Hextech Mayhem: A League of Legends Story – Recensione

PC Switch

Conoscete Ziggs e Heimerdinger? Se giocate a League of Legends, immagino proprio di sì. Ma anche se così non fosse, Hextech Mayhem vi darà modo di scoprirli secondo una nuova luce.

Sviluppatore / Publisher: Choice Provisions / Riot Forge Prezzo: 8,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam, GOG, Epic Games Store), Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

Che Riot Games abbia deciso di creare un proprio metaverso? Senza dubbio la varietà dei campioni di League of Legends lo permetterebbe, e infatti nelle ultime settimane abbiamo visto arrivare uno strategico a turni (Ruined King) e una serie tv su Netflix (Arcane), oltre a sapere che in pentola bollono anche l’action platform CONV/RGENCE, il picchiaduro Project L e l’avventura Song of Nunu, giochi però ancora più o meno lontani. Hextech Mayhem: a League of Legend Story è invece disponibile già da qualche giorno. Ma cos’è?

HEXTECH MAYHEM IN PILTOVER

Quello che abbiamo di fronte è un platform bidimensionale fortemente tendente verso il rhythm game. In sostanza, il nostro personaggio si muove senza mai fermarsi verso destra (o è lo sfondo che trasla a sinistra? Eh lo so, domande esistenziali) e lo scopo è arrivare alla fine del livello raccogliando quanti più ingranaggi possibili, proprio come facevamo con gli anelli di Sonic. Quanta fantasia!

Attenzione, in questo platform c’è un plot twist a tempo di musica

Ma attenzione, c’è il plot twist, perché lungo il percorso troviamo indicatori collocati a tempo di musica che, se colpiti nell’istante esatto, ci permettono di giungere al successo sani e salvi con un punteggio molto elevato. In realtà un vero e proprio game over manca, e se finiamo a sbattere contro qualche nemico o prendiamo una capocciata contro una trave qualsiasi, la nostra corsa prosegue come se nulla fosse, anche se per un tratto non possiamo più raccattare ingranaggi, con conseguente riduzione del punteggio. Man mano che avanziamo nella campagna principale, vengono introdotti comandi più complessi, che per esempio richiedono la pressione continua di un tasto per una battuta o due di tempo prima di essere rilasciato. Non a caso, da un certo punto in poi, mi sono accorto che tenere il tempo con il piede mi aiutava a essere preciso, anche perché la finestra temporale per mantenere il contatore delle combo immacolato è piuttosto ristretta.

Hextech mayhem recensione

Con Ziggs intorno, potete stare tranquilli che le esplosioni non mancheranno.

Tra la componente platform e quella rhythm game, quest’ultima prende il sopravvento, rendendo la prima più che altro un sottofondo. Mentre si gioca, il pensiero primario è seguire il ritmo e le indicazioni su schermo, mentre le piattaforme vere e proprie e i nemici che le popolano diventano quasi una distrazione. Una distrazione piacevole, per carità, parecchio colorata e giocherellona, ma che alle volte rischia di farci perdere il nostro obiettivo di vista, quasi in maniera letterale, perché sono proprio i copiosi effetti speciali che di tanto in tanto coprono gli indicatori a noi vicini. Un problema di visibilità, insomma, di facilità di lettura degli elementi a schermo, in cui quelli più importanti a livello di gameplay rischiano di perdersi nel mezzo di piccole e grandi eplosioni dall’effetto più scenico che altro. Il nostro eroe, infatti, è il vivacissimo Ziggs, uno dei campioni di League of Legends con la maggiore passione per gli esplosivi, e la sua riserva infinita di bombe sembra esserne una testimonianza più che definitiva. Il sistema musicale sfrutta questa propensione per i fuochi d’artificio: in alcuni momenti il lancio di un ordigno è richiesto, ma spesso e volentieri c’è modo di dare libero sfogo a Ziggs creando devastazione che va a aumentare il punteggio finale di ogni livello.

ZIGGS VERSUS THE WORLD

Hextech Mayhem non pretende di essere un prodotto al pari di giochi tripla A, e il suo ridotto prezzo d’acquisto (8,99€) ne è una diretta testimonianza. Anche la presenza di soli quindici stage segue questo stesso principio, ma ciò non significa che sia particolarmente semplice da portare a termine. Completare un livello con ottimi punteggi e medaglie d’oro non è molto difficile, ma il sistema di progressione richiede, da metà avventura in poi, un raffinamento delle nostre performance. Per sbloccare il percorso davanti a noi, infatti, è necessario raccogliere un certo numero di ingranaggi, e ciò richiede rivisitare scenari già visti alla ricerca della run perfetta (o quasi), per la quale non è sufficiente rispettare pedissequamente gli indicatori mostrati a schermo.

Hextech mayhem recensione

Dov’è Ziggs? A volte non è immediato seguire i suoi movimenti.

DAI RAGAZZI DI CHOICE PROVISIONS MI SAREI ASPETTATO QUALCOSA DI PIÙ IN TERMINI DI LEVEL DESIGN

Bella quest’idea di cercare una soluzione oltre il bordo tratteggiato da seguire, aggiunge interesse e rigiocabilità a un titolo che altrimenti rischierebbe di finire nel dimenticatoio dopo un paio di sere in allegria. Sì, perché va bene la presentazione carina e la grafica pucciosa e colorata, ma qualche sbavatura si nota. Ricordiamoci che dopo tutto i ragazzi di Choice Provisions sono i responsabili della serie Bit.Trip e Runner, e da loro mi sarei aspettato qualcosa di più a livello di level design, che purtroppo si ripete identico a se stesso per tutto il gioco, con un lieve cambio di sfondi dall’impatto semplicemente estetico. Questo vale anche per le boss fight, le quali si prestano per loro stessa natura a una rottura rispetto al gameplay del resto del titolo, e invece no, qui sono del tutto simili agli altri stage, se non fosse per variazioni marginali. Non aiuta anche la musica stessa, che, visto il genere di cui stiamo parlando, prende ovviamente buona parte del palcoscenico: è carina sì, ma innanzitutto rimane sempre sulle stesse note, e poi ha questa sonorità da giocattolo steampunk a manovella che a me ha smesso di sorprendere dopo la prima mezz’ora.

In Breve: Hextech Mayhem ci arriva quasi come un divertissement, una curiosità che espande l’universo di League of Legends in una direzione decisamente inaspettata, ma non per questo da criticare a priori. Come rhythm game mostra di certo una solidità di base non indifferente, anche grazie alla provata esperienza nel settore di Choice Provisions, ma cade qua e là in problemi, come la ripetitività dei livelli, che riesco solo in parte a giustificare grazie alla sua natura di titolo budget. Il personaggio di Ziggs ha comunque un carisma tutto suo, e, chi lo sa, magari ha appena scoperto di avere una nuova carriera di fronte a sé.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2 Ghz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: Botti ed esplosioni, colori, frizzi e lazzi. Tanta roba sullo schermo, ma non è che stiamo parlando di ray tracing e robe del genere. Dunque, fila tutto liscio sulla configurazione di prova, senza mai rallentamenti o incertezze di sorta.

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Pro

  • Livelli colorati e pieni di effetti / Controlli precisi e soddisfacenti.

Contro

  • Level design ripetitivo / Musica poco varia / A volte gli effetti visivi distraggono dal gameplay.
7.7

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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