Mandare all’inferno qualcuno è facile, ma cosa succede quand’è quest’ultimo a venire da te? Ce lo spiega Infernax, l’ultima incarnazione dello spirito di Castlevania.
Sviluppatore / Publisher: Berzerk Studio / The Arcade Crew Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile
Non c’è mai pace per il coraggioso duca Alcedor. Gli è bastato rimettere piede sul suolo natio, dopo aver combattuto a lungo nelle Crociate, per scoprire un’amara verità: durante la sua assenza, qualcuno ha evocato un esercito di creature demoniache che, da brave forze del male, hanno svolto meticolosamente il loro mestiere di aggredire, torturare, squartare, impalare e costringere la povera gente ad ascoltare la musica trap.
I maligni hanno eletto un antico maniero a loro quartier generale, bloccando l’accesso con un sigillo infernale, la cui inviolabilità è assicurata da cinque oracru… da cinque pietre preziose che vanno conquistate uccidendo altrettanti “boss”, posizionati in luoghi difficilmente accessibili della considerevole mappa del gioco.
INFERNAX: TRA GHOSTS N’ GOBLINS E CASTLEVANIA
Infernax è un action platformer con elementi di gioco di ruolo. Il nostro eroe, a cui possiamo cambiare il nome a nostro piacimento, può muoversi liberamente per la mappa, saltare sulle piattaforme posizionate più in alto e scendere, in alcuni punti, su quelle più basse. Non esiste una suddivisione in livelli veri e propri, quanto semmai sezioni di mappa collegate fra loro da porte e passaggi da varcare. Normalmente il paesaggio scorre nelle quattro direzioni, limitando il passaggio a una schermata diversa solo tra una sezione e l’altra. Esiste anche un ciclo “notte/giorno” che cambia ciclicamente i nemici presenti sul territorio, aumentando le insidie.
Come premesso dagli autori, il gioco “propone contenuti adulti che non possono essere adatti a tutti, compresi un linguaggio colorito, atti di violenza perpetrati in nome della giustizia, copiose quantità di sangue e budella, entità demoniache mezze nude variamente attraenti” e include un “sistema di crescita del personaggio rivoluzionario, o almeno così sarebbe stato nel 1988”: Alcedor conquista soldi e punti esperienza a mano a mano che tira mazzate (letteralmente) alle creature malvagie e, a ogni punto di salvataggio, può decidere se investire gli ultimi in uno dei tre aggiornamenti disponibili: salute, vitalità o mana. Ognuno di questi aspetti può essere aumentato fino a sette volte (con costi progressivamente maggiori) e, chiaramente, servirà un eroe piuttosto “corazzato” per affrontare gli angoli più pericolosi della mappa. I soldi, invece, si possono spendere nei negozi per imparare magie, comprare pozioni e altri oggetti utili allo svolgimento della missione.
PLOT TWIST E ALTRO
L’aspetto più intrigante di Infernax – impostazione vintage a parte – è indubbiamente l’evoluzione della trama, legata a doppio filo alle scelte morali che faremo durante l’avventura. Spesso e volentieri, siamo chiamati a scegliere il destino del prossimo e, talvolta, una decisione malaccorta può impedirci di compiere specifiche quest secondarie, oppure incanalarci verso un finale diverso da quello che ci aspetteremmo (ce ne sono almeno sei differenti, tra “buoni” e “cattivi”).
L’aspetto più intrigante di Infernax è l’evoluzione della trama, legata alle scelte morali che faremo durante l’avventura
IRONICAMENTE SPLATTER
Infernax è una lettera d’amore per i grandi classici dell’età del NES, un metroidvania realizzato con grande passione e con una straordinaria attenzione ai dettagli. La grafica delicatamente bitmap e strettamente bidimensionale ha stile e personalità, ogni personaggio rappresentato è facilmente riconoscibile e sullo sfondo possiamo vedere rappresentata, senza che essa sia eccessivamente disturbante, qualsiasi forma di brutalità. Tra gente impalata e zombi che pasteggiano con i cadaveri “ancora caldi” prima di attaccarci, troviamo ad attenderci quasi tutto il campionario dell’horror classico, accompagnato dalle chitarre a tutto spiano della sontuosa colonna sonora heavy metal. I fan di Castlevania della prima ora e della sua fortunata serie si sentiranno certamente a proprio agio, e così anche i cultori degli arcade più “gotici” degli anni Ottanta.
L’avventura si può affrontare in due modalità, “classica” e “svago”: più difficile e punitiva la prima, anche se oggettivamente lontana dall’essere impossibile, più semplice la seconda, che permette di mantenere parte dei soldi e dei punti esperienza acquisti fra un trapasso e l’altro. Quando moriamo in modalità classica possiamo sempre passare a quella semplificata, ma non possiamo fare il contrario. E non è finita qui, perché inserendo il famoso “Konami code” nello schermo dei titoli, Infernax si trasforma letteralmente in un altro gioco, cambiando protagonista e armi in uso. Da gustare a ogni costo, ma soltanto dopo aver assaporato tutta l’avventura con la sua ricetta standard!
In Breve: Infernax è l’erede di Castlevania (quello per NES) che non sapevo di desiderare ardentemente, ma da cui è stato quasi impossibile staccarmi una volta iniziato a giocare! Dotato di una trama interessante, di una grafica in pixel art godibilissima (e ve lo dice uno che non ama troppo vedere i “pixelloni” nelle produzioni moderne) e di una colonna sonora elettrizzante, Infernax si fa completare più e più volte al ritmo di “un’altra partita e poi basta”, accompagnando il giocatore con una progressione intelligente del ritmo e della difficoltà. Non proprio a buon mercato per essere un gioco indie, ma vale il suo prezzo.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 5600X, 16 GB di RAM, RTX 3060 Ti, SSD, 1920×1080
Com’è, Come Gira: Nessun problema a giocarlo con la configurazione di prova, anche se ci aspettiamo che sia accessibile da qualsiasi computer di fascia medio/bassa degli ultimi anni.