Touken Ranbu Warriors – Recensione

PC Switch

Vi immaginate quindici guerrieri tosti come Cloud Strife combattere ai tempi del Sengoku in Giappone? No? Touken Ranbu Warriors promette questo ed altro.

Sviluppatore / Publisher: DMM Games, Omega Force / Koei Tecmo Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), Nintendo Switch Data di Lancio: 24 maggio

Il revisionismo storico nel 2205 non si limiterà più a negare o inventare questo o quell’avvenimento, ma invierà le truppe dei Revisionisti Storici direttamente nel passato per cambiare lo svolgimento stesso della Storia, mettendo di conseguenza in discussione anche il presente così come lo conoscono i protagonisti di Touken Ranbu Warriors, musou 3D di Koei Tecmo basato sul free to play strategico con combattimenti a turni Touken Ranbu Online, popolare e pluripremiato in Giappone già dal 2015, lanciato poi in tutto il mondo nel 2021.

TOUKEN RANBU WARRIORS, I SETTE SAMURAI PER DUE PIÙ UNO

A rovinare i piani dei Revisionisti arriva il Governo del Tempo che recluta ben quindici Touken Danshi, spiriti di lame senza padrone ora incarnati in altrettanti Bishonen, giovani uomini dall’aspetto particolarmente attraente. La loro bellezza è pari solo alla loro letalità, e vengono inviati nel Sengoku, periodo particolarmente critico per l’isola del Sol Levante, a ristabilire l’ordine storico che già sta subendo variazioni. Durante le numerose missioni della campagna, dobbiamo spedire due o tre di loro nel passato a fronteggiare il nemico a suon di fendenti vibrati da spade affilatissime. Prepariamoci a una carneficina perpetrata con grande stile ed eleganza.

E CHI NON CONOSCE IL MUSOU COME FA?

Se gli appassionati del genere Musou o del lore del gioco staranno già scaldando la carta di credito, cosa si deve aspettare chi si avvicina più timidamente a questo tipo di prodotto, magari solo alla ricerca di un sano picchiaduro? Orde di nemici quasi innocui da oneshottare, armi da mischia in grado di colpire con un raggio d’azione di dieci metri e combattimenti che prendono la parola “realismo” e la gettano sotto un treno esaltando invece coreografia e spettacolarità. Noi legnamo duro, ma veramente duro, le truppe avversarie invece no. E nemmeno la loro schiacciante superiorità numerica può giocare a loro vantaggio, anzi serve solo ad aggiungere cifre alla nostra kill count.

Touken Ranbu Warriors Recensione

Le tecniche di combattimento esageratissime sono quasi passi di danza.

Giusto per capirci, siamo di fronte alla trasposizione videoludica all’orientale delle scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill, o di Asterix e Obelix, in cui i brutti ceffi esistono solo per venir pestati come si deve. Questo però non rende Touken Ranbu Warriors una passeggiata, perché i boss sanno comunque farsi rispettare e alcune missioni devono essere completate entro un tempo limite non così generoso. A tal proposito, esiste una modalità Easy in cui combo e attacchi speciali vengono effettuati in automatico, ma io ho preferito giocare senza alcun aiuto preimpostato, trovando comunque il sistema di controllo molto pratico nonostante coinvolga quasi tutti i tasti disponibili.

SE L’AVESSERO DATO IN TV QUANDO ERO PICCOLO!

Tutto ciò che avviene sullo schermo rende Touken Ranbu Warriors ciò che mia nonna avrebbe definito “un cartone animato giapponese”. E pure bellissimo, aggiungerei io, nonostante una generale parsimonia nell’uso dei poligoni. I Bishonen sono splendidamente caratterizzati ed animati, ciascuno dotato di look, armi, gesture, attacchi e movenze esclusive. Anche se più guerrieri possono prendere parte alle missioni ne possiamo controllare solo uno, ma una volta caricata una barra speciale di energia, che manco a dirlo si alimenta con sangue dei nemici, diventa possibile eseguire delle spettacolari combo di coppia che non lasciano scampo, fino ad una tecnica finale ammazzatutti, comparabile alla risolutiva “Fiamma di Megalopoli”.

Touken Ranbu Warriors Recensione

I poligoni sono pochini, ma in movimento non si nota più di tanto.

Completare le missioni fa guadagnare esperienza sia individuale che di coppia – rendendo più efficaci gli attacchi combinati – e guadagnare valuta da spendere nell’Honmaru, il quartier generale, per upgradare i nostri eroi e soprattutto far loro acquisire nuovi, letali attacchi. Non sono riuscito a comprendere quale combo sia migliore a seconda dell’occasione, tanto è il caos in battaglia, ma ho cercato lo stesso di sbloccarle tutte solo per vederne gli effetti sul campo, e credetemi ne è valsa la pena.

NON COMBATTERE, CURA IL GIARDINO, È LO STESSO

Con un così alto numero di eroi a disposizione, si pone presto il problema della crescita dei personaggi. Potendo portarne solo alcuni in battaglia, presto si verrebbero a creare gap di esperienza in grado di compromettere il bilanciamento della squadra, con i guerrieri attivi che livellano a più non posso mentre quelli lasciati in panchina rimangono indietro, finendo inesorabilmente per essere sempre più accantonati in favore dei colleghi più forti.

ANCHE GLI EROI CHE NON COMBATTONO RICEVERANNO COMUNQUE ESPERIENZA

Touken Ranbu Warriors gestisce con maestria questa situazione, permettendo l’assegnazione di compiti all’interno dell’Honmaru e garantendo anche a chi non è impegnato a far volare teste una sorta di esperienza passiva. Forse non è il massimo della meritocrazia veder premiati allo stesso modo eroi che mietono centinaia di nemici e altri che si dedicano al giardinaggio, ma non saprei in che altro modo gli sviluppatori avrebbero potuto garantirci un party sempre ben equilibrato. Segnalo la presenza di alcuni minigiochi davvero banali per expare un po’ più in fretta che però non costituisce valore aggiunto al gameplay.

MA QUANTO PARLI?

Nonostante l’infuriare delle battaglie, le Lame Incarnate sono dei veri chiacchieroni e i dialoghi si susseguono frenetici anche mentre stiamo allegramente affettando nemici, oltretutto con delle voci molto simili tra loro. Per chi come me a scuola costruiva aeroplanini di carta invece di prestare attenzione alle lezioni è un problema, perché non conoscendo il giapponese bisogna per forza fare affidamento ai sottotitoli che in questo caso sono in alto a sinistra, posizione davvero scomoda per leggere quando si sta cercando di portare a casa la pelle. Non viene detto nulla che possa decretare il successo o meno della missione, ma generalmente quando viene narrata una storia mi piace seguirla, e in queste situazioni non mi è stato possibile farlo. L’unico altro appunto che mi sento di muovere al gioco riguarda la dimensione delle mappe, davvero modesta e con mura pretestuose a bloccare il passaggio. Resta comunque un ottimo musou e una buona opportunità per chi volesse avvicinarsi al genere.

In Breve: Touken Ranbu Warriors ha un sistema di combattimento che virtualmente permetterebbe di completare tutte le missioni usando, oltre allo stick direzionale, un solo tasto. Si perderebbe però l’anima dell’intero musou e della sua miriade di attacchi uno più letale e spettacolare dell’altro, con personaggi enormemente carismatici da osservare rapiti mentre danzano spezzando vite. Se lo scopo ufficiale è ristabilire il normale corso della storia, il vero fine è sbloccare tutte le combo ed effettuarle sul campo ai danni dei poveri nemici. Combattimenti mozzafiato al prezzo di un gameplay non molto articolato, si farà adorare dai fan di questo genere di prodotti.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Fluido e reattivo, con un intelligente utilizzo di tutti i tasti a disposizione senza creare confusione, e una modalità per combattere usando un solo bottone.

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Pro

  • Quindici personaggi carismatici / Combattimenti fracassoni e coreografici / Buon sistema di level up.

Contro

  • Si potevano utilizzare un paio di poligoni in più / Mappe piccole e semplici.
8.1

Più che buono

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