Tunic – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

Andrew Shouldice ci propone la sua visione di action GDR con Tunic, un prodotto intrigante che si affaccia sul mercato strizzando perfino l’occhio ad alcune meccaniche dei soulslike.

Sviluppatore / Publisher: Andrew Shouldice / Finji Prezzo: ND Localizzazione: Testi PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 16 marzo

Quando mi sono trovato a visionare il materiale multimediale condiviso per Tunic, il nuovo action GDR di Andrew Shouldice, avevo banalmente pensato di confrontarmi con un videogioco “semplice”, il classico prodotto per giovani accompagnato da personaggi simpatici da guardare.




Ma quando ho cominciato a giocare, passo dopo passo, quello che mi sono trovato di fronte è risultato completamente diverso alle mie aspettative. Perché Tunic, alla fine della fiera, è sì un action con qualche elemento RPG, ma è anche un prodotto che sembra un po’ strizzare l’occhio ai soulslike per via di alcune meccaniche che andremo a sviscerare tra poco.

GUERRIERI SI DIVENTA

Potrebbe fare impressione letto in questo modo, ma il bello dell’ambientazione di gioco creata da Shouldice risiede proprio nel suo anonimato, un anonimato che ci pone alla guida di un personaggio senza nome risvegliatosi in un mondo sconosciuto e ostile. Non ci viene spiegato nulla, tant’è che i primi passi mossi in questa ambientazione fanno pensare a tutto tranne che a un prodotto con elementi tratti dai giochi di ruolo. Ma andando avanti qualcosa sembra sbloccarsi: a mano a mano che si procede, il nostro alter ego entra in contatto non solo con la fauna locale, molto agguerrita se presa sottogamba, ma anche con tutta una serie di elementi che finiscono inevitabilmente per descrivere l’ambientazione, regalargli insomma quei connotati necessari al giocatore per appassionarsi alla vicenda, comprendendo meglio anche il suo ruolo all’interno della storia. Difficile quindi darvi spunti ulteriori a quelli che potrebbero rovinarvi il viaggio, motivo per cui non ci addentreremo anche nell’utilizzo di particolari oggetti né nell’interazione con alcuni elementi dello scenario, se non altro per accompagnarvi in questo viaggio senza rovinarvi in alcun modo l’esperienza della scoperta.

Tunic Recensione

Soli su una bellissima spiaggia, cosa potrebbe nuocere alla nostra giornata?

TUNIC È UN PRODOTTO TUTTO DA SCOPRIRE, ED È QUESTO IL SUO ELEMENTO DI FORZA

Vi basti sapere che in Tunic esiste un manuale di istruzioni, un vero e proprio bugiardino per illustrarvi parte delle abilità e degli oggetti che andremo a trovare nel gioco, ma che in questo caso vengono descritti con caratteri formulati in una lingua sconosciuta. Come visto in prodotti appartenenti al genere dei soulslike, ogni cosa ha un suo scopo, non esistono oggetti posizionati a caso, e fa piacere constatare come Shouldice sia riuscito nell’impresa di catturare l’attenzione del giocatore passo dopo passo, centellinando ogni informazione. Avreste mai pensato che la maggior parte degli elementi boschivi dello scenario potessero essere distrutti con la spada? Certo che sì, magari, ma nessuno a inizio gioco potrebbe aver immaginato come interagire con i pilastri, figuriamoci persino avventurarci nello scenario senza essere in possesso di una mappa. Ok, in realtà una mappa c’è, come anche un bugiardino pronto a spiegarvi tutto, ma sono abbastanza sicuro che la maggior parte di voi comincerà nel mio stesso modo, ovvero utilizzando gli oggetti per la prima volta senza sapere il loro corretto utilizzo, e cercando di capire da sé gli effetti delle proprie scelte.

IL TEMPISMO È TUTTO

Anche nel sistema di combattimento compaiono alcune meccaniche ispirate dai soulslike: ogni schivata è infatti possibile grazie all’utilizzo del vigore, elemento che in Tunic, una volta finito, ci espone a dei danni maggiorati da parte dei nostri nemici. All’inizio sarà possibile difendersi solo utilizzando uno stocco di legno, ma in seguito troveremo anche una spada e uno scudo, così da completare il moveset da utilizzare una volta scesi in battaglia.

ANCHE IL COMBATTIMENTO PRESENTA ALCUNE MECCANICHE TIPICHE DEI SOULSLIKE

Lo stesso moveset varia a seconda dei nemici che ci troviamo di fronte e diventa, via via, sempre più articolato proprio perché segue la progressione del nostro personaggio sia nell’esplorazione, che nel level-up. Non ci sono dei veri e propri livelli, ma piuttosto un sistema di offerte che permette al nostro avatar di sacrificare degli oggetti particolari sull’altare della rinascita (il classico falò per capirci) così da aumentare vari parametri come attacco, vita o mana. Come avrete già immaginato l’ultimo falò incontrato sarà quello da cui avverrà il respawn in caso di morte, perciò decidete bene come muovervi anche in questo senso.

Tunic Recensione

Più grossi sono, più rumore fanno quando cadono!

Esiste anche il backtracking, necessario per via dei diversi oggetti che troveremo durante il nostro vagabondaggio, oggetti che ci serviranno a sbloccare il mistero dell’isola. Sarà sicuramente importante trovare tutte le pagine di istruzioni del gioco, se non altro perché sono le uniche ad avere degli elementi tradotti in italiano che possono aiutarci a comprendere cosa succede in questo mondo e come risolvere il problema che lo affligge. Tunic offre inoltre delle boss fight piuttosto intriganti, ognuna ben caratterizzata per via del nemico e dell’arena scelta per disputare lo scontro. A prescindere dalle dimensioni del luogo, ogni combattimento segue delle regole ben precise, nonché degli intervalli d’azione che determinano un po’ l’intero moveset del boss. Le azioni per contrattaccare sono le solite: attacca, schiva, usa oggetti, sopravvivi.

Tunic Recensione

E questo cosa diavolo è!?

Grazie alle caratterizzazioni descritte poc’anzi, Tunic acquista un fascino tutto suo capace di attirare il giocatore grazie proprio alle sue “mancanze” in termini di spiegazione. Non è insomma il classico action isometrico con elementi RPG, ma piuttosto un prodotto che cerca di essere compreso mentre lo si gioca. Questa è probabilmente la sua arma migliore, chiaramente coadiuvata da uno stile grafico morbido e fumettoso, capace perciò di dialogare anche con un pubblico più giovane, magari alla ricerca di qualcosa che li metta alla prova. Va infatti sottolineato che la difficoltà generale del titolo, non selezionabile in alcun modo, tende a essere molto generosa e mai troppo punitiva.

In Breve: Tunic è un titolo capace di farsi rispettare, un prodotto che permette a Andrew Shouldice di affacciarsi sul mercato videoludico con un lodevole impatto. Speriamo che questo si riveli il primo di tanti titoli a venire, grazie alle sue meccaniche che richiedono impegno ma senza esagerare, fatte a modo e maniera di appassionare un pubblico trasversale non troppo di settore.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7-11800H, 16GB RAM, GEFORCE RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Abbiamo provato il titolo al massimo delle sue specifiche, senza riscontrare il minimo problema di lag sia per grafica che per framerate (60 frame al secondo su monitor Full HD a 360hz).

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Pro

  • Bellissima ambientazione / Meccanica della scoperta davvero intrigante / Graficamente coloratissimo e per nulla pesante.

Contro

  • All’inizio potrebbe un po’ spaesare.
8

Più che buono

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