Kamiwaza: Way of the Thief – Recensione

PC PS4 Switch

Kamiwaza: Way of the Thief arriva per la prima volta in Occidente a 16 anni di distanza dal gioco originale pubblicato su PS2. In un mix di azione, avventura e stealth, preparatevi ad interpretare un ladro dal cuore d’oro pronto a tutto pur di salvare l’unico affetto che gli è rimasto.

Sviluppatore / Publisher: ACQUIRE Corp. / NIS America Prezzo: 39,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, Nintendo Switch Data di Lancio: 11 ottobre 2022

Nella marea sempre più soverchiante di uscite rimasterizzate e remake mai ci saremmo aspettati di vedere un giorno arrivare in Occidente (per la prima volta) un prodotto come Kamiwaza, che per l’occasione ha acquisito il sottotitolo Way of the Thief.




Sviluppato e pubblicato originariamente in Giappone nel 2006 da Acquire, questo action-stealth ha come protagonista un ladro di nome Ebizo, che vivacchia tra le strade della cittadina di Mikado tra piccoli furti e grandi aspirazioni.

Nella marea soverchiante di remaster e remake mai ci saremmo aspettati di veder arrivare in Occidente anche Kamiwaza

Durante il suo primo “lavoro” il poveraccio si ritrova ad essere testimone di un evento a dir poco traumatico che cambierà per sempre la sua vita solitaria. Dissolvenza in nero e lo ritroviamo dieci anni dopo, ormai ha messo la testa a posto, fa un lavoro onesto e vive con la piccola Suzuna, la bambina sopravvissuta a quella tragica notte grazie al suo intervento, facendola crescere come fosse sua figlia.

CHI SE LO RICORDA?

Purtroppo il protagonista Ebizo non è mai stato baciato dalla fortuna e ancora una volta la sua vita viene sconvolta quando Suzuna si ammala improvvisamente e gravemente costringendolo a ritornare al suo vecchio “mestiere”… percorrendo però una via decisamente più onorevole, quella dell’amore paterno.

Kamiwaza Way of the Thief

Povero Ebizo. Familiarizzare con le sue sfortune vi sarà molto facile ma riuscirete ad arrivare alla fine della sua storia?

La storia che fa da sfondo a Kamiwaza è diversa da quelle a cui altri giochi stealth ci hanno abituati ed è sicuramente uno dei suoi punti di forza. NIS America ha pensato che a distanza di 16 anni una certa fetta di pubblico negli Stati Uniti e in Europa potesse avere interesse a vivere le avventure di una sorta di Robin Hood (o Lupin, se preferite) dal cuore d’oro, nel Giappone feudale del periodo Edo (1600-1803). Avrà avuto ragione?

FURTI CON DESTREZZA

La risposta è “sicuramente sì” se solo il gameplay avesse resistito alla prova del tempo alla pari dell’impianto narrativo. Purtroppo invece fin dai primi istanti di gioco è chiaro che gli ingranaggi dell’impianto ludico messo su da Acquire a suo tempo hanno accumulato troppa ruggine.

La storia che fa da sfondo a Kamiwaza è diversa da quelle a cui altri giochi stealth ci hanno abituati

Chi ha giocato un qualsiasi titolo stealth negli ultimi 10 anni sa ormai alla perfezione che il gameplay di questo particolare genere poggia su alcune colonne portanti da cui non si può prescindere: level design, qualità e varietà delle missioni e Intelligenza Artificiale della controparte nemica.

Kamiwaza Way of the Thief

Non mi vede, sono certo che nascosto qui dietro non mi vede. Tranquillo Ebizo, i tuoi avversari non brillano per intelligenza.

Purtroppo Kamiwaza non eccelle in nessuno di questi aspetti e non ci si avvicina neanche. Gran parte degli scenari in cui vi avventurerete non si spingono più di tanto oltre il semplice schema “corridoio-stanza-corridoio-stanza” e nella maggior parte dei casi ciò che dovrete fare sarà raggiungere un punto X per recuperare un oggetto chiave arraffando nel frattempo tutto ciò che trovate in giro.

gli ingranaggi dell’impianto ludico messo su da Acquire a suo tempo hanno accumulato troppa ruggine

A dare un po’ di sprint al tutto dovrebbe in teoria pensare la meccanica di furto, definita “stylish” dagli stessi sviluppatori ma che alla prova dei fatti si è dimostrata deludente. In sostanza durante le missioni dovrete in primis cercare di farvi notare il meno possibile (anche camuffandovi volendo) e rubare tutto il rubabile anche dalle tasche delle guardie che trovate in giro. Occhio però a non essere ingordi, dovrete farlo un po’ per volta, passandogli davanti il naso per poi scomparire come un ombra e facendo perdere le vostre tracce nel caso veniate rilevati. Sì, perché il buon Ebizo sarà anche bravino come ladro ma in combattimento è destinato ad avere presto la peggio.

 

Kamiwaza Way of the Thief

Potete anche provare ad affrontare un nemico a mani nude, ma se diventano due o più vi consigliamo di darvela a gambe.

Il problema è che tali meccaniche non si incastrano troppo bene con il suddetto level design e ben presto si finisce per ritrovarsi in situazioni caotiche al limite del ridicolo. Non c’è traccia di stile nell’impersonare un ladro in questo modo e anche le chicche che in teoria potrebbero risultare divertenti, come l’appoggiare lo zaino con la refurtiva per usarlo come proiettile, si scontrano con problemi di collisioni e telecamere a dir poco nervose. Un titolo del genere ripensato da capo, come vero e proprio remake, potrebbe regalare qualche soddisfazione ma in questo stato dovrete avere parecchia pazienza per farvelo piacere.

TRE LUSTRI PESANO

Sebbene il lavoro fatto da Acquire per togliere polvere e ruggine da Kamiwaza si veda di tanto in tanto, gli anni passati dalla sua uscita su PS2 pesano davvero troppo. Esteticamente il gioco assomiglia ad uno di quei cappotti che vostra nonna ha tenuto nell’armadio per troppo tempo e con troppa naftalina, ha mantenuto le sue forme e tutto sommato anche i colori ma non è comodo da indossare e soprattutto quel tanfo di vecchio difficilmente se ne andrà anche dopo due viaggi in tintoria.

gli anni passati dalla sua uscita su PS2 pesano davvero troppo

Way of the Thief tradisce la sua natura OLD-gen fin dai primi istanti, i filmati ci ripiombano nella seconda era PlayStation, la passata di lucido sulle texture non le ha fatte diventare più nitide e i modelli poligonali… beh, fanno un po’ tenerezza. Anche le animazioni hanno quella rigidità tipica degli action nipponici di quegli anni ma tutto sommato la vena buffa e fuori dalle righe dell’intera produzione dona alle stesse un carattere che non dispiace. È un po’ come vedere nel 2022 le comiche di Benny Hill, non fanno più ridere come ricordavamo ma tutto sommato funzionano ancora decentemente.

Kamiwaza Way of the Thief

A volte i tesori più preziosi sono ben nascosti… o sono gli oggetti stessi che possono diventare refurtiva. Non lasciate niente in giro ma occhio a non caricarvi troppo.

Il gameplay, infine, fa ancora oggi intravedere delle simpatiche particolarità ma le meccaniche stealth sono a dir poco basilari e le fasi un po’ più frizzanti soffrono di problemi che speravamo ormai di non dover più vedere. L’I.A. che all’epoca poteva anche essere considerata sufficiente inoltre, oggi non è assolutamente paragonabile a produzioni anche vagamente simili.

Se non siete troppo esigenti, oltre che curiosi di conoscere la storia del gioco e i suoi personaggi, potete farci un pensiero

Alla luce di tutto questo consigliare senza riserve Kamiwaza: Way of the Thief anche al pubblico più appassionato di action-stealth non è facile, anche per via di un prezzo non esattamente in linea con la qualità dell’esperienza offerta. Se tuttavia non avete il palato troppo raffinato ed esigente e siete curiosi di conoscere soprattutto la storia del gioco e i suoi personaggi, unici punti di forza rimasti alla produzione, potete farci un pensiero oppure metterlo in lista per recuperarlo con un po’ di sconto e in un periodo meno affollato di uscite.

In Breve: Kamiwaza è un gioco che si porta sulle spalle ben 16 anni che purtroppo per lui non sono stati nascosti dall’opera di rimasterizzazione. Arriva in Europa in uno dei periodi dell’anno più affollati di uscite e questo è un altro punto a suo sfavore. Un uscita fuori tempo massimo salvata solo in minima parte da una componente narrativa di discreto livello e da alcuni rari momenti genuinamente (e ingenuamente) divertenti.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Un titolo di 16 anni fa, rimasterizzato su PS4 e giocato in retro-compatibilità su PlayStation 5. Se anche un solo frame si fosse perso durante il test sarebbe stato un oltraggio. Fortunatamente non è successo ed il gioco, tenendo comunque presenti i suoi limiti, è perfettamente godibile.

 

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Pro

  • Una bella storia con personaggi ben caratterizzati / Alcune missioni sono “abbastanza” divertenti.

Contro

  • Le meccaniche action e stealth sentono il peso degli anni... … e lo stesso si può dire del comparto tecnico.
5.4

Insufficiente

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