Dal publisher attento agli indie Sometimes You arriva Summertime Madness, puzzle game che si ispira ai grandi del genere ma perdendosi un po’ per strada.
Sviluppatore / Publisher: DP Games / Sometimes You Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile
Gli ultimi due anni sono stati parecchio tosti per tutti. Anche chi è stato abbastanza fortunato da non dover affrontare lutti o perdite si è ritrovato di sicuro a fare i conti con ansie, preoccupazioni, insicurezze, limitazioni e rinunce. Insomma, siamo un po’ tutti in un brutto periodo. Immaginate dunque se un giorno di questi suonasse alla vostra porta un arzillo vecchino proponendovi un patto: fuggire da questa preoccupante situazione e rifugiarvi all’interno della vostra più grande passione.
Il solo pegno da pagare è quello trovare la via d’uscita dalla fantasia entro un certo limite di tempo, pena la permanenza eterna. No, non vi sto raccontando attraverso un’allegoria come Mario mi abbia irretito e convinto a entrare nella redazione di TGM, bensì quella che avete appena letto è a grandi linee la trama di Summertime Madness, puzzle game indie pubblicato da Sometimes You.
IL PATTO COL DIAVOLO
Usciamo dunque dall’allegoria e della nostra ammaliante redazione per spostarci a Praga, nel 1945. La capitale dell’allora Cecoslovacchia si trova in quell’anno sotto una fitta pioggia di bombe, mentre la Seconda Guerra Mondiale è ignara della sua imminente conclusione. Tra le mura dei palazzi scossi dalle esplosioni però c’è un pittore che combatte la disperazione imprimendo sulle sue tavole scenari estivi. Cosa sta per succedere a questo punto lo sapete, credo: suona il campanello, alla porta c’è un signore con dei baffi arricciati e una proposta invitante. Il pittore ci pensa qualche istante, poi guarda l’orologio e accetta. Dopo di che si ritrova dentro il suo quadro.
L’ESTATE TUTTA PAZZA DI SUMMERTIME MADNESS
Se non c’è dubbio che lo scenario fatto di prati verdi, cieli tersi e specchi d’acqua cristallini riporti immediatamente alla mente la spensieratezza estiva, al primo impatto risulta invece piuttosto difficile capire dove risieda la follia preventivata dal titolo. Beata ingenuità: è un puzzle game, dove vorrete mai che risieda la follia? A dirla tutta, il primo approccio con i rompicapo di Summertime Madness non lascia del tutto presagire il livello di instabilità mentale verso cui il resto dell’avventura intende trascinare il giocatore. Che qualcosa non quadri del tutto, però, lo si può capire fin dall’inizio, una volta entrati nel veliero in cui ci si imbatte quasi subito avanzando dalla posizione iniziale. L’esplorazione del suo antro è limitata da una serie di porte, passerelle e altri passaggi inizialmente chiusi, governati da leve disposte lungo il percorso. La difficoltà è data dal fatto che non c’è alcun modo di capire quale passaggio sia governato da quale leva, anzi, spesso l’apertura di una porta causa di conseguenza la chiusura di un’altra.
Questo primo rompicapo, tuttavia, è progettato per consentire al giocatore più attento di ricavare informazioni semplicemente osservando i cambiamenti che si possono scorgere alla periferia dell’inquadratura ogni volta che si interagisce con una leva. Una cortesia, questa, che il gioco non replica negli scenari successivi, anzi. Ma basta l’ambientazione seguente per capire che le cose non saranno semplici: una serie di intricate passerelle rotanti, costruite in cima a un faro, che costituiscono di fatto un labirinto mobile da cui cercare l’uscita aiutandosi con una mappa che tuttavia non rivela mai la posizione del giocatore. Una chiarezza d’intenti che comunque si finirà per rimpiangere nelle ambientazioni successive.
CHI HA TEMPO NON PERDA TEMPO
Se siete stati attenti, e sappiate che non ho mai dubbi sull’attenzione di voi lettori, vi starete a questo punto chiedendo che fine abbia fatto il vincolo temporale imposto dall’arzillo e mefistofelico anziano con vizio dei patti allettanti. Tranquilli, non me ne sono dimenticato. Il gioco traduce la clausola temporale in tre differenti livelli di difficoltà: il primo slegato da ogni limite di tempo (il che ovviamente manda a farsi benedire la trama), il secondo con un’asticella fissata sul termine delle sei ore e un terzo molto più stringente, da portare a conclusione in non più di tre ore. Per rendere un po’ più digeribile la combinazione tra enigmi cervellotici e un inesorabile conto alla rovescia, DP Games ha pensato dunque a un sistema di aiuti integrato nel gioco sotto forma di un orologio da taschino che, una volta consultato, indirizza il giocatore verso la prossima mossa, al modico prezzo di quindici minuti.
IMPRESSIONI DI… AGOSTO?
È innegabile che in Summertime Madness ci sia una discreta quantità di buone idee, abbastanza da farne in teoria un buon gioco, ma nel passaggio dalla teoria alla pratica di loro è rimasta tutt’al più un’impressione. Penso al livello di difficoltà tarato molto in alto, che spinge verso una fruizione d’altri tempi, in cui il limite temporale è uno stimolo a provare e riprovare per migliorare il proprio record. Peccato che di alcune sezioni si venga a capo solo con soluzioni casuali, il cui reale processo di svelamento sarebbe precluso a una normale mente umana del 2022, stroncando sul nascere ogni velleità di seconda o terza run.
Allo stesso modo la trama distribuisce sprazzi dei tormenti del pittore protagonista sotto forma di donne e collezionabili, ma poi li lascia sfumare per strada, quasi dimenticandosene senza chiudere i discorsi. E allora non si sa bene come prenderla, forse come una giustificazione per il giocatore che dovesse trovare frustranti gli enigmi o dispersiva la trama, giocandoci via via sempre meno, fino a rendersi conto a un certo punto di averlo dimenticato. Come capita con certi folli amori estivi.
In Breve: Se dovessi usare un aggettivo per descrivere Summertime Madness userei velleitario. Il gioco di DP Games e Sometimes You è un artista giovane, che si crogiola nel suo talento e si stanca rapidamente delle proprie brillanti intuizioni, lasciandole sfiorire, mentre cerca di darsi un tono con uscite ermetiche e indecifrabili. Anche se si percepisce una certa qual dose di brillantezza, sotto la superficie, quel che emerge più di tutto è un certa confusione. Certo non a tutti riesce un The Witness, perciò se siete in astinenza da enigmistica videoludica fateci comunque un pensierino.
Piattaforma di Prova: Xbox Series X
Com’è, Come Gira: Come già detto in recensione, la grafica di Summertime Madness è efficace, ma non è esattamente l’apice tecnologico della gen. Prevedibilmente, viste queste premesse, su Xbox Series X non si registrano problemi. L’evidente ispirazione artistica è però efficace.