Hell is Others – Recensione

PC

Smettila di sparare così a raffica! Dove credi che crescano i proiettili, sugli alberi? In Hell is Others è proprio così, puoi coltivare piante da munizioni.

Sviluppatore / Publisher: Strelka Games e Yonder / A List Games Prezzo: 14,99 euro Localizzazione: Interfaccia e sottotitoli Multiplayer: PvP PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: 20 ottobre 2022

Adam Smithson vive in uno squallido appartamento situato in un condominio fatiscente che ricorda l’hotel di Jack Lupino teatro di molte sparatorie in Max Payne. Dorme su un lercio divano prendendo sonno con la sigaretta accesa tra le dita, e di mestiere fa lo sciacallo: scende nei vicoli disabitati di Century City a razziare nelle case, per poi rivendere il maltolto a commercianti senza scrupoli.




Ha il grilletto facile, e se vi incontra è probabile che vi freddi sul posto per poi strapparvi il cuore da utilizzare ancora caldo e pulsante per annaffiare piante col vostro sangue. Se già lo considerate un eroe, allora Hell is Others, sviluppato da Strelka Games in collaborazione con Yonder e portato sui nostri schermi da A List Games, è il vostro survival horror twin stick looter shooter dell’anno.

FUORI CI SONO LE COSE

Non ci è dato sapere che sia successo a Century City, il gioco non lo spiega e pare non importare a nessuno, nè al protagonista che accetta qualsiasi incarico senza porsi domande, nè al portiere del condominio, un coniglio antropomorfo che a qualsiasi richiesta risponde con un laconico “Domani”.

hell is others recensione

La nostra vera natura.

La città è comunque sprofondata in una notte perenne, le strade sono ostili e infestate dalle Cose, aggressivi mostri neri che possono esser grandi come un grosso ratto o come un autobus, a seconda di quanto siete fortunati, ciascuna con le proprie caratteristiche.

le strade sono infestate dalle Cose, aggressivi mostri neri grossi come ratti o anche come un autobus

Alcune semplicemente attaccano a testa bassa, altre si mimetizzano, sputano veleno mortale, esplodono come mine antiuomo e attentano alla nostra salute in un sacco di modi creativi. Sarebbe meglio evitarle, se non fosse che il loro sangue ci serve proprio.

HO IL POLLICE VERDE, ANZI ROSSO

Proprio all’inizio del gioco, riceviamo in custodia una misteriosa pianta della quale dobbiamo prenderci cura per dieci giorni, dandole da bere regolarmente. In cambio di questo favore, ci viene promessa una lauta quanto misteriosa ricompensa. Sfortunatamente la flora di Century City si nutre di sangue, e ci è proibito andare a dormire, e di conseguenza affrontare un nuovo giorno con missioni annesse, prima che la nostra nuova amica sia sazia. Contemporaneamente, si apre una crepa senziente e affamata – nel muro del bagno, desiderosa anch’essa di farsi un paio di spremute di vene.

Anch’io quando ho bisogno di consigli parlo con una crepa nel muro.

E se la trama vi sembra sufficientemente fuori di testa, non siamo che all’inizio. Una volta preso l’ascensore e scesi in strada, ci aspetta una mappa sempre uguale, non molto ampia ma ricca di edifici e anfratti da scoprire,

se la trama vi sembra sufficientemente fuori di testa, non siamo che all’inizio

in cui andare a caccia di Cose e recuperare vari oggetti che ci vengono richiesti per telefono da commercianti poco raccomandabili. Sono delle side quest importanti per aumentare la nostra reputazione e guadagnare l’accesso alla loro mercanzia più pregiata che include armi, proiettili e mobilio vario con cui arredare il nostro appartamento, potenziando le abilità del personaggio come fossero dei perk. Ma non siamo i soli sciacalli in città.

HELL IS OTHERS: GLI ALTRI SIAMO NOI

Ben più temibili delle Cose, ci sono gli Altri. Gli Altri sono Cose dalle sembianze umane, in grado di maneggiare armi come noi, tendere imboscate come noi e mettere in atto strategie per sopravvivere come noi. E stanno giocando a Hell is Others proprio come noi. Perchè noi, come possiamo intuire non appena l’ascensore sta per partire, siamo uno degli Altri per chi sta partecipando alla nostra stessa sessione.

Un Altro, aka un giocatore più bravo di me.

E improvvisamente, una volta scesi in strada, ci rendiamo conto di essere all’interno di un PvE che è anche PvP Free for All, ed è impossibile non rimanere affascinati da questa formula. Ecco come funziona: una volta che si aprono le porte, ci troviamo in un posto a caso di Century City, e sappiamo che la nostra permanenza non può durare più di dodici minuti.

è impossibile non rimanere affascinati da questa formula

A quel punto possiamo tenere un profilo basso e aspettare che qualche ascensore situato chissà dove torni disponibile per la risalita e cercare timidamente di raggiungerlo, o dare subito la caccia a Cose e Altri.

NIENTE PERMADEATH, MA SALUTATE IL LOOT

La gestione dell’inventario è a dir poco ansiogena. Gli slot a disposizione sono solamente otto, ampliabili in seguito a determinate missioni, ma sempre molto pochi, dato che nel poco spazio disponibile devono trovare posto armi, munizioni, cibo per curarci, droghe per potenziarci, soldi, gli oggetti che ci vengono richiesti e i cuori delle Cose da convertire in prezioso sangue. Soprattutto all’inizio, quindi si rendono necessarie scelte dolorose poichè è impossibile portare con noi tutto ciò che troviamo. Nel malcapitato ma frequentissimo caso finissimo i punti vita, l’intero nostro equipaggiamento è perduto.

Un ascensore. Finalmente.

Armi e item (guadagnati risolvendo quest) compresi, e se non abbiamo lasciato qualche soldino in banca per ricomprare il minimo indispensabile per sopravvivere, nella prossima scorribanda potremo contare solo

le munizioni germogliano come frutti

sulla ridicola pistolina base e trenta proiettili cresciuti sulla pianta in corridoio. Già, perché in Hell is Others le munizioni germogliano come frutti, ed infatti uno dei primi tanti miglioramenti apportabili al nostro appartamento è proprio una bella pianta proiettilifera. Che ovviamente va nutrita, aumentando il nostro debito di sangue.

Ma la chiesa non era un posto sicuro?

Uccidere un Altro ci permette di depredare tutto il suo inventario, per cui sappiate che siete il trofeo più ambito e che il matchmaking impietosamente non fa distinzione tra novellini e veterani armati fino ai denti.

PIXEL, RUMORI E ODORI

La visuale 2D a scorrimento laterale dell’appartamento lascia il posto a un dettagliato top down in pixel art con telecamera posta abbastanza in alto da permetterci di visualizzare l’equivalente di una decina di metri, e tutto è immediatamente visibile senza fog of war, ma i nemici appaiono solamente se inclusi nel nostro cono visivo, il quale aumenta o diminuisce a seconda delle nostre condizioni fisiche o delle azioni che stiamo compiendo.

il nostro cono visivo aumenta o diminuisce a seconda delle nostre condizioni fisiche o delle azioni che stiamo compiendo

Fondamentale è usare l’udito per riconoscere rumori sospetti sia in cuffia che rappresentati su schermo, e l’olfatto per fiutare la pestilenziale presenza di un Altro.

Finalmente ho l’occasione per dirlo: Escono dalle fottute pareti!

La grafica è molto ispirata anche se le Cose si assomigliano un po’ tutte e non è sempre facile riconoscerle al volo. Ma è l’atmosfera generale che rende Hell is Others capace di tenerci incollati al monitor per un’altra run, sperando che i server siano sempre ben popolati perchè a volte ho dovuto aspettare un po’ troppo prima di entrare in game.

In Breve: Hell is Others è un mix di generi tra cui spiccano survival horror looter shooter, ma una volta acquisito il giusto equipaggiamento entra in gioco anche la modalità Free for All. Slot di inventario ridotti all’osso, perdita permanente del loot e una difficoltà piuttosto elevata soprattutto all’inizio ci fanno muovere con circospezione, diventando via via più spavaldi man mano che il nostro personaggio cresce. Ma è un attimo ritrovarsi di nuovo all’inizio, e la sensazione di perenne vulnerabilità garantisce una tensione costante. Come in tutti i PvP il futuro sarà deciso anche dalla quantità di update ed eventi inseriti dagli sviluppatori, ma per la prima dozzina di ore il divertimento è assicurato.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD; Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: PC: Fluido e reattivo. Vi sono però attese anche importanti per entare in game, e a volte ho avuto l’impressione di essere da solo; Steam Deck: Gira perfettamente, anche è impossibile leggere i testi descrittivi di oggetti e quest. Andrebbe in ogni caso giocato con cuffie, accessorio a volte trascurato nelle console portatili.

 

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Pro

  • Personaggi e storia fuori di testa / Tensione che si taglia col coltello / Pixel art ispirata.

Contro

  • Toc toc, c’è qualcuno nei server? / L’impietoso matchmaking potrebbe essere un deterrente per i n00b.
8.1

Più che buono

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