Klonoa Phantasy Reverie Series – Recensione

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Klonoa ritorna in una mini-collection che riporta in auge i due capitoli principali della serie Namco, iniziata nel lontano 1997 su PlayStation e proseguita quattro anni dopo sulla console Sony di seconda generazione. All’appello mancano purtroppo tutti i capitoli spin-off usciti su Game Boy Advance e Wonderswan, che avrebbero impreziosito non poco la raccolta.

Sviluppatore / Publisher: Monkey Craft / Bandai Namco Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Locale PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 8 luglio

L’ondata di operazioni nostalgia provenienti direttamente dagli anni ‘80-90 non accenna a placarsi, anzi sembra aver guadagnato ulteriore slancio negli ultimi mesi. La lista include “robetta” come Streets of Rage 4, il recentissimo Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge, Windjammers 2, una valanga di picchiaduro Capcom e persino di un reboot del sempre troppo sottovalutato Vendetta. Il catalogo si arricchisce ulteriormente proprio in questi giorni con la raccolta dei due capitoli principali della serie Klonoa, che i fan PlayStation della prima ora ricorderanno con commozione. Erano i tempi in cui Sony provava a farsi largo nel mondo dei videogiochi e tentava addirittura di sfidare sua maestà Nintendo sul suo stesso terreno, quello sotto il dominio di un idraulico con i baffi dalla voce stridula. Pandemonium e ancora di più Crash Bandicoot riuscirono a fare breccia nei cuori degli appassionati di platform, facendo leva su un gameplay bidimensionale che ingannava gli occhi con una terza dimensione che in realtà non c’era.




Namco (all’epoca senza Bandai) si gettò nella mischia con Klonoa riscuotendo fin da subito un discreto successo grazie ad un coloratissimo mix di personaggi buffi, giocabilità estremamente immediata e una stratificazione del gameplay che prendeva per mano i neofiti ma forniva ai giocatori ulteriori livelli di profondità per chi era alla ricerca di una vera sfida. C’è anche la possibilità di coinvolgere i più piccoli in una coop a due giocatori in formato “light”, perfetta per chi negli ultimi 25 anni si è riprodotto ma non vuole perdere contatto con la propria passione. Questa consiste nella possibilità di delegare al Player 2 l’abilità di ampliare i salti del giocatore principale, cosa che in alcuni stage rende molto più semplice il recupero dei segreti più ostici da raggiungere.

DUE MONDI, UN EROE

Klonoa Phantasy Reverie Series include Klonoa: Door to Phantomile (PlayStation – 1997) e Klonoa 2: Lunatea’s Veil (PlayStation 2 – 2001) togliendogli di dosso un bel po’ di polvere. In entrambi i titoli troviamo come protagonista un buffo ibrido tra un essere umano e un gatto dalle lunghe orecchie, molto abile nei salti ma senza particolari poteri a sua disposizione. L’unica cosa che Klonoa sa fare è afferrare saldamente i suoi avversari e sbatacchiarli ovunque per asservirli alle sue necessità. Può usarli come trampolino per salire ad altezze altrimenti irraggiungibili, usarli a mo’ di ariete per liberare la strada o trasformarli in proiettili contro loro simili. Il gameplay dei giochi inclusi in questa raccolta è tutto qui, un platform classico con una spruzzata di puzzle-game (legata all’utilizzo del singolo potere del protagonista) a dare un po’ di pepe in più. Semplice eppure ancora oggi abbastanza valido, a patto di riuscire a chiudere mezzo occhio su un level design che con il tempo ha perso un po’ dello smalto originale ma che comunque si lascia ancora apprezzare.

Klonoa Phantasy Reverie Series Recensione

Ogni livello nasconde una miriade di Pietre Oniriche (raccoglietene 100 per ricevere una vita) e abitanti imprigionati che andranno a “popolare” la mappa.

Ogni stage propone piccole deviazioni che nascondono i collezionabili necessari per potersi fregiare dell’ambito badge “100%” e che specialmente dopo il primo mondo richiedono una certa abilità nei salti e coordinazione per essere recuperati. La longevità non è altissima nel caso decidiate di arrivare alla fine dei due titoli senza preoccuparvi troppo dei segreti, una mezza dozzina di ora sarà sufficiente, ma se siete completisti mettetene in conto almeno il doppio. Per venire incontro ai giocatori più arrugginiti o a qualche nuova leva che deve farsi le ossa è stato aggiunto un livello di difficoltà più basso, che toglie di mezzo l’assillo del numero di vite limitate, aumenta i cuori iniziali di Klonoa e diminuisce il danno ricevuto da contatti indesiderati. Al contrario, un livello di difficoltà più alto punterà il dito verso i giocatori più abili ma si sbloccherà solo dopo aver completato ognuno dei due giochi.

KLONOA NON PERDE LO SMALTO, PERÒ…

I due giochi hanno tratto giovamento dal lifting fatto dal team Monkey Craft. La maggiore risoluzione delle texture, che spiccano soprattutto nei personaggi, i 60 fps e una palette di colori più viva che mai ci restituiscono avventure tecnicamente non paragonabili ai migliori esponenti del genere delle ultime due generazioni, ma comunque divertenti da giocare e piacevoli all’occhio… anche se ci dispiace che nel processo si sia persa quella sottile linea nera che contornava ogni oggetto e che faceva tanto “fumetto”. Nessun problema di fluidità durante le sessioni di gioco, ma francamente ci saremmo stupiti del contrario.

Klonoa Phantasy Reverie Series Recensione

Spesso scorgerete all’orizzonte strade alternative con collezionabili e segreti da recuperare. Non sempre raggiungerle sarà così semplice.

L’inclusione dei capitoli portatili e di una sezione Extra avrebbe sicuramente impreziosito questa raccolta

A dirla tutta non ci avrebbe fatto schifo se Bandai Namco avesse deciso di includere nel pacchetto anche i capitoli portatili usciti negli anni su Game Boy Advance e Wonderswan. L’inclusione di questi e magari di una sezione Extra/Museum (ormai quasi standard in raccolte simili) avrebbero sicuramente impreziosito questa Klonoa Phantasy Reverie Series, che nonostante la discreta qualità dei due giochi inclusi non può non risultare un po’ scarna rispetto ad altre “operazioni” simili… soprattutto a fronte di un prezzo un pelino oltre il concetto di “budget”. Il target principale per un prodotto simile non può che essere il pubblico più attaccato ai ricordi, quello che vuole riprovare oggi le sensazioni dei titoli originali e in questo Klonoa Phantasy Reverie Series centrerà sicuramente il bersaglio, mentre le possibilità di conquistare nuovi giocatori sono francamente scarse. Paragonato a quello di prodotti più recenti, il gameplay dei due Klonoa non può non risultare rugginoso e il pubblico più giovane non può neanche contare sul fattore nostalgia… che come ben sappiamo è in grado di piallare anche le rughe più profonde.

In Breve: I due Klonoa delle prime ere PlayStation raccolti in una mini compilation che brilla per la qualità delle versioni rimasterizzate e per l’aggiunta di nuovi livelli di difficoltà e opzioni di gioco, ma pecca un po’ in abbondanza. La presenza dei capitoli “portatili” avrebbe sicuramente reso più appetitoso il pacchetto, a cui manca anche l’ormai tradizionale sezione Extra che in prodotti simili raccoglie artwork, colonne sonore e altro materiale storico.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Il lavoro di restauro ha giovato ai due Klonoa ma si sarebbe potuto fare uno sforzo in più per “limare” ancora più a fondo le rughe del tempo. Sotto il profilo della fruibilità nulla da segnalare, tutto fila via liscio come l’olio su PS5… ma ci saremmo stupiti del contrario.

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Pro

  • Leggero, immediato e ancora gradevole da giocare / Piacevolmente difficile se volete completare i giochi al 100%.

Contro

  • Buon restauro ma rimane un po' di aliasing e qualche texture low-res / La longevità non è altissima e mancano i capitoli “portatili”.
7.8

Buono

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