Manca ancora qualche mese a Homeworld 3, e nel frattempo Blackbird Interactive si scalda i muscoli con Crossfire: Legion, RTS basato sulla IP di Smilegate e ispirato alla lontana da Command & Conquer. Vediamo come se la cava.
Sviluppatore / Publisher: Blackbird Interactive / Prime Matter Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Online PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam)
Che di RTS non ci sia particolare abbondanza di questi tempi è cosa risaputa, ed è dunque inevitabile che ogni nuova proposta attiri l’attenzione di quei giocatori a cui piace davvero tanto muovere eserciti in tempo reale. E la proposta diventa doppiamente interessante se a essere coinvolta nello sviluppo è Blackbird Interactive, che nel 2016 si era resa artefice dell’ottimo Homeworld: Deserts of Kharak.
In questo caso, l’IP di riferimento è sempre futuristica, ma ha ben altra origine: come spiegavamo nell’anteprima pubblicata a inizio anno, quando il titolo in esame entrò in Accesso Anticipato, Crossfire è infatti uno sparatutto multiplayer creato da Smilegate Entertainment e diventato incredibilmente popolare nel sud est asiatico, e che negli ultimi tempi sta cercando di catturare l’interesse del pubblico occidentale con spin-off di vario tipo. Crossfire Legion, però, non è un gioco che lascia il segno. Andiamo a vedere più nel dettaglio perché.
CRISI DI IDENTITÀ
Avviare Crossfire: Legion e non ritrovarsi a pensare immediatamente a Command & Conquer è quasi impossibile. Partiamo dalle due fazioni principali: da un lato abbiamo i Global Risk, poliziotti dell’ordine e della sicurezza vestiti di blu, dotati di mezzi che proiettano l’immagine di militarismo avanzato e di carri armati di vario tipo; a contrapporsi a loro troviamo i Black List, terroristi che però in fondo hanno un buon cuore, e che tecnologicamente sembrano contare più sull’ingegno che non su abbondanti fondi; basti pensare che uno dei loro mezzi più potenti è una specie di bus su cui è stato montato un enorme raggio laser.
Avviare Crossfire: Legion e non ritrovarsi a pensare immediatamente a Command & Conquer è quasi impossibile
A cercare di espandere la storia e le motivazioni dei tre schieramenti in gioco, e di dare loro un pizzico di personalità in più, ci pensa la campagna singleplayer. Una campagna che, però, non riesce particolarmente nello scopo: non bastano infatti doppiatori del calibro di Elias Toufexis, Liam O’ Brien, Ashly Burch e Matthew Mercer per rendere interessanti personaggi dalle storie generiche, appena accennate e a volte quasi strampalate.
NON BASTANO DOPPIATORI DI QUALITÀ PER FAR SPLENDERE I VARI PROTAGONISTI
CROSSFIRE: LEGION È INTELLIGENTE, MA NON SI APPLICA
E questa mancanza di personalità è un peccato anche perché a livello di presentazione tecnica Crossfire: Legion non è male, le unità sono animate bene, i modelli ben dettagliati, la grafica bella colorata e piacevole da vedere. E pur se non innova nulla (cosa che con tutta probabilità è una scelta consapevole) anche il gameplay se la cava tutto sommato discretamente, funzionando sull’ormai rodato sistema di “carta-forbice-sasso” in cui certi tipi di unità sono pensati per sconfiggerne altri, ma allo stesso tempo non esistono veri e propri counter “duri”: sarà possibile buttare giù un carro armato a mitragliate, per esempio, ma di sicuro non è il sistema più efficace e in giochi come questo l’efficienza è tutto, specie se andiamo a tuffarci nel multiplayer (scarsamente popolato, ad essere onesti).
In questo contesto, ed è una cosa che vediamo riflessa anche nella campagna, è un po’ peculiare la decisione di far sì che ciascuna fazione abbia un roster di unità ben più ampio di quello che potrà poi portarsi sul campo di battaglia, permettendo dunque di “personalizzare” l’esercito con cui affronteremo il conflitto per renderlo più adatto al nostro stile di gioco.
BLACKBIRD HA INCLUSO VARIE MODALITÀ, PECCATO CHE MANCHINO I GIOCATORI!
In Breve: Crossfire: Legion non è un gioco brutto, strettamente parlando. Al di là di qualche fastidio con il pathing delle unità, il gameplay funziona, il gioco si presenta bene, ed è strutturato in maniera se non originale, di sicuro competente. Ma purtroppo finisce lì: il gioco è , appunto, competente, ma non riesce mai a splendere, a sorprendere, a rimanere impresso. La scarsa personalità non è un problema solo dei protagonisti della sua campagna, ma anche dell’intero titolo, sia a livello di ambientazione che di struttura di gioco.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Al di là di un design delle unità non ispiratissimo, ci sono ben poche critiche da muovere da questo punto di vista a Crossfire: Legion, che è piacevole da vedere e non soffre di problemi di prestazioni.