Capcom Fighting Collection – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Capcom Fighting Collection entra a far parte dell’infinita serie di raccolte del publisher/sviluppatore giapponese, stavolta dedicata ai nostalgici dei beat ‘em up ad incontri. L’immancabile Street Fighter II, stavolta presente in versione Hyper – Anniversary Edition, è accerchiato dall’intera saga di Darkstalkers, da due titoli “pocket” e da un gioco totalmente inedito in Europa.

Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online e Locale Competitivo PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch; compatibile con PS5 e Xbox Series X|S Data di Lancio: 24 giugno

Cara, vecchia Capcom. La compagnia giapponese che forse più di tutte ama guardare al futuro spesso con esperimenti arditi e bizzarri (qualcuno ha detto Exoprimal?), ma che rimane sempre saldamente ancorata alla sua tradizione, al lignaggio che l’ha resa celebre e amata in tutto il mondo. Non pensiamo di sbagliare dicendo che nessun’altra soft-co ha realizzato più versioni remastered, remake, reboot e compilation di vecchi giochi della grande C di Osaka. A rimpolpare questa già nutrita schiera arriva ora la Capcom Fighting Collection, che come il titolo “velatamente” suggerisce è rivolta soprattutto agli appassionati di picchiaduro, ma che ancora una volta non manca di farcire la lista di giochi con una generosa dose di extra.




Ogni singolo titolo è giocabile offline, online e tramite connessione locale ed ognuno può essere selezionato sia nella versione originale giapponese che americana. Completa il quadro una serie di opzioni che permettono di customizzare i controlli, alzare o abbassare il livello di difficoltà, modificare la velocità di gioco, cambiare il numero di round, attivare o meno la Modalità Gettone, sbloccare subito eventuali personaggi segreti e via dicendo. A livello grafico è come sempre possibile modificare l’intera schermata di gioco cambiandone le proporzioni, applicando vari filtri CRT e cornici dedicate ai diversi titoli. Ciliegina sulla torta le Medaglie, da sbloccare come sempre portando a termine determinati obiettivi in tutti i giochi, e la modalità Spettatore che vi consentirà di “rubare” i segreti delle tecniche degli altri assistendo ai loro match.

PUGNI, CALCI E CANINI APPUNTITI

Questo è tutto per quanto riguarda gli elementi di contorno, non da poco a dire la verità, ma che si dice dei giochi? Sono dieci, alcuni li abbiamo già visti e giocati in altre compilation o molto probabilmente fanno parte della lista che a suo tempo hanno contribuito a erodere i risparmi di famiglia destinati ai vostri studi universitari. Hyper Street Fighter II: The Anniversary Edition non ha bisogno di molte presentazioni e i vecchi titoli di questa saga ormai girano senza alcun problema anche su versioni “moddate” del Dolce Forno Harbert. Lo abbiamo già visto su console, PS2 e Xbox, nell’autunno del 2004 e questa edizione è praticamente identica. Per gli annali ricordiamo che si tratta di una versione modificata di SFII Turbo, nella quale è possibile scegliere tutte le versioni dei Fighters delle edizioni precedenti. L’originale edizione Arcade è stata anche uno degli ultimi titoli ad aver sfruttato la gloriosa board CPS-2. Il nucleo pulsante della Capcom Fighting Collection più che i pugni infuocati ha i canini appuntiti visto che include per la prima volta al di fuori del Giappone tutti i titoli principali della serie Darkstalkers, dal capostipite The Night Warriors (1994) ai due inediti Vampire Hunter 2 e Vampire Savior 2.

Capcom Fighting Collection Recensione

Non avete mai giocato un Darkstalkers o vi sentite arrugginiti? Potete sgranchirvi i pollici nella modalità Allenamento… assente solo in Super Puzzle Fighter II.

Oltre a poter contare su un cast molto più pittoresco rispetto a Street Fighter, il gameplay della saga Darkstalkers ha rappresentato una svolta per Capcom, intenzionata a creare qualcosa di esagerato… i maligni dicono per riconquistare parte del pubblico all’epoca “migrato” verso il violentissimo franchise Mortal Kombat. Il risultato sono combattimenti molto più veloci, con combo più lunghe e tecniche speciali non rivolte solo all’accumulo di danno nei confronti degli avversari ma anche al movimento del personaggio controllato nell’arena. Frenesia e caos dominano soprattutto all’inizio, ma l’equazione rischio/ricompensa che domina il gameplay della saga (soprattutto nei capitoli successivi) abbinata all’incredibile qualità visiva dei personaggi e delle loro animazioni ne decretò il successo che dura ancora oggi. Sono moltissimi i fan che da anni chiedono un nuovo capitolo e credeteci… noi siamo tra questi.

UNA GUEST STAR E MEZZA

Senza voler togliere nulla ai titoli appena elencati, tutti spettacolari e appaganti sotto il profilo ludico, le punte di diamante di questa compilation sono da ricercarsi altrove. Non tanto in Super Gem Fighter Minimix, che in Europa abbiamo già visto sia su PlayStation che su PS2 e che comunque offre sempre una divertente e leggera alternativa “chibi” ai picchiaduro tradizionali, e neanche nell’immortale Super Puzzle Fighter II Turbo, ancora oggi uno dei migliori puzzle-game mai realizzati, capace come pochi altri di rovinare amicizie nello spazio di poche partite. Il secondo gradino del podio spetta a Cyberbots: Full Metal Madness, particolare beat ‘em up uscito originariamente nel 1995 in tutte le sale arcade del mondo (ma trovarlo in Italia era quasi impossibile) e convertito poi su Saturn e PlayStation in due edizioni console mai arrivate però in Europa. La particolarità di questo spin-off di Armored Warriors consiste nella sostituzione dei canonici personaggi in carne ed ossa con mech di varie fogge armati fino ai denti. Curiosità: il mecha-design di questo gioco venne usato da Capcom come fonte d’ispirazione per la realizzazione oltre dieci anni dopo dei Vital Suits di Lost Planet. Divertente? Decisamente sì, almeno sul breve/medio termine, anche se il gameplay decisamente più “rigido” e legato all’utilizzo di armi ravvicinate e dalla distanza rende l’esperienza mediamente più piatta e meno tecnica rispetto a picchiaduro più tradizionali.

Capcom Fighting Collection Recensione

La modalità single-player di Red Earth è un’ibrido picchiaduro-RPG, con tanto di Punti Esperienza, loot da raccogliere e oggetti curativi.

QUESTA COLLEZIONE SEGNA IL DEBUTTO SU PC E CONSOLE DI RED EARTH, CLASSE 1996

La perla più splendente della Capcom Fighting Collection è tuttavia un’altra: Red Earth. C’è la forte possibilità che non lo abbiate mai sentito nominare. È sempre un picchiaduro ad incontri contraddistinto da sprite GIGANTESCHI e un succoso gusto fantasy a legare il tutto. Originariamente fu pubblicato alla fine del 1996 e diede il via alla breve “era CPS-3”. Questa è la prima volta in assoluto che Red Earth approda su una qualsiasi console e ovviamente anche su PC, non solo in Europa ma in tutto il mondo, ed è davvero un bel vedere. Considerando che stiamo parlando di un gioco con oltre 25 anni alle spalle è davvero incredibile la resa estetica che questo titolo è capace di sparare nelle retine anche su un hardware ormai modesto come Nintendo Switch. A parte questo, ci troviamo di fronte ad un picchiaduro particolare, ibridato con il genere RPG del quale ingloba alcune interessanti caratteristiche. La classica modalità “uno contro uno” è affiancata da un single-player con quattro personaggi tra cui scegliere (ognuno con la propria storyline e con finali differenti) e otto avversari da affrontare in modo sequenziale. Ogni vittoria fa guadagnare un certo quantitativo di Punti Esperienza, da spendere per aumentare i parametri di attacco e difesa, ma anche per guadagnare nuove mosse. Interessante la presenza dell’originale sistema di password che consente di “salvare” le statistiche del proprio personaggio per riprendere i match successivamente. Brillante ed esteticamente ispirato… al punto che ci si rammarica per l’assenza di una modalità da classico picchiaduro a scorrimento in stile The King of Dragons. Chicca finale: Red Earth è uno dei pochi picchiaduro Capcom che include delle pseudo-fatality anche piuttosto sfiziose.

ARMATEVI A DOVERE

Giocare dei picchiaduro a incontri con la dotazione standard di Nintendo Switch è una missione che mette a dura prova la pazienza di qualsiasi giocatore, ma non per la qualità del gameplay stesso o per la resa grafica dei titoli originali. È il controllo tramite JoyCon che rischia di rovinare l’esperienza generale. Sia che si utilizzi in portabilità o in modalità docked, i tasti dei mini-controller non si avvicinano neanche minimamente ad offrire una valida alternativa a sistemi più tradizionali. Sono i dorsali soprattutto a soffrire, specie nelle partite più accese e soprattutto per chi (come il sottoscritto) è dotato di mani di dimensioni medio-grandi.

Se avete intenzione di godervi la Capcom Fighting Collection su Switch nel migliore dei modi prendete in considerazione l’acquisto di un Pro Controller, se non di un buon Arcade Stick

Ok, è comunque possibile mappare i tasti in modo diverso ma la sostanza non cambia: se avete intenzione di godervi la Capcom Fighting Collection su Switch nel migliore dei modi dovete prendere in considerazione almeno l’utilizzo di un Pro Controller, se non di un discreto Arcade Stick. Per quanto riguarda le sfide online, per ovvi motivi non siamo riusciti a testare troppo a fondo il gioco in rete ma Capcom sotto questo punto di vista è una assicurazione di qualità e l’ormai affidabile rollback netcode dovrebbe garantire esperienze competitive più che “lisce” per tutti i giochi presenti nella compilation. Preparatevi ad affilare pugni, calci e canini in partite rapide, classificate e personalizzate per tutti i gusti. Capcom Fighting Collection uscirà il 24 giugno per PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Sarà ovviamente compatibile anche con le console new-gen di Sony e Microsoft e disponibile sia in versione stand-alone che in combo con la Street Fighter 30th Anniversary Collection nel mastodontico Capcom Fighting Bundle.

In Breve: Una compilation di picchiaduro “Made in Capcom” che include per la prima volta tutti i capitoli della serie Darkstalkers e anche un titolo completamente inedito in Europa. A corredo una miriade di extra audio/video e opzioni per personalizzare gli scontri in single player e multi. Un’imperdibile raccolta per chi vive sul filo dell’ultimo colpo!

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Nessun neo di natura tecnica in nessuno dei giochi su Nintendo Switch. L’unico problema riscontrato è più che altro “ergonomico”: i JoyCon non sono i migliori controller per dei picchiaduro, meglio munirsi di ben più comodi Pro Controller o Arcade Stick.

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Pro

  • Una raccolta abbondante e appetitosa / C'è Red Earth e la saga completa di Darkstalkers!

Contro

  • Per giocare al meglio su Switch armatevi di Pro Controller o Arcade Stick / Si poteva aggiungere qualche accenno storico in più.
8.7

Più che buono

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