Star Wars: The Old Republic - Legacy of the Sith – Recensione

PC PS4 Xbox One

Finalmente arriva Legacy of the Sith, la nuova espansione per Star Wars: The Old Republic. Tantissime le aspettative, soprattutto in merito alla narrazione del gioco, ma alla fine qualcosa va storto. Il lato oscuro ha prevalso?

Sviluppatore / Publisher: BioWare / Electronic Arts Prezzo: Free-to-play Localizzazione: Assente Multiplayer: Online PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Origin), PS4, Xbox One Data di Lancio: Già disponibile

Tre mesi fa ci stavamo chiedendo quale fosse la direzione intrapresa da BioWare per il suo MMO dedicato a Star Wars, complice una conferenza a porte chiuse dove ci è stata concessa la possibilità di effettuare una rapida intervista agli sviluppatori. E le premesse di Legacy of the Sith sembravano davvero buone: un cambio di rotta sul fronte del gameplay, realizzato per accogliere nuova utenza, accompagnato da un discreto terremoto sul fronte della trama, che vede ancora una volta come protagonista il temibile Darth Malgus.




Insomma, di elementi ne abbiamo avuti a bizzeffe per immaginare quale oscuro complotto si celasse dietro questa Eredità dei Sith, ma nemmeno tutti i midi-chlorian dell’universo ci hanno aiutato a prevedere quelli che sarebbero stati i reali contenuti dell’espansione.

UN PIANETA DA SALVARE

L’incredibile video introduttivo, diretto con la sapienza di chi sa prendere per la gola il fan accanito di Guerre Stellari, è servito a creare le perfette aspettative verso quella che doveva essere l’espansione pronta a “rilanciare” Star Wars: The Old Republic, un contenuto creato ad hoc per festeggiare il decimo compleanno del gioco nel corso del 2022. Gli ingredienti ci sono praticamente tutti. Darth Malgus, villain ormai conosciuto nel gioco, continua la sua campagna alla ricerca del potere, e nel mentre finisce per coinvolgere una sequenza sistemica di personaggi vecchi e nuovi, creando il perfetto connubio di idee che in questa tipologia di ambientazione possono davvero fare la differenza. Lo abbiamo visto nei diversi cicli narrativi del gioco, come anche nei film, nei fumetti (Legends) o nelle serie tv, solo che in Legacy of the Sith assistiamo a quello che, alla fine dei giochi dopo qualche ora, sembra più un piccolo antipasto verso qualcosa di più corposo in sviluppo per il prossimo futuro. Sulla carta potrebbe sembrarvi folle, ma senza volerlo siamo riusciti a cogliere le differenze tra un ciclo narrativo e l’altro creando semplicemente un nuovo personaggio da zero.

Star Wars The Old Republic Legacy of the Sith Recensione

La narrazione resta parte integrante del gioco, con dialoghi sempre articolati e piacevoli da leggere.

Si perché Legacy of the Sith può essere giocato da vecchi e nuovi giocatori, i secondi con un level-up che li porterà almeno fino al livello settanta, ma solo dopo aver completato l’arco narrativo Onslaught. Un arco narrativo articolato, sebbene non estremamente longevo, ma comunque discretamente lungo e pronto a farci viaggiare per diversi pianeti con l’intenzione di sconfiggere – sempre – Darth Malgus, ricomparso dopo una sua ennesima sconfitta perpetrata negli episodi precedenti. Non sono quindi bastate le nuove missioni su Manaan, pianeta acquatico patria dei Selkath qui assediato dall’Impero col fine di impossessarsi del kolto, un potente agente curativo famoso in tutto lo spazio. I giocatori più appassionati ne conosceranno le origini grazie a KOTOR, ed è un peccato constatare che in questa espansione il pianeta viene sfruttato solo da scenario per dare fuoco alle polveri con il proprio alter ego digitale, senza approfondire particolarmente alcun tipo di rapporto con i personaggi comprimari inseriti per l’occasione. La narrazione prosegue poi verso le Rovine di Nul, il nuovo flashpoint che offre uno scenario davvero intrigante, dato che si tratta di un antico tempio sith da esplorare, sebbene dopo qualche scontro, e due boss fight, finisce per chiudersi in un endgame dal gusto amaro (crudo).

SEMPLICE NON SIGNIFICA BELLO

Citazioni a parte, Legacy of the Sith si conclude in un battito di ciglia, rivelandosi un ottimo punto di partenza per i nuovi giocatori, sebbene purtroppo povero di contenuti se preso in confronto con i contenuti precedenti, ma fortunatamente ricco di elementi pensati per ravvivare il gameplay. In questa espansione i giocatori hanno la possibilità di creare un personaggio scegliendo una classe di preferenza, accedendo subito dopo alla rosa completa delle specializzazioni, sia che si tratti di armi da fuoco o di poteri della forza.

LEGACY OF THE SITH HA INTRODOTTO UN RINNOVAMENTO DEL SISTEMA DI PROGRESSIONE

Il limite viene imposto dalla classe principale, com’è logico che sia, sebbene dispiaccia un po’ constatare che solo gli abbonati al gioco potranno scegliere uno stile di combattimento aggiuntivo. La revisione delle classi ha toccato chirurgicamente anche le abilità che ognuna di esse offre, un buon compromesso necessario e sufficiente al fine di ridurre l’incredibile mole di abilità utilizzabili a una piccola manciata, così da semplificare le classiche rotation di classe da imparare sia per il PvE che per il PvP. Nel nostro caso, creando da zero un mercenario, abbiamo dovuto aspettare giusto qualche minuto per acclimatarci, ricevendo anche qualche discreto consiglio dai membri di una gilda che ci ha aggiunto al nostro secondo giorno di gioco. Grazie a questo espediente siamo riusciti a completare la maggior parte dei contenuti, tra Onslaught e Legacy of the Sith, accompagnati semplicemente dai companion, un plus soprattutto considerando che non sempre si rivela facile trovare qualche sconosciuto disposto ad aiutarci nei momenti più bui.

Star Wars The Old Republic Legacy of the Sith Recensione

Il tempio sith è davvero bello da vedere, non c’è che dire!

È importante sottolineare come la qualità della narrazione resti sempre di alto livello, ravvivata da una cura certosina per i particolari, nonché per i dialoghi inseriti in entrambe le linee suddivise tra Impero e Repubblica. Cambiano i protagonisti, nel senso che avremo modo di conoscere due companion con due storie diverse, ovvero Gallo e Darth Norok, ma oltre a questo non sembrano esserci ulteriori elementi pronti a farci cambiare idea sull’intera analisi. Anche la UI ha subito delle modifiche, ma questo intero overhaul applicato anche ad alcuni elementi del loot, come il gear semplificato e i set che scendono di numero per essere completati, garantiscono comunque le buone intenzioni degli sviluppatori, che hanno promesso all’utenza un lavoro in divenire che punterà a ravvivare The Old Republic dalle sue stesse fondamenta.

In Breve: L’espansione Legacy of the Sith vive di luci e ombre proprio come il rapporto tra lato chiaro e lato oscuro. Poteva risultare come un’ottima espansione pronta per festeggiare i dieci anni di vita di The Old Republic, ma alla fine finisce con l’essere un “semplice” antipasto pensato per quello che arriverà in futuro, l’inizio di un percorso che richiederà più di un semplice sforzo per raggiungere gli standard a cui siamo stati abituati. Siamo certi che BioWare riuscirà nell’impresa, soprattutto con un franchise così florido come Star Wars.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7-11800H, 16GB RAM, GEFORCE RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Abbiamo provato il titolo al massimo delle sue specifiche, senza riscontrare il minimo problema di lag sia per grafica che per framerate (sbloccato fino a 200 fotogrammi su monitor full HD a 360hz).

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Pro

  • Bellissime ambientazioni (Manaan, Rovine di Nul) / Storia e dialoghi ben costruiti come di solito / Semplificazioni ben accette ma…

Contro

  • …potrebbero far storcere il naso ai giocatori storici / Peccato per la lunghezza, davvero molto breve.
7.7

Buono

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