Tempi interessanti nel mondo del wrestling: mentre una nuova federazione minaccia il monopolio della WWE (anche nei videogiochi), 2K torna con un titolo finalmente all’altezza delle aspettative dei fan. Un caldo benvenuto, dunque, a WWE 2K22!
Sviluppatore / Publisher: Visual Concepts / 2K Prezzo: 59,99€ (PC), 74,99€ (console) Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di lancio: Già disponibile
Negli ultimi anni la cadenza annuale di alcune serie si è rivelata un problema, mettendo a nudo le difficoltà che i team di sviluppo devono affrontare per realizzare un gioco nell’arco di soli 12 mesi, o spesso anche meno. I nomi illustri caduti nella “maledizione dell’annualità” sono diversi: PES, la cui edizione 2022 è ormai dispersa, ma anche Call of Duty, Battlefield, NBA Live.
Dopo la pioggia di critiche affrontate per l’edizione 2020, però, WWE 2K ha scelto di prendersi il tempo necessario e ripresentarsi sul ring a inizio 2022.
COME PICCHIA BENE WWE 2K22
Nel wrestling non è raro che un atleta (o una superstar come vorrebbe fossero chiamate il proprietario della WWE, Vince MacMahon) si allontani dalle scene per qualche tempo per i motivi più vari, per poi tornare con un personaggio diverso. Con WWE 2K22 è capitata esattamente la stessa cosa: il gioco è quello di sempre, ma sotto diversi aspetti è un’esperienza differente da quella di due anni fa. E per fortuna, direi.
IL PUNTO DI PARTENZA NON PUÒ NON ESSERE IL GAMEPLAY, FINALMENTE RIVISTO FIN NELLE SUE FONDAMENTA
Pur rimanendo indiscutibilmente un gioco di wrestling, WWE 2K22 si lascia contaminare dai picchiaduro, introducendo ad esempio un sistema di combo composto da 4-5 colpi di cui solo il primo parabile. Il confronto con l’edizione 2020 è inutile, visto il disastro combinato all’epoca tra bug, glitch e collisioni imprecise, ma quello di WWE 2K22 è davvero il cambio di direzione che si attendeva da tempo, i cui effetti si apprezzano sia tra le corde, con la sensazione che peso e stazza dei lottatori che finalmente influisce sulla fisicità degli scontri, sia fuori dal ring, con una riproduzione più fedele delle movenze di ciascuna superstar durante le sequenze di ingresso. Il limite più grosso rimane una IA ancora incerta in alcuni frangenti: in particolare nei match a più uomini, gli avversari sono sempre rapidi a entrare nel ring per fermare uno schienamento, mentre i nostri compagni cercano di capire dove si trovano.
YOU’RE FIRED!
Il raddoppio nei mesi di lavorazione ha dato finalmente tempo ai team di 2K di mettere mano anche alle modalità di gioco. La novità più vistosa è il MyGM, sezione in cui si può vestire i panni del general manager di uno dei quattro brand e sfidarne un altro (IA o umano, ma solo in locale) a colpi di ascolti. Il budget a disposizione deve servire sia ad allestire un roster sufficientemente variegato, sia ad organizzare match particolari (che costano) in arene di livello (che costano) arricchendoli di effetti speciali (che costano). Peccato per una serie di limitazioni che rendono l’esperienza poco coinvolgente, dall’assenza dei titoli secondari, all’impossibilità di organizzare triple threat, fino alla durata massima di 25 settimane che frustra ogni velleità di programmazione a lungo termine. Limiti che, paradossalmente, sono assenti nell’abituale Universe, in cui da quest’anno è possibile controllare anche un solo personaggio alla conquista di ogni titolo, in qualunque tipologia d’incontro, verso l’infinito e oltre.
Altra aggiunta è la modalità carriera, ora ribattezzata MyRISE, che può essere affrontata con un personaggio maschile o femminile (entrambi personalizzabili quasi senza limiti) scegliendo un percorso diverso a seconda della origin story (lottatore indie, esperto di MMA, etc.) che si snoda attraverso mini storyline che includono rivalità nate da battibecchi sui social.
LO SHOWCASE DI QUEST’ANNO CI PERMETTE DI RIVIVERE ALCUNI DEI MOMENTI PIÙ IMPORTANTI DELLA CARRIERA DI REY MYSTERIO
ANCORA TU? MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIÙ
Dopo aver sottolineato i numerosi pregi, è arrivato il momento di parlare del problema principale di WWE 2K22: il roster. Qui in passato eravamo abituati bene, ma il grosso e recente giro di licenziamenti post covid operato dalla WWE ha fatto sì che nel gioco ci siano una trentina di lottatori al momento rilasciati. In aggiunta, la diaspora di talenti verso altri lidi impedisce di usare altri famosissimi wrestler (ecco perché Angle e Jericho non ci sono nella storia di Rey). Alcuni di questi, tuttavia, li rivedremo presto nel gioco della neonata AEW: pensiamo positivo, la competizione di solito fa bene.
In Breve: Da piccolo mi dicevano che valeva la pena aspettare e non ci ho mai creduto. WWE 2K22 è il gioco che è riuscito a convincermi: la pausa di 24 mesi ha consentito al team di sviluppo di compiere il balzo di cui la serie necessitava da un lustro. Animazioni, grafica, meccaniche di gioco e modalità: tutto è meglio di come fosse in passato. Poi qualcosa di migliorabile c’è ancora: la modalità MyGM appare appena abbozzata e il roster è fuori sincrono come quello di certi PES di qualche anno fa. Però finalmente la base di partenza è buona. Ora viene il bello: ci vediamo tra uno o due anni?
Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Il lavoro fatto sulla grafica di WWE 2K22 è finalmente notevole: non solo i modelli si stanno allontanando a grandi passi dall’uncanny valley (i cui segni sono rimasti giusto su qualche volto), ma illuminazione e arene riescono infine a trasmettere le stesse sensazioni della tv.