Star Ocean: The Divine Force – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

Tri-Ace e Square Enix ancora assieme per un nuovo capitolo di Star Ocean, tra alti e bassi, un franchise che ha sempre qualcosina da dire al grande pubblico.

Sviluppatore / Publisher: Tri-Ace/Square Enix Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di lancio: 27 ottobre 2022

Federazioni interplanetarie, la catalogazione di innumerevoli pianeti tra quelli tecnologicamente più avanzati e altri ancora in via di sviluppo ed evoluzione, chi vuole controllare queste ipotizzabili civiltà superiori e chi invece vieta di intromettersi in quella che deve essere un’evoluzione naturale, magari in veste di supervisori e poco più.




Vi ricorda qualcosa? Esatto, Star Ocean si è sempre ispirata a una saga di successo planetario quale Star Trek, declinando a una grammatica videoludica sempre ben innestata, portando avanti una politica incentrata tutta sul gameplay e poco su tutto il resto. The Divine Force è una prosecuzione ideale, fedele, con i corrispettivi alti e bassi da andare a ricercare in meccaniche alcune volte interessanti, mentre altre fin troppo vetuste.

UNA TRAMA SPAZIALE

Nei panni di un mercante spaziale, siamo costretti ad un atterraggio di emergenza su un pianeta di quelli nella lista da non esplorare, in quanto ancora in via di sviluppo, ma al tempo stesso ne ignoriamo la morfologia; una delegazione di alti rappresentanti dello stesso ci chiede di apportare una difesa attiva a tutti gli abitanti dato che una federazione intergalattica ha iniziato un conflitto per ottenere il controllo del pianeta.

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I nostri eroi presi in trappola dalla federazione intergalattica.

Abbiamo le nostre armi, il carisma necessario e un drone, compagno fondamentale per affondare denti e mani nel calibrato e appagante sistema di combattimento. Dunque decidiamo di fermare l’invasione di questa federazione, accompagnati da solidi compagni che si aggiungeranno al party, l’esplorazione delle diverse abilità di ognuno di essi, come delle nostre e il classico bilanciamento offensivo da applicare in battaglia. Gli ingredienti classici dei JRPG ci sono tutti, cosa manca? Bella domanda.

STAR OCEAN THE DIVINE FORCE: UN DRONE PER AMICO

Il sistema di combattimento si basa tutto su punti abilità visibili su schermo. Tramite la pressione di tre tasti diversi a cui assegnare abilità offensive, ci dedicheremo all’esecuzione di un attacco che ci richiederà di spendere un determinato numero di punti abilità. Un po’ come già capita nei diversi Tales of, ma mentre lì i punti abilità si consumano con la concatenazione di attacchi speciali, in Star Ocean anche gli attacchi base consumeranno punti abilità. Un bel problema che ci porterà a soppesare ogni azione proprio per evitare di rimanere con il fianco scoperto nel pieno della battaglia.

Il sistema di combattimento si basa tutto su punti abilità visibili su schermo

Andando avanti con il gioco sbloccheremo tanti e diversi attacchi, tra cui ci sono anche quelli elementali che si concateneranno in modo sinuoso con il resto del combat system, dando vita a combo micidiali, capaci di portare gran parte degli scontri a nostro vantaggio. A questo aggiungete anche le ottime funzionalità del drone DUMA: questo non solo sarà un compagno di viaggio con cui scambiare parole e informazioni, ma ci darà un supporto attivo ed essenziale.

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Sorvolare le mappe in aiuto con il drone sarà un ottimo modo per velocizzare gli spostamenti.

Grazie al targeting possiamo andare a puntare nemici in lontananza, oppure colpire un punto debole di nemici di stazza dieci volte più grande della nostra, regalando una curiosa e funzionale verticalità. Questa funzione sarà utile anche nell’attraversare grandi aree di gioco, mappe estese, ricche di oggetti e nemici, ma povere di dettagli.

UNA CORNICE POVERA

Ancora una volta, Tri-Ace cade su tutto quello che riguarda la realizzazione estetica. Modelli poligonali, dettagli e affini sono fin troppo datati, vecchi di una decina di anni, che dimostrano notevolmente la cura degli sviluppatori nel creare un JRPG tutto incentrato sul gameplay, lasciando il resto in un mare di mediocrità poligonale, cosa che per qualcuno potrà essere un dettaglio trascurabile, ma che alla lunga dimostra quanto questo studio abbia bisogno di un supporto costante in quel settore o peggio, della consapevole voglia di non superare questo evidente limite, che impedisce alla saga di esplodere e farsi conoscere oltre la schiera di fan.

Tutti i modelli poligonali sono terribilmente arretrati e vecchi di almeno venti anni

Proprio l’ultimo Tales of Arise aveva rivisto – dopo fin troppi anni – tutto il suo comparto estetico, con una maturazione notevole, ma qui parliamo ancora di aree di gioco estese, senza un vero interesse nell’esplorazione, se non fosse per i tanti punti luminosi disseminati che richiamano la nostra attenzione e la voglia di raccogliere oggetti e risorse.

star ocean the divine force recensioneÈ strabiliante osservare il cielo da questo pianeta sconosciuto, con giochi di luce, pianeti che riflettono colori molteplici, restituendo alcune volte degli scorci che meritano di farci stare con il naso in su, ma per il resto, tutto è terribilmente abbozzato. Al netto di una progressione narrativa comunque soddisfacente, capace di farsi seguire bene e con passione, mentre il nostro party si aggiunge sempre più di altri elementi, non si può non sottolineare la curva della difficoltà tarata verso il basso.

la curva della difficoltà tarata verso il basso

La notevole potenza offensiva che guadagneremo sin da subito, assieme alla possibilità di switchare durante il combattimento tra i diversi elementi del party, ci regala la possibilità di uscirne praticamente sempre vincitori. A questo aggiungeteci anche che tolti i boss e qualche altro sporadico nemico ben piazzato, tutti gli altri avversari cadranno al primo fendente che gli daremo. Una potenza sovrumana a cui segue il consiglio di giocare il titolo a una difficoltà maggiore di quella base proposta.
Al netto di tutto, Star Ocean: The Divine Force non cambia la natura del franchise, muovendosi nella classica comfort zone conosciuta da tutti. Per gli amanti, un altro titolo da spolpare per ore e ore, per altri, il classico Star Ocean che si muove entro tutti i suoi limiti.

In Breve: Star Ocean: The Divine Force è un titolo fedele negli stilemi e nell’anima del franchise, con un JRPG solido e dal buonissimo combat system coadiuvato da una trama interessante. Purtroppo tolti questi elementi, tutto il resto è la fiera del già visto, tra abilità, personaggi di supporto e altri feticci di pregio, che non spiccano in nulla di particolare.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Esteticamente bislacco, ma durante le fasi di combattimento il gioco non ha dato segni di cedimento sull’ammiraglia Sony. Diciamo che i problemi non sono dedicati alle prestazioni.

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Pro

  • JRPG molto solido nell'anima / Trama articolata / Combat system ricco e appagante.

Contro

  • Modelli poligonali vecchi di 20 anni / Fin troppo semplice / Mappe di gioco vuote.
7.8

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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