Valkyrie Elysium – Recensione

PC PS4 PS5

Hai la possibilità di creare il seguito di uno dei più celebrati JRPG dell’era PlayStation, e decidi di farlo diventare un belt scroller. Qualcosa non quadra…

Sviluppatore / Publisher: Soleil ltd. / Square Enix Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), Playstation 4, PlayStation 5 Data di Lancio: 11 novembre 2022

Potete essere il più arcigno detrattore della prima PlayStation, ma negare che Valkyrie Profile possa sedere di diritto tra i più grandi JRPG di tutti i tempi è semplice blasfemia. Da una sekaikan potentissima e capace di veicolare sentimenti come malinconia e eroismo al suo peculiare sistema di combattimento, l’avventura della figlia di Odino nota a dei e mortali come Lenneth rappresenta la punta di diamante degli allora irraggiungibili tri-Ace.




Seguiti, remake e spin-off hanno cercato di espandere e donare nuova vita a quel mondo tanto affascinante, fallendo però nel tentativo di avvicinarsi al livello dell’illustre capostipite. È comprensibile: giocando in una categoria tutta sua rispetto alla comunque eccellente offerta dell’epoca, Valkyrie Profile non poteva semplicemente essere eguagliato. Preso atto di ciò, cosa si fa nel 2022?

VALKYRIE ELYSIUM VUOLE SFIDARE I MUSOU

Si trasforma uno dei più celebrati giochi di ruolo dell’era a trentadue bit in un arcade cucito su misura per l’attuale generazione di giocatori giapponesi, quella che ha mostrato abbondantemente di apprezzare le risse campali dei vari Musou. Un po’ è anche questione di tempismo: con tri-Ace al lavoro sul prossimo Star Ocean: The Divine Force, l’arduo compito di donare un seguito a una serie tanto amata è caduto sulle spalle di un nuovo sviluppatore. Valkyrie ElysiumSarebbe però poco professionale accomunare superficialmente la creatura di Soleil a una serie famosa & famigerata per il button mashing selvaggio, giacché il sistema di combattimento di Valkyrie Elysium si è rivelato un piccolo gioiellino; tutto sta nel sopravvivere al soporifero prologo e iniziare a intascare anime e variopinte gemme con cui riscattare abilità attive e passive, potenziare le armi e, in generale, ampliare significativamente l’arsenale della valchiria.

Il sistema di combattimento di Valkyrie Elysium si è rivelato un piccolo gioiellino.

La cadenza degli scontri è molto interessante: continuare a martellare i nemici con semplici combo è un approccio alla lunga sconsigliabile, giacché questo li spingerà ad adottare strategie evasive più efficaci. Gli attacchi magici sono dunque un ingrediente fondamentale per fiaccare la loro resistenza, e la presenza degli Einherjar si conferma come l’ennesimo tassello ben posizionato. Spiriti di guerrieri deceduti tanto formidabili da guadagnare il privilegio di servire gli dei dopo la morte, gli Einherjar possono essere chiamati in battaglia per combattere attivamente assieme alla protagonista, potenziando i suoi attacchi con gli elementi da loro padroneggiati; qualora due spiriti venissero evocati nello stesso momento, sarà possibile decidere liberamente a quale attributo attingere, offrendo una flessibilità notevole e movimentando non poco il campo di battaglia.

Valkyrie Elysium

Gli Einherjar possono anche risolvere enigmi ambientali come la formazione di questo ponte di ghiaccio, ma si tratta di eventi telefonatissimi.

Sommando anche l’uso della Soul Lance (una sorta di “rampino spirituale” utile principalmente per aggrapparsi a punti di interesse) con cui arpionare i nemici fuori portata e colmare le distanze, ci sono tutti i presupposti per garantire scontri dinamici e appassionanti. Niente di troppo complesso, sia chiaro: Valkyrie Elysium non si avvicina alla precisione coreografica e stilistica di mostri sacri come Bayonetta o Ninja Gaiden, ma offre un’alternativa più ragionata (specie al livello di sfida più intenso) alle banali battaglie campali di Tecmo Koei. Non ci sono forti da conquistare e rinforzi nemici con cui fare i conti, ma le mappe, per quanto lineari, vantano un buon numero di stanze e alcove nascoste dove andare a caccia di potenziamenti, premiando in questo modo un minimo di esplorazione. Un’interfaccia molto pulita completa il quadro generale, rendendo assai semplice l’uso di consumabili, magie e l’evocazione degli Einherjar anche nel cuore degli scontri più cruenti.

GUARDIAMOCI ATTORNO.

Il problema arriva quando c’è da analizzare tutto quello che resta, visto che il panorama è davvero mesto. La storia è debole, e tutto quello che ci è dato sapere riguarda la genesi di questa nuova valchiria, generata alle soglie del Ragnarok da un Odino intento a riprendere fiato dopo il mortale duello con Fenrir.

Valkyrie Elysium

Questa misteriosa valchiria protetta da un’armatura nera vi tormenterà per molto tempo.

Il suo incarico prevede ripulire Midgard dalle anime corrotte spazzando via orde di mostri, e il resto della narrazione viene somministrato in maniera francamente poco interessante. A parte gli intermezzi tra una visita al Valhalla (l’hub del gioco, sostanzialmente) e le sortite, il world building è relegato a messaggi testuali nascosti in fiori incantati che custodiscono gli ultimi pensieri dei morti; addirittura il background degli Einherjar – personaggi contraddistinti nei vecchi episodi da una profondità esemplare – viene narrato da dialoghi visualizzati su uno sfondo mestamente nero che cercano di descrivere frettolosamente il loro passato. Per coprotagonisti tanto importanti una maggiore cura sarebbe stata auspicabile, magari creando sequenze animate in grado di veicolare il giusto coinvolgimento.

È un peccato che il desiderio di narrare una bella storia sia tanto flebile in Valkyrie Elysium

È un peccato che il desiderio di narrare una bella storia sia tanto flebile in Valkyrie Elysium, specie considerando l’importante eredità che porta in dote. I modelli poligonali risultano stilisticamente gradevoli, ma viaggiare per un mondo totalmente vuoto è senza mezzi termini deprimente, una sensazione accentuata dal continuo riciclo di un numero tutto sommato limitato di avversari, differenti per colori e abilità ma, alla lunga, destinati a cementare un’antipatica sensazione di già visto. Tanto che, in fin dei conti, la possibilità di scegliere il doppiaggio in inglese e giapponese risulterà una scelta di poco conto, viste le poche occasioni in cui la vergine guerriera si troverà a discutere con qualche raro interlocutore!

Valkyrie Elysium

La presentazione audiovisiva del gioco sa farsi voler bene, peccato per il framerate incostante.

La longevità viaggia attorno alle venti ore, con qualcosina in più se deciderete di andare a caccia di missioni secondarie. Queste non sconfinano eccessivamente al di là del reame delle banali fetch quest, ma per lo meno offrono spesso ricompense rare e utili, specie se deciderete di affrontare l’avventura al più arduo tra i tre livelli di difficoltà offerti dal gioco.

In Breve: Il sistema di combattimento di Valkyrie Elysium è sufficientemente complesso e divertente, e questo è un bene, considerando che quello che resta del gioco è abbastanza dimenticabile. Un gioco discreto per i fan della saga firmata tri-Ace, tuttavia certamente non imprescindibile. Anche perché, se avete fame di avventure norrene, c’è un certo dio della guerra che vi attende a fine novembre…

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Valkyrie Elysium ci prova a mantenere i 60fps sull’ammiraglia SONY, ma non sempre ci riesce, specialmente quando qualche magia di troppo inizia a popolare lo schermo. Non uno dei giochi più attraenti in circolazione, questo è certo.

 

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Pro

  • Sistema di combattimento sufficientemente profondo e sfaccettato / Molte armi dotate di moveset differenti.

Contro

  • Narrazione lenta e poco interessante / Tecnicamente appena sufficiente / Livelli mestamente vuoti e pesante riciclo di asset.
7.2

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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