Dopo aver avuto un assaggio l’anno scorso con la riedizione del primo capitolo, la Crysis Remastered Trilogy riporta in auge tutti e tre i titoli della serie in versione rimasterizzata.
Sviluppatore / Publisher: Crytek e Saber Interactive / Crytek Prezzo: € 49,99 Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18+ Disponibile su: PC (Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch
Non mi dilungherò molto nella disamina del primo Crysis, avendone già parlato in dettaglio nella recensione che scrissi poco più di un anno fa. Vi basti sapere che l’edizione rimasterizzata del capostipite della serie si presentò alla prova dei fatti in grande forma, tra molti alti e qualche piccolo inciampo.
Saber Interactive non si limitò a restaurare il comparto tecnico del gioco, migliorando la resa visiva andando a ritoccare la risoluzione di gran parte delle texture e implementando un nuovo sistema di illuminazione con supporto al ray tracing in tempo reale. Alcuni modelli poligonali di alleati e nemici, però, rimasero pressoché identici agli originali, mentre i problemi audio di cui soffriva al lancio sono poi stati risolti con delle patch successive alla pubblicazione. Gli sviluppatori apportarono anche alcune modifiche funzionali al gameplay, per esempio alla gestione dei poteri di Nomad, assegnando a ognuno di essi un apposito tasto per ridurre i tempi di transizione tra una modalità e l’altra della nanotuta.
DI NUOVO IN CRYSIS
Con la pubblicazione di questa trilogia, Saber Interactive si è dedicata anche agli altri due capitoli della saga, svolgendo ancora una volta un lavoro più che egregio. Purtroppo figli di una gestazione diversa, la quale abbracciò sin dall’inizio le console dell’epoca (PlayStation 3 e Xbox 360), i sequel di Crysis persero quella fortissima identità sandbox che fu molto apprezzata nel progenitore della serie, e si posero anche come un deciso passo indietro sotto il profilo prettamente tecnico per via della loro natura multipiattaforma.
Abbandonate le vaste location dell’isola di Lingshan, Crysis 2 catapulta il giocatore in una New York sotto assedio da parte degli alieni Ceph, mentre le forze umane della CELL danno la caccia al protagonista Alcatraz che, a causa dei naniti presenti nella sua tuta, viene accusato di essere il veicolo del contagio di un terribile morbo apparentemente incurabile.
I sequel di Crysis persero quella fortissima identità sandbox che fu molto apprezzata nel progenitore
ARCO E FRECCE
Ben diverso, invece, il caso di Crysis 3. Qui la serie ideata da Cevat Yerli si riappropria in buona parte della sua identità. I livelli diventano di gran lunga più ampi e garantiscono una varietà di approcci esponenzialmente più elevata. Siamo ancora ben lontani dalle vette raggiunte dal primo capitolo, ma gli spazi aperti di una New York devastata dalle conseguenze del conflitto con i Ceph, l’aggiunta di un sistema di potenziamento della tuta più versatile e l’introduzione dell’arco rendono l’avventura di Prophet uno sparatutto molto più godibile del diretto predecessore.
Crysis 3 è anche il gioco che, tra i due non ancora toccati da questa trilogia, ha maggiormente tratto vantaggio del lifting grafico a opera di Saber Interactive. Non sembrano passati affatto gli oltre otto anni trascorsi dalla sua pubblicazione. Il merito è della vegetazione rigogliosa che si è riappropriata della Grande Mela, del rinnovato sistema di illuminazione con ray tracing, e dell’ottimo lavoro svolto sulle texture e sui modelli poligonali.
Crysis 3 è il gioco che ha maggiormente tratto vantaggio del lifting grafico
In linea di massima, nonostante qualche piccola sbavatura, la Crysis Remastered Trilogy svolge ottimamente il compito di riproporre tre sparatutto in soggettiva di qualità, riadattandoli grazie all’impiego delle più recenti tecnologie grafiche. Tra queste anche il DLSS delle schede grafiche Nvidia RTX, che mi ha permesso di spingere al massimo le impostazioni grafiche senza alcun contraccolpo sulle prestazioni. Da notare, poi, che sia in Crysis 2 che nel seguito si è ripresentato quasi il medesimo problema audio presente al lancio del primo Crysis Remastered. In questo caso, oltre al riverbero degli effetti sonori, il mixaggio del volume dei dialoghi appare poco ottimizzato rispetto al resto dell’audio. Si tratta di un problema legato al solo doppiaggio nel nostro idioma, giacché modificando la lingua dall’italiano all’inglese non mi sono imbattuto nella stessa criticità. Si spera che anche in questo caso gli sviluppatori corrano presto ai ripari.
In breve: La Crysis Remastered Trilogy è una raccolta che rimaneggia con sapienza tre ottimi sparatutto. Il lavoro svolto da Saber Interactive sul tris di FPS targati Crytek dà nuovo lustro a dei videogiochi ludicamente ancora molto attuali. Certo, i passi indietro di Crysis 2 e 3 rispetto al primo capitolo si notano, ma ciò non toglie che tutti i componenti della trilogia risultino particolarmente godibili anche a distanza di molti anni dalla loro pubblicazione originale.
Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Con DLSS settato su “Qualità” e le impostazioni grafiche su “Alto”, i titoli della Crysis Remastered Trilogy sono riusciti a girare a 60 fps a una risoluzione di 2560×1440. Da segnalare un paio di crash circoscritti al solo livello del laboratorio sul porto di Crysis 2.