F1 Manager 2022 – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

Vorreste essere il Team Principal della Red Bull Chris Horner? Ecco qua il titolo per voi, anche se F1 Manager 2022 non include Geri Halliwell delle Spice Girls come moglie. Fatevene una ragione.

Sviluppatore / Publisher: Frontier Developments / Frontier Developments Prezzo: 54,99 euro PEGI: 3 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S Data di Lancio: 30 agosto 2022

Lo stratega Ferrari vi ha fatto imbufalire durante il GP ungherese tanto quanto la gestione Mancini della Nazionale in vista del prossimo mondiale di calcio? Azzeccate sempre la combinazione migliore degli stint degli pneumatici, quasi si trattasse di indovinare i cambi giusti al momento giusto in ogni partita di Champions? Bene, bravi.




Da adesso potrete dimostrare la vostra bravura non solo nei gestionali di calcio, che ormai ci accompagnano da lustri. È arrivato il momento in cui lo sport nazionale sarà non più quello di C.T. degli Azzurri, ma di Team Principal di una scuderia di Formula 1. Vediamo come ve la cavate.

F1 MANAGER 2022: IL GESTIONALE CHE CI MANCAVA

Torna infatti dopo decenni interi un gestionale su licenza dedicato al massimo sport motoristico, e a svilupparlo si occupa niente meno che Frontier Developments, quel monolita mangia business guidato da David Braben che, quando non si dedica a creare universi fantascientifici pazzeschi con Elite: Dangerous, ama dedicarsi ai gestionali. Tra l’altro, ricordiamolo, con la serie Jurassic World: Evolution, gli sviluppatori hanno già dimostrato la loro abilità nel gestire IP altrui. Per alcuni versi, però, non ci sarebbe potuto essere niente di più lontano rispetto a un parco a tema in cui allevare animali preistorici: qui si parla di alettoni e carico aerodinamico, di elettronica e tempo sul giro, di recupero energetico e strategie al pit stop.

La strategia dei rifornimenti va variata in modo dinamico in base a eventi come sorpassi o la fatidica safety car.

Pura ingegneria, insomma, e fin dai primi minuti è chiaro che di dettagli tecnici in cui perdersi per ore e ore ce ne sono quanti ne volete. Il fulcro della campagna ruota ovviamente intorno ai fine settimana di gara nei Gran Prix ufficiali del campionato FIA. Per fortuna esiste l’opzione di velocizzare il trascorrere del tempo, ma ammetto che il disturbo ossessivo-compulsivo in me ha rischiato di prendere il sopravvento fin troppo spesso, proprio perché le variabili da gestire raggiungono numeri vertiginosi. La strategia dei rifornimenti è l’esempio più classico, che oltre tutto va considerata in modo dinamico perché potremmo volerla variare in base a eventi come sorpassi (propri o altrui), o a seconda della performance di uno specifico set di pneumatici, per non parlare della temutissima safety car, che come gli amanti della F1 sanno bene, spesso spariglia le carte in tavola in modo del tutto imprevedibile.

f1 manager 2022

Per ogni dettaglio che cambiamo ci viene proposta la modifica teorica della performance della vettura.

Per chi volesse addentrarsi nei dettagli, nulla ci vieta di dare indicazioni in qualsiasi momento ai nostri piloti, vuoi con suggerimenti sulla gestione della Power Unit, oppure sul ritmo più o meno aggressivo da adottare in un determinato momento della gara. Chiaro, se la direttiva dal box è sempre di spingere come dei forsennati, non stupitevi se poi finite la benzina prima della bandiera a scacchi o se capita una foratura di un pneumatico. E’ difficile valutare quanto realistiche siano le connessioni causa-effetto tra le scelte meccaniche e tattiche che ricadono sulle nostre spalle e le conseguenze sul risultato finale, anche perché se si trattasse di una scienza assolutamente esatta, la F1 sarebbe un arido esercizio matematico. Nel complesso ho comunque avuto la percezione che le scelte che prendevo avevano un certo riscontro in gara, al netto di qualche evento totalmente inaspettato o errore di guida non forzato, che comunque è sempre bene mettere in conto di tanto in tanto. Specie quando guida Yuki Tsunoda.

IL FREDDO RUMORE DEI NUMERI

F1 Manager 2022 non ha il motore grafico delle produzioni Codemasters, ma nessuno se lo sarebbe aspettato; il comparto sonoro si fa notare per una migliore fattura, soprattutto per quanto riguarda le frequenti comunicazioni radio che calano con forza noi giocatori nell’esperienza. Le registrazioni audio, tanto per capirci, arrivano dritte dritte dalle gare vere. Durante la corsa possiamo seguire qualsiasi vettura attraverso varie telecamere, il tutto mentre analizziamo finestre con qualsiasi tipo di informazione possa sembrare anche solo parzialmente rilevante, manco fossimo in Minority Report. Fuori dal weekend di gara, i menù acquisiscono ancora maggiore importanza: essere Team Principal significa che i nostri doveri non si limitano ai punti da ottenere in pista, ma siamo in sostanza responsabili di mandare avanti la baracca, facendo quadrare il budget e cercando di tenere buono il board esecutivo.

Lo sviluppo e la ricerca hanno un ruolo fondamentale per far migliorare le vetture nel corso del campionato e tra una stagione e l’altra.

Lo sviluppo e la ricerca hanno un ruolo fondamentale per far migliorare le vetture nel corso del campionato e tra una stagione e l’altra, e anche qui la mole di dati è davvero notevole, al punto che a tratti rischia di diventare soverchiante. Non sempre si riesce a isolare le informazioni chiave in mezzo al mare di numeri e di possibilità offerte dal gestionale di Frontier. Il risvolto negativo di questo tipo di impostazione è la scarsa rilevanza del fattore umano: sì, far effettuare giri di prova aggiuntivi aumenta la fiducia nel mezzo e relativa performance in gara, ma anche in questo caso sembra più una statistica da gestire che altro.

f1 manager 2022

Il calendario dei piloti non prevede solo gare.

I piloti di Formula 1 hanno spesso e volentieri personalità pazzesche, e spettacoli TV come “F1 Race to Survive” di Netflix hanno puntato proprio su questo per appassionare anche chi non passerebbe due ore alla domenica a vedere delle macchine girare intorno a una pista. Insomma, se scelgo la McLaren come team da guidare, è anche perché voglio avere a che fare con quel simpatico mattacchione di Daniel Ricciardo, e F1 Manager 2022 si limita a proporre qualcuno dei suoi commenti durante le corse senza portare la verve dell’australiano fuori dalla pista. Vorrà dire che Frontier Developments avrà qualche margine di miglioramento per la prossima stagione.

In breve: F1 Manager 2022 è un gestionale molto competente che ci getta in una marea di numeri e statistiche come si fa con i bambini in piscina: meglio iniziare a nuotare in fretta. La curva d’apprendimento è piuttosto ripida, ma la quantità di informazioni cui veniamo sottoposti è una vera miniera d’oro per gli appassionati dello sport, che scopriranno un sacco di dettagli del mondo della F1. Tra mille decisioni da prendere, sia durante la gara che per la gestione del team nel suo complesso, a volte sembra però di andare alla cieca. Manca poi un aspetto più “personale” che crei una connessione reale con le persone che fanno parte del nostro team: non basta una statistica sul morale per affezionarsi a loro.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2GHz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: Nessun problema anche con tutti i dettagli su Ultra. Segnalo diverse opzioni di accessibilità per chi soffre di diversi disturbi di vista, e le scritte dei menù sono abbastanza grandi per essere leggibili anche per chi ha al posto degli occhiali dei fondi di bottiglia come me.

 

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Pro

  • Una marea di informazioni interessanti per gli appassionati / Tante decisioni significative da prendere / Licenza ufficiale.

Contro

  • A volte non è chiaro che priorità seguire / Manca l’aspetto umano dei piloti e del team da gestire.
8.4

Più che buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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