Gearshifters – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Red Phantom Games ci mette mani al volante, ma in Gearshifters non aspettatevi di essere premiati per uno stile di guida perfettino e rispettoso delle regole!

Sviluppatore / Publisher: Red Phantom Games / Numskull Games Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Piattaforma: PC (Steam), Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One

George Miller l’aveva capito nel ’79: se vivi in un mondo post-apocalittico, il posto migliore in cui puoi mettere le chiappe è al volante di una macchina che consuma più litri di benzina che chilometri di asfalto, corazzata e possibilmente armata, ovviamente fai-da-te, in puro stile redneck. Una muscle car ignorante, potente, volgare, con due mitra montati sul cofano, cerchioni affilati e uno spazzaneve sul paraurti, così, per essere sicuri di poter andare in giro tranquilli, che non si sa mai!




Cosa c’è di meglio? “Niente” devono aver pensato i ragazzi di Red Phantom Games, che hanno preso le parti più spettacolari e furiose dei Mad Max, aggiunto un bel garage in cui modificare il nostro bolide, con upgrade sempre più sadici, e poi condito il tutto con un pretesto decisamente instabile ed esplosivo; interpretare spericolati corrieri in un continente eurasiatico in tumulto, senza più stati e spartito tra bande di squilibrati criminali che lottano per le risorse e il potere, infestando le strade e trasformando le consegne in un driving-shoot ‘em up che sa di metallo e polvere da sparo. Benvenuti in Gearshifters, benvenuti all’inferno!

GEARSHIFTERS: THE REAL SHMUP-DRIVING SIMULATOR

Visuale a volo d’uccello, scrolling da destra a sinistra e quintali di piombo rovente. Le basi dello shoot ‘em up a cui il team britannico è riuscito a dare un feeling automobilistico estremamente interessante, unico. La strada dominata con una guidabilità che fa attrito, pesante e precisa nelle sterzate laterali quanto rapida in accelerazione, col V8 della bestia a ruggire e mostrare le zanne appena si osa inclinare l’analogico verso destra. Una vivida sensazione di fisicità che esplode nel corpo a corpo, ruota a ruota, con la possibilità di sbarazzarci degli inseguitori anche speronandoli, spingendoli contro i guardrail o inchiodando davanti a loro, sacrificando un po’ di vernice per mandarli al creatore, scoprendo una fisica non trascendentale ma efficace e credibile.

Gearshifters recensione

Ma cosa c’è di più bello che intraversare l’auto e sparare in diagonale, dai?

Sono proprio queste manovre a rendere speciale Gearshifters, incredibilmente adrenalinico e ustionante quando la situazione si fa affollata. Due camion che ci stringono ai lati, dietro un fuoristrada che ha già puntato il mirino sulla nostra nuca, davanti tre auto pronte a crivellarci appena entrati nel loro campo visivo. Si sguscia via a tavoletta mentre le gatling gun cominciano a roteare per farci strada, boom, sterzata secca ad evitare una raffica di proiettili mentre la pressione di un solo dorsale fa le veci della più spettacolare delle manovre: “freno a mano-testacoda-retromarcia” per sparare alle nostre spalle un paio di missili mentre usiamo un camion come scudo dal fuoco verticale, tornando poi in posizione e lasciandoci dietro un barile d’olio. Gli inseguitori che perdono il controllo, sbattono tra loro ed escono dall’inquadratura. Adios!

NON BASTA UNA BUONA MIRA, DOVRETE ANCHE IMPARARE A MANOVRARE BENE IL VOSTRO MEZZO

Frenata secca, stridore di pneumatici e fumo per ritrovarsi alle spalle degli assalitori, in derapata, di traverso, sorprendendo i sopravvissuti con una sventagliata diagonale, tra esplosioni e icone tipicamente arcade a rappresentare soldi, progetti per power up, munizioni o riparazioni istantanee, che non se ne hanno mai abbastanza. Cambia il terreno (ed è importante scegliere le gomme adatte), cambiano le tipologie di nemici, le loro armi e traiettorie di sparo, rispondendo colpo su colpo ai nostri potenziamenti, ma la sostanza rimane quella: un’indole da sala giochi incastrata in un viaggio che parte dalle strade di Parigi per arrivare nel cuore dell’Asia, passando sempre dal garage dopo ogni successo/fallimento per lavorare sulla nostra Gearshifters, sempre più cattiva e devastante, sperimentando e combinando armi primarie, secondarie e speciali fino a trovare la giusta messa a punto, pronti per correre un Grand Prix dove in palio c’è un altro giorno di vita.

Gearshifters recensione

Le boss fight prendono subito una sfumatura bullet hell molto coreografica ma gestibile, una volta compresi i pattern d’attacco.

“Pimp my post-apocalyptic ride”, anche per fare bella figura durante le boss fight! Momenti da far sudare le mani, tamarri ed esaltanti, di pura memorizzazione e reattività che daranno vita a coreografie spettacolari e deflagranti contro bulldozer da demolizione, distopiche auto da corsa, treni da guerra super-corazzati e altri enormi, minacciosi, letali mezzi non convenzionali che sembrano usciti dalle mente cromata di Immortan Joe.

LA STRUTTURA ROGUELITE C’È, MA CONCRETAMENTE PASSA IN SECONDO PIANO

L’unica cosa che Red Phantom Games ha “sbagliato” è stato presentarlo (anche) come un roguelite, perché di elementi ce ne sono, dalla randomicità delle ondate nemiche al game over che obbliga a rifarsi tutto l’ultimo livello (da 3 stage ciascuno tendenzialmente), ma rimane fondamentalmente un gioco lineare (sulle 8-10 ore) e con una direzione ben precisa, non particolarmente punitivo o stressante pur nella sua elevata difficoltà. Merito di un’IA che non è disposta a regalare niente e che ha bisogno di pochissimi secondi per metterci in mezzo a un devastante fuoco incrociato, capace di cambiare da un momento all’altro il destino della partita. Un’opera che fa poche cose ma fatte bene, riuscendo nell’impresa non scontata di creare una nuova sfumatura motoristica di shoot ‘em up, arrugginita, polverosa e spietata. Molto bravi!

In Breve: Avete sempre desiderato un Mad Max formato arcade? Gearshifters è la risposta al vostro bisogno di proiettili, testacoda e sportellate! Un piccolo e ottimo titolo dalle idee ben chiare, godereccio, sincero, verace e particolarmente esaltante quando il gioco si fa duro, tipo durante boss fight tiratissime che scandiscono la progressione, per poi tirare il fiato e ammirare la propria auto sempre più aggressiva, corazzata, spendendoci soldi e settandola con cura prima di partire di nuovo. Qualche elemento roguelite, manovre automobilistiche inserite alla grande nel gameplay e un’anima da shoot ‘em up vecchia maniera che è sempre un piacere veder brillare in opere che provano (e in questo caso riescono) a dire la loro nel genere. Vi farà gridare “AMMIRATEMI!” più di una volta, garantito!

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: La visuale dall’alto racconta a 200 all’ora e 60fps di città distrutte, foreste e deserti, con un buon impatto seppur generico e soprattutto funzionale all’azione.

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Pro

  • Un twist automobilistico agli shoot ‘em up che non sapevamo di volere ma di cui avevamo bisogno / Sporco e arrugginito nell’estetica ma particolarmente pulito tecnicamente / Gran belle boss fight e IA particolarmente tenace.

Contro

  • Qualche idea o variazione nel gameplay non avrebbe guastato, per un “effetto WOW” che va ad esaurirsi gradualmente / Colonna sonora che accompagna senza lasciare il segno.
8

Più che buono

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