Outriders Worldslayer – Recensione

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A poco più di un anno di distanza, è giunto il momento di tornare ad avventurarsi sul pianeta Enoch, con l’espansione Outriders Worldslayer. L’Anomalia che con le sue tempeste rende inabitabile il pianeta non si è fermata, anzi si espande sempre più: indovinate a chi tocca trovare una soluzione?

Sviluppatore / Publisher: People Can Fly / Square Enix Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online Coop PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 30 giugno; Accesso Anticipato per i preordini

Vi ricordate la mia recensione di Outriders? In quella sede, avevo sottolineato come il gioco di People Can Fly alternasse un gameplay dal nucleo tutto sommato molto solido a varie debolezze, prima di chiudere con la speranza che lo studio polacco riuscisse a limare i difetti più seri della sua creazione.




Da allora è passato più di un anno, il gioco ha ricevuto il sostanzioso aggiornamento gratuito New Horizons, e ora è giunto il momento dell’espansione: Outriders Worldslayer. Sarà riuscito tutto questo a realizzare le mie sopracitate speranze? Eh, insomma.

L’APOCALISSE SI AVVICINA

Outriders Worldslayer riprende dove ci lasciava la campagna del gioco base, e cioè con i nostri prodi impegnati nella ricerca di pod e delle risorse che contengono. Proprio la ricerca di uno di questi pod li obbliga a rendersi conto che qualcosa sta cambiando, e non per il meglio: l’Anomalia, la tempesta che infuria costantemente sul pianeta Enoch, sta causando un rapido abbassamento delle temperature e bufere sempre più letali, sia per la popolazione umana che per la fauna locale. Il nostro viaggio per cercare di porre rimedio a questo problema ci porterà a fare la conoscenza della temibile Comandante Ereshkigal e a scoprire l’antica città dei Pax di Tarya Gratar. Siamo onesti: la storia di Outriders Wordslayer segue in pieno la tradizione del gioco originale, nel senso che, al netto di qualche sparuto elemento interessante – principalmente di worldbuilding – è in larga parte trascurabile. Ereshkigal è più degna di nota per il suo design e per il nome altisonante che non per le motivazioni che la spingono, lo sviluppo della trama è lineare, e a livello di contenuti non siamo neanche particolarmente messi bene, dato che nel giro di circa sei o sette ore avremo completato la porzione principale della campagna. Una volta fatto, ci si aprirà di fronte la cosiddetta Prova di Tarya Gratar, la modalità endgame pensata per essere ripetuta più e più volte ma anche appendice alla storia che, manco a dirlo, si chiude in un cliffhanger.

Outriders Worldslayer Recensione

Ah, sì: il temutissimo Capitano… Steve.

Però siamo pur sempre in un looter shooter, e ciò che conta non è tanto la profondità della trama (anche perché altrimenti diciamocelo, a Destiny non ci giocherebbero manco i sassi, e invece) ma quanto riesca a tenere incollati allo schermo il suo gameplay. Anche qui è il caso di fare un po’ di considerazioni sul contenuto: appurato che la campagna principale è corta e priva di sidequest, a mantenere vivo il vostro interesse per qualche ora in più ci penserà la sola Prova di Tarya Gratar, e i nemici che troverete al suo interno.

QUALCHE NUOVO NEMICO C’È, MA LA MAGGIOR PARTE SARANNO VOLTI NOTI

Questi sono in larga parte quelli che già avete imparato a conoscere nel gioco base, dunque preparatevi a uccidere Perforo a miliardi. Qualche novità c’è, sopratutto nel campo degli élite (i Corsari, per esempio), ma nulla da far gridare al miracolo. Andiamo meglio sul campo del bottino, con circa un centinaio di nuovi oggetti Leggendari su cui mettere le mani e tramite cui dedicarsi alla sperimentazione per creare la build definitiva, più la nuova variante Apocalisse, che permette alle armi di avere un terzo mod. Nella nostra ricerca della massimizzazione dell’efficienza saremo anche aiutati da due nuovi sistemi di progressione. Outriders: Worldslayer introduce infatti i gradi Ascensione (ciascuno dei quali ci permetterà di ottenere bonus passivi minori) e un nuovo albero delle abilità denominato Pax, non esteso come quello principale ma dotato di potenti bonus. Dite inoltre addio ai Gradi Sfida, sostituiti dai Gradi Apocalisse: ben 40 livelli di difficoltà crescente da scalare… per chi ci riuscirà.

WORLDSLAYER È COME OUTRIDERS, FORSE TROPPO

Nel complesso, è difficile trovarsi a dire qualcosa di Outriders Worldslayer che non sia già stato detto un anno fa di Outriders. Quando funziona, il sistema funziona bene: mettersi a sparare ad orde di nemici, smanettare coi mod, riflettere sulle sinergie da creare, eccetera, è innegabile che abbia il suo fascino. Il problema è che accanto a tutto questo ci sono invece cose che non funzionano altrettanto bene. Gli scontri con i boss, per esempio, sono raramente di buona qualità. Barre della vita troppo lunghe se paragonate a quelle degli altri nemici che ci troviamo ad affrontare, danni elevati, frequente ricorso ad abilità di controllo, meccaniche non particolarmente interessanti (come il ricorso a punti di controllo da “catturare” per disattivare la barriera che protegge il boss), gli occasionali glitch, tutto contribuisce a far sì che se ci sarà qualcosa che vi rimarrà impresso dell’esperienza non saranno sicuramente questi nemici così importanti.

A livello di ambientazioni nulla da dire: Wordslayer è ben riuscito. Peccato non siano così tante.

WORLDSLAYER NON È SENZA PREGI, MA ALLO STESSO TEMPO NON CONVINCE DEL TUTTO

Anche a livello di contenuti un po’ di perplessità emergono. Certo, un centinaio di leggendari sono un bel po’ di nuovi giocattoli su cui mettere mano, e i nuovi alberi di abilità offrono nuove, e benvenute, opzioni di personalizzazione. Ma al netto di un prezzo di quaranta euro, Outriders Worldslayer offre una sola nuova area degna di nota; la già nominata Prova di Tarya Gratar, appunto, molto curata a livello di ambientazioni ma come già accennato non così varia dal punto di vista dei nemici. Per fortunata il nuovo bottino dell’espansione può essere sbloccato anche affrontando gli elementi del gioco base, ma volete davvero acquistare questo contenuto aggiuntivo per poi ritrovarvi ancora ad affrontare le Spedizioni che già conoscete a memoria?

In Breve: In sede di recensione di Outriders, avevamo deciso di essere generosi con il voto, nella speranza che People Can Fly potesse raddrizzare quelle cose che non rendevano semplice consigliare il gioco. A distanza di un anno, non sembra che l’espansione Worldslayer – al netto di tanti nuovi giocattolini che sicuramente faranno la gioia di chi già apprezza il gameplay loop – abbia fatto particolari passi in avanti in questo senso, quindi stavolta saremo meno generosi.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, AMD Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD, 1920×1080
Com’è, Come Gira: Visivamente ben riuscito, sopratutto a livello di ambientazioni. Peccato però per alcune animazioni migliorabili. Mi sono capitati occasionali crash nel tentativo di riscattare le ricompense del grado Apocalisse.

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Pro

  • Nuovi leggendari e alberi delle abilità con cui sperimentare / Se vi era piaciuto il gioco base, adorerete le nuove opportunità / La Prova di Tarya Gratar è molto ben realizzata...

Contro

  • …ma è anche l’unica nuova area degna di nota / Varietà di nemici non eccelsa / Se non vi era piaciuto il gioco base, non cambierete idea con questa espansione.
7.3

Buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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