Alan Wake Remastered – Recensione

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È quasi commovente se non romantico il modo in cui negli ultimi due anni la fiamma della passione nei confronti di Alan Wake abbia ripreso a bruciare dopo quasi undici anni dalla sua uscita, ed è stato Control, l’ultima fatica di Remedy, a ricordarci del perché lo studio di sviluppo finlandese, in termini di opere dalla forte componente drammaturgica, è ancora oggi tra i migliori nel globo.

Sviluppatore / Publisher: Remedy Entertainment / Epic Games Publishing Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: No PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S; prossimamente anche su Nintendo Switch Data di Lancio: Già disponibile

L’operazione di svecchiamento di un cult assoluto quale Alan Wake è un procedimento che non desta nessun sospetto, in special modo dopo l’incredibile successo di Control che grazie alla sua narrativa new-weird sopraffina ha azzardato anche la creazione di un universo narrativo interconesso. Proprio nel corso suo viaggio nella Oldest House, Jesse Faden si è imbattuta in diversi documenti atti a testimoniare gli eventi di Bright Falls, arrivando addirittura ad avere delle visioni dirette di Alan Wake che, ancora intrappolato nell’oscurità, è alla ricerca di un barlume di luce per potersi slegare dalle catene oscure che lo tengono inchiodato di fronte ad una sinistra macchina da scrivere.




Ecco dunque che riscoprire e rigiocare Alan Wake è diventato nel giro di poco tempo una necessità impellente, una parabola religiosa dove riscoprire con fede e passione uno dei titoli più affascinanti – e anche sfortunati – dell’industria videoludica.

ALAN WAKE, SCRITTORE E MARITO

Alan Wake è uno scrittore che da diversi anni è preda del classico demone che attanaglia ogni artista, quello della perdita d’ispirazione. Il foglio bianco è un perfido dittatore che guarda Alan e chiede di essere riempito di parole, narrativa, intrecci. Niente. Alan è attualmente in preda a una crisi artistica tale da richiedere l’intervento della sua moglie Alice, che lo porta nell’amena cittadina di Bright Falls per ricaricare le pile e riscoprire il suo estro per la scrittura, accoccolato tra i boschi e le montagne. Ma di notte Bright Falls è preda di una presenza oscura che sembra originarsi dalle fantasie e i romanzi dello stesso Alan. Mentre Alice scompare nel nulla, lo scrittore si ritrova ferito a vagare nella cittadina oscura, in perenne ricerca della moglie mentre cerca di sopravvivere alle creature notturne e scoprire i segreti oscuri di Bright Falls.

Alan Wake Remastered Recensione

A undici anni di distanza dall’originale, rivedere Bright Falls e il familiare cottage con nuovi effetti dell’acqua e della luce ha il suo perché.

La proposta ludica di Alan Wake non è mutata in questa remastered, che ha beneficiato principalmente di uno svecchiamento grafico, motivo per cui il titolo si porta dietro i pregi e difetti dell’originale. Dotato di una narrazione che risulta ancora oggi il fiore all’occhiello di questa produzione Remedy, le sue connotazioni derivative hanno ancora oggi una grande influenza nell’immaginario collettivo dei videogiocatori di tutto il globo. Tra Lost e Twin Peaks – a cui quest’ultimo deve tantissimo – Alan Wake modella il suo successo con un ambientazione calda e accogliente, come quella della cittadina americana dove tutti conoscono tutti, mostrandone poi la faccia oscura al calar del sole, dove boschi e scorci montani vengono inghiottiti dalla fredda nebbia che soffia tra i capelli di Alan, sbizzarrendosi anche in piacevoli sensazioni provocate dal DualSense della PlayStation 5.

ALAN WAKE È UN GIOCO DI LUCI E OMBRE: OTTIMA L’ATMOSFERA NARRATIVA E L’IMMAGINARIO CHE CREA, MA IL GAMEPLAY PECCA DI UNA FORMULA RIPETITIVA

Armati di una torcia e qualche bocca da fuoco, la struttura del gioco, galvanizzante per i primi momenti, diventa ben presto ripetitiva. Con la torcia annientiamo la barriera oscura dei Posseduti, per poi riempirli di piombo e vederli scomparire nella notte. Da questo punto di vista, la remastered non riesce a pulire gli strati di ruggine che si sono formati negli anni: l’avventura di Alan Wake è sì divertente, appassionante, ricca di spunti fantasiosi e brillanti, ma chiusa in un concept ripetitivo che ne annienta gran parte delle potenzialità, ma questo, come già detto, era un problema già noto all’uscita originaria del titolo.

RESTA NELLA LUCE

Parliamo adesso della portata principale di Alan Wake Remastered, ovvero lo svecchiamento grafico. Al primo avvio e nel pieno del gioco ci si accorge facilmente delle operazioni effettuate sulle texture. L’operazione remastered viene dunque rispettata fedelmente, presentando immagini pulite, nitide, ottimizzate come possibile pur considerando che l’operazione viene effettuata su un gioco che ha più di undici anni.

LO SVECCHIAMENTO GRAFICO È INDUBBIAMENTE EFFICACE, MA SOFFRE NELLE CUTSCENE

In game il titolo gira in modo brillante a 4K, tenendo i 60 fps senza nessuna sbavatura. I modelli poligonali sono un bel vedere, e forse per seguire la “rivisitazione” vista nel DLC di Control il viso di Alan è stato cambiato, così come quello di tutti i comprimari. Purtroppo questo svecchiamento estetico mostra tutti i suoi limiti nelle cutscene, dove le animazioni girano a 30 fps, scattano in più occasioni e generalmente non sono proprio un bel vedere. Una ruga sul viso che segna il decennio di Alan Wake nonostante il lavoro di abbellimento.

Alan Wake Remastered Recensione

La luce sarà fondamentale, un luogo sicuro dove recuperare salute e ottenere riparo dalle creature oscure.

Molto buono anche il nuovo sistema di illuminazione, che regala scorci sinistri nel buio e caldi raggi di luce nel giorno ed essendo la luce elemento fondamentale del gioco, questo risulta un potenziamento estetico che aumenta l’intensità dell’esperienza. La ciliegina sulla torta sarebbe stato il supporto al ray tracing, ma tant’è, è già tanto essere nel 2021 a scrivere – e giocare – nuovamente di questo splendido titolo, sperando nella giustizia di un sequel e di poter un giorno continuare le avventure di Alan Wake.

In Breve: Alan Wake Remastered è un piacevole tuffo nel passato, proposto sotto una nuova e brillante luce. Al netto delle solite spigolosità già note, la rivisitazione delle texture è riuscita con successo, per un’operazione palesemente commerciale ma sincera sia nel prezzo di vendita quanto nel tempismo con cui viene proposta, ottima per chi ancora non ha giocato il titolo e per scoprire se il fandom che si è costruito negli anni arde ancora di passione come un tempo.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Prestazioni altalenanti, tra momenti di gioco a 4K e 60 fps e cutscene a 30 fps e innumerevoli scatti. Nulla impedisce di giocare, ma gli anni sul groppone di Alan Wake si sentono.

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Pro

  • Rimane ancora oggi un titolo dall'indubbio fascino / Nuovo sistema di illuminazione ben innestato / Nuove texture, 4K e 60 fps in game...

Contro

  • ...ma nelle cutscene gira a 30 fps e con animazioni da rivedere / DualSense poco implementato.
8

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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