PC, del resto non ci sono settaggi da aggiustare e si gioca così com’è. Combo tastiera e mouse lievemente in svantaggio rispetto al controller. Fluido anche su Steam Deck, ben leggibili i testi soprattutto quelli in game.

 

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Pro

  • Sezione metroidvania ben sviluppata / Molti boss XXL / Finalmente un po’ di sangue gratuito

Contro

  • Primi minuti non entusiasmanti / UI migliorabile
8.1

Più che buono

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