Batora: Lost Haven – Recensione

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Quando sentite il solito boomer lamentarsi dei giovani a suo dire scansafatiche, ricordategli che mentre lui ancora spamma buongiornissimi sui social, la protagonista di Batora: Lost Haven a 16 anni stava già girando vari pianeti per salvare la Terra.

Sviluppatore / Publisher: Stormind Games / Team17 Prezzo: N.D. Localizzazione: Interfaccia e sottotitoli Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch Data di Lancio: 20 ottobre 2022

Il team italiano Stormind Games, conosciuto per aver contribuito allo sviluppo dei survival horror Remothered: Tormented Fathers e Remothered: Broken Porcelain, torna con un nuovo gioco dalla storia coinvolgente e ricca di colpi di scena, distribuito da Team17. Batora: Lost Haven, ispirato al libro “Batora. Il Risveglio” di Annika Morris, è un hack and slash che all’occorrenza diventa twin stick shooter, con elementi RPG, sezioni puzzler e dialoghi a risposta multipla che modificano la trama. Che ricetta folle è mai questa? Vediamo di che si tratta.




LA TERRA MUORE? TRANQUILLI, ARRIVA LA PRESCELTA

Una catastrofe ha sconquassato il nostro pianeta natale, e nei primi minuti di gioco che fungono da tutorial assistiamo alla fuga per la salvezza delle amiche Avril e Mila in una Londra semidistrutta. La protagonista però non è una ragazza qualsiasi, bensì la Prescelta, e così improvvisamente ci troviamo al cospetto della misteriosa entità Batora, che ci esorta a capire chi siamo veramente, un po’ come lo spirito di Mufasa con il giovane Simba. Inizia una rocambolesca avventura attraverso quattro pianeti, ma anche un profondo viaggio interiore che metterà in discussione le convinzioni di Avril, le cui scelte influenzano sia la storia dai finali multipli che la build del personaggio.

batora lost haven

La crescita del personaggio prevede due build distinte, una per ciascuna natura.

BATORA: LOST HAVEN E IL DUALISMO IKARUGA-LIKE

Volendo trovare una definizione per Batora: Lost Haven, azzarderei action RPG con visuale isometrica. Un gameplay quindi ben lontano dal celebre shooter Ikaruga, eppure le abilità di Avril sono in qualche modo ispirate al titolo SEGA. Incontriamo presto gli spiriti del Sole e della Luna, che ci donano rispettivamente una spada fiammeggiante e poteri psichici, consentendoci di combattere sia come un tank a suon di mazzate che come un mago colpendo a distanza. Siamo liberi di scegliere lo stile che più ci aggrada, ma anche i nemici sono dotati di questa bipolarità, e gli scontri diventano subito battaglie elementali all’ultimo sangue.

SOLE, LUNA, E VIE DI MEZZO

Colpire i mostri del nostro stesso allineamento ci permette di infliggere ingenti danni, che invece sarebbero irrisori su creature del tipo opposto. L’ovvia strategia di trasmutarsi nella forma più letale per i nemici vacilla già dopo pochi minuti di gioco, quando veniamo attaccati da orde eterogenee, costringendoci a frenetici switch per colpire ora con il Sole, ora con la Luna. Nuove complicazioni arrivano con mostri ibridi, in grado di cambiare elemento e stile di combattimento al volo proprio come noi, e la difficoltà giunge al culmine contro i boss con due barre di energia, una per elemento, da drenare. Anche noi disponiamo di doppi punti vita, ma nel nostro caso è sufficiente che solo uno dei due si azzeri per portarci al game over. Il gioco è comunque clemente, e si riparte dall’ultimo savegame senza penalità alcuna.

batora lost haven

Colpire mostri della nostra stessa natura causa danni importanti.

SI IMPARA SUL CAMPO

Se all’inizio ci si muove un po’ a casaccio cercando in qualche modo di sopravvivere, con la giusta pratica, e una volta sbloccate varie abilità speciali, i combattimenti diventano danze letali in cui passare armoniosamente da una natura all’altra sincronizzando le mutazioni con i tempi di cooldown delle skill in modo da avere sempre pronte le tecniche giuste al momento giusto. Colpire mostri dell’allineamento opposto non è sempre un errore in quanto carica una barra di energia che permette di aumentare temporaneamente la potenza, e narra la leggenda che esista un’abilità in grado di convogliare i poteri del Sole e della Luna in un unico, devastante attacco. Un sistema di combattimento magistralmente realizzato, con un solo punto debole: la presenza di muri fittizi a delimitare la zona degli scontri, talvolta fin troppo angusta. In alcune circostanze ciò è coerente con la narrazione, come la classica inferriata che si chiude alle nostre spalle, in altre occasioni sbattere contro il nulla lascia perplessi.

Abbiamo fatto arrabbiare Eimlak.

HAI DETTO LUNA O RUNA?

Interessante il sistema di crescita del personaggio: livellando non si acquisiscono punti abilità, ma slot per aggiungere rune acquistabili negli shop o da Batora stessa. La maggior parte di esse incrementa i poteri di una natura a discapito dell’altra, quindi bisogna prestare attenzione a non sbilanciare troppo Avril. Io ho caricato tutto sulla Luna e ora lancio missili psichici da dieci megatoni ma la mia spada taglia come un cucchiaio. Colpa mia che ho optato per una build estrema, ma con un pizzico di abilità si riesce sempre a proseguire.

SCELTE IMPORTANTI

La storia ci propone numerosi bivi, con dilemmi morali che influenzano sia lo svolgimento della trama che il rapporto con l’amica Mila e le numerose creature alleate che saltuariamente ci aiutano nei combattimenti. In base al nostro comportamento, l’allineamento di Avril spazia da Difensore a Conquistatore, e oltre a rendere più o meno facile aggiungere certi tipi di rune, modifica anche il gameplay di alcune boss battle. La libertà di scelta però finisce qui, perché Batora: Lost Haven non è un open world e le quest che ci vengono assegnate sono solo viaggi da un waypoint all’altro con eventi scriptati senza grandi possibilità di agire di testa nostra. Una scelta di game design che potrebbe non piacere a chi ama perdersi nella mappa intrufolandosi in ogni angolino.

MONDI DA SOGNO

Il peregrinare di Avril di pianeta in pianeta ha permesso agli sviluppatori di sbizzarrirsi con le ambientazioni, portandoci a esplorare aridi deserti, lande ghiacciate, putride paludi e sontuosi regni sottomarini. Graficamente è molto ben realizzato a dispetto dei modelli low poly, grazie a texture colorate e buon level design. C’è un piccolo calo di qualità nelle sezioni puzzler, minigame piuttosto facili nei quali dobbiamo usare il nostro dualismo per attivare interruttori e controllare a distanza sfere magiche per aprirci la strada verso l’uscita.

batora lost haven

Alcune sezioni puzzler ricordano un po’ Marble Madness.

Un plauso invece al comparto sonoro, che oltre a un parlato di ottimo livello ci delizia con una serie di cori malinconici che ben sottolineano la gravità della situazione. Sicuramente un colpo da maestro per Stormind Games.

In Breve: Batora: Lost Haven è sia un hack n’ slash che un twin stick shooter, a seconda dei nemici che dobbiamo affrontare, e spessissimo è entrambi i generi assieme. I combattimenti che obbligano a cambiare freneticamente modalità sono la componente principale del gioco, ma vi è anche una storia emozionante da seguire, con coprotagonisti carismatici e alcune scelte morali che influenzano sia lo sviluppo della trama che la crescita del personaggio. Un action RPG isometrico come non se ne vedevano da tempo, con finali multipli ad aumentarne la longevità.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD; Steam Deck 512GB
Com’è, Come Gira: PC: mi ha proposto una configurazione grafica prossima alla massima prevista e non ho notato alcun rallentamento; Steam Deck: fluido senza alcun problema, reattivo quanto basta nella sezione hack and slash ma nulla batte la combo tastiera/mouse nei twin stick shooter.

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Pro

  • Sistema di combattimento molto divertente / Storia ottimamente narrata e con finali multipli / Crescita del personaggio originale

Contro

  • Puzzle non all’altezza della parte action / Qualche muro invisibile di troppo
8.7

Più che buono

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