Nobody Saves the World – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

Non tutti gli eroi portano un martello. Alcuni, come il protagonista di Nobody Saves the World, sono addirittura completamente nudi.

Sviluppatore / Publisher: DrinkBox Studios / DrinkBox Studios Prezzo: 20,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Cooperativo PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: Già disponibile

In un giorno qualsiasi, un uomo qualunque si sveglia nudo come un verme nel capanno degli attrezzi di una sontuosa magione in un villaggio sperduto, senza memoria alcuna di chi sia o dove si trovi.




Al suo posto io avrei approfittato per gironzolare in costume adamitico facendo l’elicottero, ed è per questo che DrinkBox Studios non mi ha voluto come protagonista di Nobody Saves the World, coloratissimo hack n’ slash del team canadese già amato per i due metroidvania Guacamelee!

NOBODY SAVES THE WORLD. ALLORA CHI CI SALVA?

Veniamo a sapere che il potente mago Nostramagus è misteriosamente sparito, lasciando solamente un messaggio di aiuto e la sua bacchetta magica. Contemporaneamente, una maledizione chiamata Calamità si è abbattuta sul regno, che ora è sotto assedio da parte di mostri malvagi. Coincidenze? Non lo sappiamo, ma di una cosa siamo certi: Nessuno deve salvare il mondo. Non perché gli abitanti meritino di essere abbandonati al proprio destino, ma perché Nessuno è il nome dello svestito protagonista.

Nobody Saves the World Recensione

Indovinate chi sono io? Esatto, l’uovo.

Impugnato l’incantato artefatto dello scomparso Nostramagus, scopriamo che non ha alcun potere se non quello di trasformarci in un ratto. Le contenute dimensioni del roditore ci permettono di attraversare cunicoli troppo angusti per un umano, e il suo morso pestilenziale è in grado di avvelenare anche i nemici più coriacei, fiaccandoli per bene prima del colpo di grazia. Certo però che andare a spasso per un mondo fantasy con una pantegana non sembra essere il massimo della vita.

IL RANGER È SOLO UN TOPO CHE HA LIVELLATO MOLTO

Eppure, kill dopo kill, quest dopo quest, il sorcio guadagna esperienza e livella, diventando più forte ma soprattutto rendendo la bacchetta magica in grado di trasformarci in altre creature, come il ranger con il suo arco infallibile o il guerriero dall’impenetrabile armatura, o il mago, il culturista, il cavallo, l’uovo – giuro, non sto scrivendo a caso – e così via per un totale di ben diciassette sgangherati personaggi, ognuno con le proprie abilità attive e passive oltre ad una serie di attacchi piuttosto bizzarri. A questo punto sorge un dubbio: ma è un gioco serio o una parodia?

Nobody Saves the World Recensione

Scegli una carta. Se prendi l’asso, muori. Altrimenti, decedi.

Nonostante sia farcito di umorismo, demenzialità e iperboli dei cliché dei giochi di ruolo, Nobody Saves the World è un hack n’ slash tremendamente solido, con una vasta mappa comprendente vari biomi e alcune sezioni metroidvania, un ottimo sistema di combattimento e di crescita dei personaggi e una gestione dei perk talmente complessa che per almeno sei o sette ore non mi sono accorto della mancanza dell’inventario. Non è possibile equipaggiare i nostri eroi, peccato apparentemente mortale che però qui non si nota nemmeno, anzi il doversi districare tra armi e equipaggiamento avrebbe solo complicato inutilmente la situazione.

MEGLIO UN ROBOT CHE LANCIA CONIGLI O UNA SIRENETTA VELENOSA?

Una volta sbloccato un numero sufficiente di creature, è possibile sbizzarrirsi con le abilità speciali di ognuna assegnandole liberamente a chiunque: la tartaruga potrebbe quindi scagliare una tempesta di frecce, prerogativa del ranger, e caricare a testa bassa come un cavallo. Preferite un robot che recupera mana rovistando nella spazzatura e dispone del Mighty Foot come il mitico Duke Nukem? Non c’è problema. Le build da sperimentare sono migliaia e ogni configurazione può muovere velocemente l’ago della bilancia dal fallimento a successo, o vice versa. Avanzando nel gioco, il mix di resistenze e vulnerabilità dei nemici ci obbliga a cambiare rapidamente personaggio più volte nel corso dello stesso combattimento, e le immancabili sconfitte altro non sono se non uno stimolo a sperimentare combinazioni ancora più audaci.

QUEST FACOLTATIVE DA AFFRONTARE PER FORZA

Accanto alla main quest, come in tutte le produzioni di questo tipo, gravita una serie di missioni secondarie, che in Nobody Saves the World sono veramente tantissime. Se pensate di saltarle allegramente a piè pari per cimentarvi in una speed run, però, vi sbagliate: le torri da espugnare per progredire nella storia principale sono protette da barriere indistruttibili che possono essere disattivate solo se la nostra bacchetta magica ha un certo numero di stelle. E indovinate come si ottengono gli astrali lasciapassare? Risolvendo le side quest o, in quantità minore, comprandole dai vendor che però pretendono ingenti quantità di moneta sonante, da racimolare esplorando a fondo dungeon e caverne. Il risultato è che di facoltativo non c’è quasi nulla, ci viene semplicemente concessa la libertà di scegliere l’ordine con il quale affrontare determinati eventi.

Ogni dungeon ha una sua ambientazione, qui siamo in quello meccanico.

Se da un lato questa scelta può essere vista come un tentativo di allungare il brodo, devo dire che ci si trova spesso in situazioni divertenti ed interessanti, entrando in gilde e confraternite fuori di testa, corteggiando un cavallo o imparando lingue sconosciute ai più. Aggiungiamo che non è contemplata alcuna forma di grinding, e tutto sommato il naufragar nel mare di quest è più dolce del previsto, durante la ventina di ore richieste per finirlo pur tralasciando qualche achievement.

NESSUNO È DISEGNATO MOLTO BENE, E ANCHE GLI ALTRI

Graficamente Nobody Saves the World è ben curato, con una palette molto satura e un look fumettoso che si sposa con lo spirito del gioco. Ho notato con grande piacere che dal personaggio più carismatico al più semplice dei nemici, passando per ambientazioni, NPC e animazioni, la qualità e la cura per il dettaglio rimangono costanti, caratteristica purtroppo piuttosto rara dato che nella mia carriera di gamer mi sono imbattuto spesso in contenuti che sembravano aggiunti all’ultimo momento. Due o tre dei vari motivetti presenti meritano di essere fischiettati, mentre i crash boom bang degli effetti sonori sono nella media. Ci troviamo quindi di fronte a un ottimo hack n’ slash che vince la sfida di emergere dall’enorme lista di titoli simili, impresa tutt’altro che semplice: Nessuno ci è riuscito.

In Breve: Nobody Saves the World è un hack n’ slash che parte da un approccio piuttosto casual, data l’assenza di inventario o di distribuzione di punti abilità, e mostra la sua reale profondità dopo qualche ora di gioco, quando siamo chiamati a sperimentare diverse build per avere la meglio sui nemici. La ripetitività che generalmente piaga questo tipo di giochi è tenuta alla larga grazie a delle quest divertenti e a un plot che ci porta in giro per un mondo fuori di testa. Assolutamente consigliato agli amanti del genere, o a chi vi si vuole avvicinare senza prendersi troppo sul serio.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: Molto fluido e reattivo senza alcun tentennamento, e godibile anche con tastiera sebbene sia consigliato un gamepad.

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Pro

  • Moltissimi personaggi da configurare e personalizzare / Un divertente mondo fantasy da esplorare / Grafica molto ben realizzata.

Contro

  • Menù abilità un po' macchinosi / Con molte quest secondarie quasi obbligatorie, chi cerca un'esperienza veloce potrebbe abbandonarlo.
8.8

Più che buono

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