Ma guarda chi si rivede, il gioco responsabile di diverse insufficienze alle superiori, vieni qui Sonic che te le faccio pagare tutte.
Sviluppatore / Publisher: SEGA / SEGA Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 3 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile
Era il 1991 quando milioni di videogiocatori rimasero ammaliati da un porcospino blu che correva come un pazzo per poi saltare, rotolare, sfrecciare per giri della morte e venir sparato come una pallina da flipper lungo livelli tanto colorati quanto articolati e complessi. Il Mega Drive finalmente aveva una intellectual property in grado di turbare il sonno di Mario.
Qualcuno in Sega deve aver preso particolarmente a cuore la questione, dato che il caro Sonic è stato riproposto in tutte le salse e infilato in ogni compilation possibile ed immaginabile, finendo per inflazionare un po’ il brand. Ora, per il trentesimo – o giù di lì – anniversario della prima, storica release, ecco arrivare Sonic Origins, raccolta che include Sonic the Hedgehog, Sonic the Hedgehog 2, Sonic 3 & Knuckles e Sonic CD, più qualche gradito extra. Frutto dell’ennesima operazione nostalgia o per questa volta tributo realizzato con amore all’iconico personaggio? Scopriamolo insieme.
SONIC ORIGINS, LE ORIGINI MA AL PASSO CON I TEMPI
Il lavoro di SEGA è stato certosino e non ci propone una sorta di wrapper/emulatore in grado di far girare il codice dei giochi originali, ma un remaster capace di garantire una maggior fluidità e soprattutto di supportare la modalità 16:9 delle TV dei nostri soggiorni. Non ci è dato sapere se siamo di fronte a una completa riscrittura o a un adattamento ibrido e sinceramente non ha importanza, perché ciò che conta è questo: le avventure di Sonic in widescreen sono dannatamente divertenti.
Il vetusto sistema di vite è stato rimosso in favore del moderno autosave all’ultimo livello completato, e quindi ora si non si raccolgono i famosi cento anelli per avere una possibilità in più, bensì per guadagnare una preziosa monetona d’oro da spendere nel museo virtuale per sbloccare contenuti audio e video riguardanti la storia del franchise.
QUESTO LIVELLO CON TAILS L’AVREI SUPERATO SUBITO!
Quante volte, morendo per la cinquantaduesima volta nello stesso punto, ci siamo arrabbiati dicendo che se solo avessimo potuto svolazzare come Tails o planare come Knuckles sarebbe stato un gioco da ragazzi? Bene, in Sonic Origins tutti i quattro capitoli sono affrontabili con il personaggio che preferite, o anche con l’accoppiata Sonic/Tails o Knuckles/Tails. Come se non bastasse, gli sviluppatori ci mettono a disposizione da subito lo Spin Dash, l’attacco rotolante con partenza da fermo sgommando, e il Drop Dash, simile al precedente ma con partenza in volo. Anche il primo episodio della serie acquista così tutto un altro sapore con le due nuove tecniche che faranno la gioia degli speedrunner.
OK, MA A ME PIACEVA TANTO IL SONIC DI UNA VOLTA
Gli amanti del gameplay originale invece possono mettersi alla prova con la modalità Classica, con la partita che termina una volta esaurite le vite e la visuale a 4:3 in formato letterbox dalle bande laterali personalizzabili. Le Dash extra rimangono anche qui, ma sono sicuro che sarete tanto onesti da non utilizzarle. Ciò che mi ha invece un po’ deluso è la totale assenza di opzioni riguardanti filtri ed effetti per simulare l’output dei nostri amati monitor CRT che tanti porcospini han visto correre. Abbiamo solo un banale check per abilitare o meno l’antialiasing, che ho attivato per cinque minuti per poi tornare al pixel nudo e crudo. Considerato che ci sono simulatori free come Fusion che offrono ottimi livelli di personalizzazione tra scanline, TV-Mode e settaggi vari, era lecito aspettarsi qualcosa di più.
TUTTO QUI? DASH, PERSONAGGI LIBERI E 16:9? NO!
Che gioco avrebbe ragione di esistere nel 2022 senza sfide ed achievement vari? Sonic Origins comprende una ricca sezione di minilivelli nei quali metterci alla prova, per una questione di orgoglio, di monetone extra e di trofei. Si spazia dal raccogliere un elevato numero di anelli in una ridotta quantità di tempo, al completare un percorso senza anelli di scorta a salvarci la vita, fino all’eliminazione di quanti più nemici possibile.
Banalizzando questa sezione, potremmo dire che tutte le sfide rientrano nel classico “vai da A a B facendo C” ma funzionano alla perfezione, portandoci a lanciare il pad quando falliamo per un decimo di secondo o a mostrare il sederino alla TV urlando “bacia qui” quando tutto sembrava perduto e invece abbiamo chiuso il livello con voto “S”, il massimo a cui si può ambire. E non finisce qui: possiamo affrontare tutti i boss uno dopo l’altro senza doverli prima raggiungere o cimentarci in una modalità Storia che ci accompagna lungo i quattro giochi nel giusto ordine, come una lunga campagna, con dei filmati inediti a fungere da collante tra le varie trame.
CI SI DIVERTE COME IL PRIMO GIORNO
Soprattutto nella modalità widescreen, Sonic dispensa lezioni di gameplay e divertimento. Ci sediamo, prendiamo in mano il pad, e ci pare impossibile che un simile capolavoro sia stato concepito (quasi) esattamente come lo vediamo oggi più di trent’anni fa. Sembra un gioco moderno con una splendida pixel art. Ogni livello all’apparenza lineare è invece un labirinto nel quale ogni volta che crediamo di essere caduti o aver mancato una piattaforma finiamo in un’altra zona con magari ancora più anelli da raccogliere, bumper in cui saltare, rampe ove sfrecciare. Anche le ambientazioni sono molto varie e comprendono antichi templi, città futuristiche, caverne, mondi sommersi, foreste e tutti i biomi che siamo abituati ad incontare nei platformer. Vale la pena ricordare un’altra volta che non stiamo parlando di un gioco uscito nel 2022. Gli unici invecchiati non egregiamente sono gli scontri con i boss quasi monopattern in cui si muore più per un errore di pixel o tempismo che per l’efficacia dei loro attacchi. Per gli amanti dei trofei platinati, segnalo una certa facilità nel guadagnare l’ambita super coppa: è “sufficiente” terminare i quattro capitoli e completare con il voto massimo dieci sfide per ognuno di essi, gli altri verranno da soli come conseguenza.
In Breve: Sonic Collection non è solo una raccolta dei primi giochi del porcospino blu e soci rimasterizzati con intelligenza, lasciando inalterato l’aspetto grafico e migliorando il gameplay soprattutto introducendo la modalità 16:9, ma anche un lungo platformer – se consideriamo la modalità Storia che ci accompagna lungo tutti i quattro titoli – che consiglio pure a chi non conosce il franchise e cerca semplicemente un gioco frenetico e divertente, dalla grafica coloratissima, l’azione che non concede mai pause e un level design eccellente, in cui non puoi mai dire di conoscere un livello a sufficienza. Consigliato a veterani e neofiti.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Fluido e responsivo nello splendore dei 16:9, è possibile attivare l’anti aliasing ma è più godibile nei suoi pixel naturali.