Una fragile fanciulla persa in una labirintica cittadina che di notte si riempie di spiriti, demoni e pericoli indicibili. Memorie da ritrovare e una terribile maledizione da spezzare. Benvenuti in Lost in the Dark, terzo capitolo della serie horror Yomawari.
Sviluppatore / Publisher: Nippon Ichi Software / NIS America Prezzo: 39,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Nintendo Switch Data di Lancio: Disponibile
SQUADRA VINCENTE SI CAMBIA?
Se vi siete già imbattuti in uno dei precedenti capitoli della serie Yomawari c’è una elevata possibilità che amiate piuttosto marcatamente l’horror “folcloristico” di stampo nipponico.
a livello di gameplay siamo su terreni già battuti
Stilisticamente invece siamo lì, ma di questo non possiamo incolpare gli sviluppatori visto che la formula “grafica kawaii + salti sulla sedia” ha funzionato a meraviglia prima e funziona anche questa volta. In un gioco con una grafica così carina, con protagonisti dalle propozioni “chibi” e spiriti che a vederli così non diresti mai che potrebbero spaventarti…
la formula “grafica kawaii + salti sulla sedia” funziona anche questa volta
DA SOLA, NEL BUIO
Anche in questo terzo capitolo ci sono stradine buie e una piccola città ma la storia è diversa e ricorda neanche troppo vagamente l’incipit de La Città Incantata del maestro Hayao Miyazaki. Una ragazza (o un ragazzo, non si capisce dal minuscolo sprite ma sarete voi a deciderlo visto che potrete chiamarla/o come volete) viene costantemente bullizzata dai suoi compagni di scuola.
La storia dietro a questo terzo capitolo è decisamente più matura e tetra
Yomawari: Lost in the Dark non è un action e neanche un vero e proprio survival, non esistono scontri e non avrete armi con cui difendervi. Quando sarete nei pressi di un’entità maligna il cuore della protagonista inizierà a battere sempre più forte e voi non potrete fare altro che… chiudere gli occhi. Questa è la novità più rilevante del gameplay di questo terzo Yomawari e sebbene non muti radicalmente il gameplay aumenta non poco la tensione di alcune sezioni di gioco.
Dietro ad una grafica da manga si nascondono parecchi spaventi
La piccola protagonista inoltre ha un’energia limitata, può correre per un po’ ma una volta esaurita la barra della stamina il suo passo si farà molto più lento. La torcia è sua alleata visto che le permette di scovare segreti e preziosi oggetti nascosti, ma al tempo stesso può rivelare la sua presenza alle inquietanti manifestazioni. Un’avventura tesa dal primo all’ultimo minuto, nella quale spingersi verso gli angoli più remoti della città alla ricerca dei moltissimi collezionabili nascosti vi rivelerà preziosi dettagli della trama.
A VOI LA SCELTA
Se la nuova meccanica di gioco descritta poche righe fa e la presenza di qualche spirito inedito aggiungono un alito di novità rispetto ai precedenti Yomawari, tutto il resto è rimasto simile a quanto visto nei titoli precedenti. Questa per chi ha seguito e apprezzato la saga fin dalla prima uscita potrebbe essere una buona notizia, non sono pochi i giocatori “abitudinari” che trovano piacevole e confortante ripetere le stesse esperienze senza particolari variazioni.
Per chi ha apprezzato la saga fin dalla prima uscita la somiglianza con i capitoli precedenti potrebbe essere una buona notizia
In un periodo affollato di uscite come questo è davvero difficile consigliare spassionatamente un titolo del genere, ma se ciò che ha da offrire ha stuzzicato i vostri cinque sensi potete anche prendere in considerazione l’acquisto di questo terzo capitolo che rispetto ai due precedenti propone qualche situazione leggermente diversa e risulta comunque meglio bilanciato.
In Breve: Yomawari: Lost in the Dark ricalca i passi dei capitoli passati modificando qualche elemento (marginale) di gameplay e proponendo una storia più matura e longeva. Se avete apprezzato le due avventure precedenti un bel po’ di nuovi salti sulla sedia vi verranno serviti su un piatto d’argento, ma se non è mai stata la vostra “cup of tea” non cambierete idea stavolta.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Un gioco graficamente sofisticato, piacevole ma basilare nella sua veste grafica e con un ritmo di gioco piuttosto basso. Non abbiamo notato alcun tentennamento su PS5 ma ci saremmo sorpresi del contrario.