Prodeus – Recensione

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Di nome non farà DOOM ma di sicuro lo spirito è quello giusto: Prodeus, FPS di debutto di Bounding Box Software, ci porta a fare scorribande ad alta velocità fra demoni ed alieni.

Sviluppatore / Publisher: Bounding Box Software / Humble Games Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Online Cooperativo e Competitivo PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile; in uscita il 10 ottobre su Nintendo Switch

Quando si va a recensire questo genere di giochi è onestamente inevitabile parlare di DOOM: non è certo un segreto che il reboot di id Software, uscito ormai sei anni fa, abbia dato nuova linfa a una certa categoria di FPS single player, meno piantata con i piedi nella realtà. Negli ultimi anni, ha anche conosciuto una certa rinascita il genere degli FPS vecchio stile, cioè ispirati ai prodotti dei primi anni ‘90 dal punto di vista stilistico e strutturale, ma con naturalmente concessioni alla tecnica moderna; titoli come Dusk, Ion Maiden e Forgive Me Father, per citarne alcuni.




E tributo a DOOM da un lato, e ottimo esponente del genere degli FPS old-school dall’altro è proprio Prodeus, da qualche giorno disponibile su PC e console dopo aver passato quasi due anni in Accesso Anticipato.

PRODEUS HA I PUGNI NELLE MANI

Partiamo chiarendo una cosa: la storia, in Prodeus, non è importante. Quello che conta è che ci troviamo su un asteroide che in seguito ai classici esperimenti coi portali andati male è diventato il campo di battaglia fra il Chaos, rappresentato da zombie e demoni di varia natura, e i Prodean, una pericolosa razza di alieni capaci di convertire i demoni di grado più basso in loro servitori. In mezzo ci siamo noi, risvegliatici senza memoria e senza un’idea precisa di cosa stia succedendo ma con una certezza: ci prudono un sacco le mani e per nostra fortuna ci troviamo in un ambiente ricco di bersagli.

PRODEUS È UNO SPARATUTTO BRUTALE, VELOCE E CON UNA COLONNA SONORA AZZECCATA

Arriviamo subito al sodo: Prodeus è uno sparatutto brutale, veloce, con una colonna sonora decisamente adeguata all’occasione e che, se mette in bella vista i pixel (d’altronde è un requisito, per la categoria old-school), non dimostra certo alcuna povertà dal punto di visto tecnico. I 25 livelli della campagna, a cui vanno ad aggiungersi sfide secondarie che metteranno alla prova la nostra abilità con alcune armi, ci portano dalle installazioni militari dell’asteroide alla dimensione dei Prodean, a cui seguirà una bella scampagnata su una stazione spaziale per poi andare a finire la nostra passeggiata nel cuore pulsante del regno dei demoni, dove ci aspetterà un agguerrito scontro finale.

Prodeus Recensione

“Kill the Slayer”? Per fortuna (nostra) non è quello di id Software…

In tutto questo gli ambienti creati da Bounding Box Software non sono semplici sfondi immoti di fronte al nostro pellegrinaggio di morte e distruzione. Per progredire in uno dei livelli, ad esempio, dovremo riempire gradualmente un lago di liquami tossici, così da raggiungere il punto più alto, dove ci aspetta l’ambita runa del potere; poi, per tornare indietro, dovremo svuotarlo, ottenendo così una nuova prospettiva sulle aree che abbiamo attraversato. Fra esplosioni, elementi dello scenario in movimento, livelli che evolvono mano a mano che li attraversiamo, si vede che i due sviluppatori di Prodeus si sono impegnati non solo quando si trattava di lavorare al gunplay – che è decisamente soddisfacente, le armi hanno proprio un bel peso – ma anche nel creare un’esperienza di gioco che non si limitasse a farci attraversare corridoi e stanze senza vita.

IL DIAVOLO STA NEI DETTAGLI

Ora, se penso si possa capire che Prodeus mi è decisamente piaciuto, questo non vuol dire che non abbia qualche osservazione da fargli. La prima riguarda la varietà di nemici: buona, ma sicuramente nulla che faccia gridare al miracolo, e c’è una tendenza ad usare troppo spesso i quasi innocui zombie senza armi come riempitivo; non aiuta nemmeno che le forze dei Prodean siano costituite in larga parte da demoni del Chaos con un aspetto cromatico diverso e proiettili più rapidi.

IL SISTEMA DEI CHECKPOINT FINISCE PER TRIVIALIZZARE LA DIFFICOLTÀ DEGLI SCONTRI

Non ho trovato particolarmente soddisfacente neanche la gestione dei checkpoint. Alla nostra morte, infatti, rinasceremo all’ultimo Nexus Point incontrato, ma senza nessun reset dei progressi; una scelta che non condivido particolarmente, dato che male che vada potremo semplicemente gettarci a ripetizione addosso agli scontri più tosti, finendo per renderli triviali e non incentivando l’approccio tattico in tutti coloro che non abbiano un particolare interesse per le classifiche degli high score. Intendiamoci, il mio problema non è con l’accessibilità; sono un fermo sostenitore del fatto che i giochi dovrebbero cercare di aprirsi a più giocatori possibile, ma Prodeus già presenta ben sette diverse difficoltà (da ultra easy ad ultra hard, selezionabili a piacimento fra un livello e l’altro) che gli permettono di venire incontro a chi con gli FPS è meno abile.

Prodeus Recensione

Poteva mancare il minigun? Certo che no!

L’ultima critica che mi sento di muovere, e che anticipo essere in realtà piuttosto debole, riguarda la durata della campagna; nel giro di un manciata di ore la nostra scorribanda fra le dimensioni sarà infatti giunta al termine. Perché però dico che questa è una critica debole? Beh, perché al di là degli stimoli per i fanatici del completismo (ogni livello ha i suoi segreti da scoprire) e della caccia all’high score, Prodeus offre anche un comparto multiplayer (inclusivo sia di coop che di PvP), e ha il vantaggio di essere una grande piattaforma per i contenuti della comunità. Gli sviluppatori hanno infatti messo a disposizione dei giocatori editor di livelli e tool per la creazione di vere e proprie campagne, non limitando dunque la longevità del gioco ai soli 25 livelli di The Kingdoms Between; già adesso, a pochi giorni dal lancio, spulciando il Workshop è possibile trovare un’ampia quantità di livelli, e indubbiamente con il tempo non faranno che aumentare sia in quantità che in qualità. Nel complesso, dunque, quella di Bounding Box Software si è rivelata decisamente un’ottima prova: terremo sicuramente d’occhio questo team anche nel prossimo futuro.

In Breve: Prodeus si rivela decisamente un’ottima prova, e un promettente debutto per il team di sviluppo Bounding Box Software (fondato da veterani dell’industria, ma sappiamo che questo non è necessariamente garanzia di successo). Veloce, frenetico, tecnicamente solido, e con una colonna sonora degna del genere d’appartenenza: se vi piacciono gli FPS ad alta intensità, non perdetevelo.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD
Com’è, Come Gira: I pixel grandi hanno sempre il loro fascino, e quelli di Prodeus sono animati decisamente bene. Nessuna difficoltà dal punto di vista delle prestazioni, ma tutte le esplosioni di sangue non rendono sempre semplicissimo capire cosa abbiamo di fronte.

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Pro

  • Gunplay divertente, buon parco d’armi / Visivamente molto buono (ma devono piacere i pixel!) / Colonna sonora azzeccatissima.

Contro

  • Varietà dei nemici non eccelsa / Il sistema dei checkpoint trivializza la difficoltà.
8.5

Più che buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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