Cultic – Recensione

PC

Periodo decisamente fortunato per gli appassionati di sparatutto old-school: dopo l’ottimo Prodeus è in arrivo sulla piazza anche Cultic, con le sue atmosfere pseudo horror e candelotti di dinamite a volontà.

Sviluppatore / Publisher: Jasozz Games / 3D Realms Prezzo: 9,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam); previsto anche su console Data di Lancio: 13 ottobre

America, primavera 1963. Una serie di inspiegabili sparizioni e di orribili omicidi scuote la contea di New Grandewel. Le indagini, però, sembrano trovarsi a un punto fermo. Tutti sanno che la cosa ruota attorno al centro psichiatrico della contea, un posto isolato in mezzo ai boschi, e alla vicina cittadina mineraria.




Ma nessuno riesce a collegare i puntini, ad approfondire cosa avevano in comune le vittime, a svelare il mistero. O almeno, non ci riesce troppo a lungo. Toccherà a un investigatore esautorato dal suo incarico, nonché protagonista di Cultic, salire in macchina, guidare fino ai cancelli del centro psichiatrico e farsi strada verso la verità.

CULTIC CHE VAI, PAZZOIDI CHE TROVI

Naturalmente, visto che è un fps old-school quello di cui stiamo parlando, “farsi strada verso la verità” implica dosi esagerate di fuoco, piombo ed esplosivi che voleranno in entrambe le direzioni. Al centro delle sparizioni c’è infatti un culto di invasati con una tendenza molto pronunciata alla violenza e all’omicidio rituale, e un arsenale che non può che far sollevare un sopracciglio in merito alla gestione statunitense della vendita delle armi. Per fortuna, ben presto questo arsenale diventerà anche il nostro, e così il nostro investigatore senza nome potrà portarsi dietro otto armi in totale, un paio di dozzine di molotov e una quantità francamente preoccupante di candelotti di dinamite.

il risultato è uno sparatutto vecchio stile frenetico, splatteroso e con qualche accenno horror

Il risultato è uno sparatutto vecchio stile frenetico, bello splatteroso e che ogni tanto non manca di qualche accenno horror (non c’è nulla che dia una bella scarica di adrenalina come trovarsi in una grotta buia e silenziosa e di colpo sentire il rumore di qualcuno che ride e una motosega che si accende). Quella del vecchio stile, degli ambienti in bassa definizione e dei nemici a risoluzione tardonovecentesca è naturalmente una scelta estetica, coniugata da tecnologie più moderne; è il caso, per esempio, della fisica degli oggetti. Il protagonista di Cultic potrà infatti interagire con alcuni elementi dello scenario, come per esempio sedie e i classici barili rossi esplosivi, raccogliendoli e scaraventandoli nella direzione del brutto ceffo più vicino. Occhio però: ai nemici non dispiacerà restituire al mittente eventuali regali indesiderati!

Cultic Recensione

Che bell’ambientino rassicurante.

La campagna di Cultic, ben realizzata e divertente dall’inizio alla fine, non è molto lunga: a seconda dell’abilità personale, del livello di difficoltà scelto, e dell’attenzione con cui perlustrerete i livelli alla ricerca degli immancabili segreti, nel giro di 3-4 ore dovreste essere arrivati alla sua conclusione. Vale la pena, però, tenere presente due cose: la prima è che quello che arriverà su Steam il 13 ottobre è solo il Chapter One di Cultic. Il secondo capitolo, che chiuderà la storia, arriverà in un futuro non meglio definito come aggiunta gratuita.

CULTIC È STATO SVILUPPATO INTERAMENTE DA UNA SOLA PERSONA, JASON SMITH

La seconda cosa che mi preme sottolineare è che Cultic è il prodotto di un singolo sviluppatore, Jason Smith. Non è certo la prima volta che ci troviamo davanti one-man project come questo (giusto per dire qualche nome, il recente Bright Memory: Infinite di Zeng “FYQD” Xiancheng , Iconoclasts di Joakim Sandberg e naturalmente Undertale di Toby Fox) ma personalmente non posso fare a meno di trovare sorprendente il livello di qualità che un singolo sviluppatore riesce a consegnare. Perché Cultic è decisamente ben fatto: certo, c’è qualche difetto, qualche compenetrazione un po’ strana, a volte giri l’angolo e trovi un nemico che ti sta già puntando per una smitragliata bella cattiva e che non può fare a meno di farti rosicare, ci sono alcuni livelli dove non è molto facile orientarsi, i due boss presenti nel gioco non sono esattamente stimolanti a livello di gameplay. Però sono cose minori, che si perdono in mezzo a tutto quello che invece il gioco di Jason Smith fa bene, il gunplay pesante al punto giusto, la varietà nel design dei livelli, la musica accattivante quando serve e inquietante quando ce n’è bisogno, la frenesia del rallentatore che parte quando inanelliamo qualche uccisione di fila e che ti permette di allineare un altro bell’headshot, la soddisfazione di lanciare un barile esplosivo in mezzo a un gruppo di nemici e vederli ridotti in rossi frammenti, i piccoli dettagli come il fatto che è possibile deviare le accette lanciate dai cultisti verso la nostra testa con un proiettile ben piazzato, o che possiamo afferrare al volo i candelotti di dinamite accesi in arrivo e rilanciarli verso l’infame cultista che ha voluto farcene regalo, insomma tutte cose che combinate riescono a rendere speciale questo sparatutto old-school.

Cultic Recensione

Ah, ho capito! I nostri nemici sono cosplayer di Neverwinter Nights che ci hanno creduto troppo.

Per quelli a cui interessano questo genere di cose c’è anche un filo di trama a chiarire la motivazione dei cultisti (qualcosa a proposito di una “volontà” superiore della quale nelle fasi finali scopriremo la provenienza), e se volete dimostrare la vostra abilità al mondo intero è anche presente una divertente modalità survival con tanto di classifiche globali del punteggio. Per dieci euro, è di sicuro un bel pacchetto.

In Breve: Cultic è stato sviluppato dal solo Jason Smith, ma a vederlo, e sopratutto a giocarlo, sembra sorprendente pensare che dietro ci sia una sola persona. Frenetico, divertente, a volte un po’ spaventoso, non lunghissimo ma sempre di ottima qualità (e la seconda parte della campagna verrà aggiunta gratuitamente in futuro). Se vi piacciono gli fps old-school, non dovreste perdervi Cultic.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB Ram, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema di prestazioni, ma è normale per un gioco che esteticamente potrebbe essere uscito dal 1997. Per il resto, a livello di animazioni, ambienti, illuminazioni e in generale stile il gioco è ben riuscito, anche se naturalmente dovete essere disposti ad accettare modelli a bassa risoluzione.

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Pro

  • Frenetico, divertente, esplosivo (letteralmente) / Ottimo accompagnamento musicale / L’ha fatto una sola persona? Sul serio?

Contro

  • In alcuni livelli non è semplice orientarsi / Non particolarmente lungo (ma la seconda parte arriverà gratuitamente).
8.5

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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