Go! Go! PogoGirl – Recensione

PC

Quando ho letto il titolo Go! Go! PogoGirl pensavo che il gioco di Ohsat Game mi avrebbe portato ad avere a che fare con una ragazza metallara. E invece…

Sviluppatore / Publisher: Ohsat Games / Ohsat Games Prezzo: 4,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Itch.io) Data di Lancio: Già disponibile

Ricordate i cari vecchi platform 2D tutti colorati degli anni Novanta, tipo Sonic, Zool & similia? Beh, Andrej Preradovic, programmatore per passione e qualcos’altro di professione, sicuramente sì e, negli ultimi due o tre anni, ha deciso di investire tutti i suoi ritagli di tempo nella realizzazione di Go! Go! Pogogirl, gioco senza troppi fronzoli ma con una bella grafica in pixel art.




Nel gioco impersoniamo un’atletica ragazzina a cavallo del suo pogo stick che, senza un motivo particolare, si trova a dover raggiungere la fine di 20 intricati livelli pieni di ostacoli, suddivisi in “mondi” rappresentati dalle quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno.

BALZELLON BALZELLONI, SI CORRE!

Se Mario poteva trasformarsi, Sonic ruzzolare velocissimo e James Pond allungarsi, la nostra simpatica pogatrice può solo saltare e fare piroette: il suo incessante balzellare va sfruttato in modo opportuno per compiere ogni movimento nelle quattro direzioni, mentre per raggiungere le piattaforme più alte o più lontane è possibile “caricare la molla” dell’attrezzo da pogo muovendo momentaneamente il pad verso il basso. Possiamo anche puntare forte verso il terreno e usare questa funzione per schiacciare pulsanti e attivare meccanismi posizionati a terra.

Go Go PogoGirl Recensione

Il primo livello è una specie di tutorial, con cartelli che spiegano l’azione di gioco.

Durante il salto possiamo anche effettuare delle piroette, utili a librarci nell’aria, resistendo per qualche attimo alla forza di gravità, e per fare fuori qualche fastidioso nemico. Un po’ come Mario, possiamo schiacciare la maggior parte delle creature avverse saltando loro in testa, ma sbagliare mira può rivelarsi letale. Fortunatamente le vite sono infinite: il game over non arriverà mai, a meno che non saremo noi a deciderlo dal menu delle opzioni, ma perdere una vita ci priverà della possibilità di terminare il livello con tutti e tre i bonus fondamentali. Vediamoli.

NON SOLO MONETINE

In ogni livello sono “disperse” 100 pietre verdi e 3 pietre preziose di colore porpora. Raccoglierle tutte non ci regalerà delle vite (perché, come abbiamo detto, sono già infinite), ma ci permetterà di finire il livello in corso con due medaglie d’oro. La terza medaglia, invece, si guadagna chiudendo lo stage senza mai perdere la vita. Il gioco ricorda la migliore performance di ciascun livello, per cui possiamo sempre rigiocare gli stage terminati in modo “insoddisfacente” per ottenere un risultato migliore e sbloccare, in questo modo, altri livelli segreti.

Potevano mancare le sezioni sott’acqua? Naturalmente no!

Go! Go! PogoGirl infatti nasconde un sacco di bonus, passaggi segreti e perfino dei cheat (da attivare con la pressione di tasti) tutti da scoprire. Alla fine di ogni stagione dovremo affrontare un boss di fine mondo – in realtà sempre lo stesso – che si farà via via più difficile da battere anche se, chiaramente, il meccanismo per avere la meglio è quello degli anni Novanta: memorizzare il comportamento e reagire di conseguenza.

UNA LETTERA D’AMORE AI PLATFORM D’EPOCA

Go! Go! PogoGirl è, per diretta ammissione del programmatore, “una lettera d’amore” per i giochi che hanno segnato la sua infanzia. Nei livelli troviamo infatti tanti classici del passato: dai fondali a scacchiera alle piattaforme che svaniscono, da quelle che permettono un numero limitato di rimbalzi a quelle che si spostano a sinistra e a destra semplicemente toccandole.

Go Go PogoGirl Recensione

Gli spuntoni sono letali, e quella piattaforma rotante resta ferma il giusto per evitarli.

Ci sono anche alcune peculiarità nel gameplay di questo gioco, che non si limita a riproporre cose già viste ma cerca, a suo modo, di essere originale. Andrej Preradovic ha sfruttato al meglio la natura “saltellante” della protagonista, riuscendo a dare il “meglio” della propria malvagità con le piattaforme semoventi: la ragazza, infatti, non può seguire automaticamente la direzione di queste ultime, ma deve per forza compensare costantemente la propria posizione per non cadere. Oppure accovacciarcisi sopra, ben consapevole che all’arrivo compierà un balzo molto più in alto del solito. Riuscirete a fare vostri tutti i segreti del gioco.

In Breve: Nutrivo grandi speranze mentre scaricavo Go! Go! PogoGirl e per fortuna non sono andate affatto deluse! Il gioco offre esattamente quello che promette e niente di più: un colorato, pregevole e appassionante ritorno agli anni Novanta, con una platformer in 2D che ripropone inalterate le dinamiche dell’epoca, aggiungendo quel pizzico di Hoppin’ Mad (un classico del C64) che assolutamente non guasta. Le richieste hardware particolarmente contenute, tra l’altro, mi hanno permesso di giocarlo senza problemi anche sul portatile e, come se non bastasse, si compra facilmente anche su itch dove, in seguito al pagamento, basta scaricare l’eseguibile per l’installazione senza altri client che appesantiscono il sistema.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Core i5 8200, 8 GB di RAM, GPU Intel integrata, SSD
Com’è, Come Gira: Nessun problema a giocarlo con la configurazione di prova e, per tanto, accessibile da qualsiasi computer di fascia medio/bassa degli ultimi cinque-sei anni.

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Pro

  • Un gioco degli anni Novanta in tutto e per tutto / Gameplay diretto e appassionante / Buone idee originali qua e là.

Contro

  • Si finisce piuttosto in fretta.
8.2

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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