Hot Wheels Unleashed – Recensione

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Stanchi di comprare le Hot Wheels per figlioli vostri e/o di amici? Ci volete giocare voi? Milestone ha la soluzione ai vostri problemi.

Sviluppatore / Publisher: Milestone / Milestone Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Locale e Online PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data di Lancio: 30 settembre

Come ci ha raccontato il nostro Stefano con la sua solita travolgente passione in uno dei suoi recenti editoriali, questa è stata la generazione dei racing, che hanno trovato spazio più che mai sui nostri schermi nelle loro svariate sfaccettature. Oggi vi parliamo di sotto-genere che storicamente non ha goduto di molta rappresentanza, ma comunque non sono mancati degli esemplari che sono assurti a protagonisti nell’Olimpico videoludico e nella nostra imperitura memoria.




Un compito arduo da raggiungere, ma Milestone non è certo al suo primo rodeo, e con Hot Wheels Unleashed ha provato a intaccare vere e proprie leggende come Micro Machines 2: Turbo Tournament.

BORN TO BE WILD

Siamo abituati a identificare lo studio di sviluppo milanese con le sue simulazioni motociclistiche, come le serie MotoGP e Ride, ma ciò non vuol dire che i nostri prodi non siano capaci di esperimenti eclettici che esplorino il mondo del motorsport da diverse angolazioni. Hot Wheels Unleashed appartiene a quella bizzarra frangia di fantasy arcade racers (definizione che mi sono appena inventato, sentitevi pure liberi di appropriarvene), di cui fanno parte esponenti più o meno datati come il già citato capolavoro di Codemasters, per non parlare di Re-Volt e i più recenti Grip e Horizon Chase Turbo.

NESSUNA VELLEITÀ SIMULATIVA IN QUESTO GIOCO, CHE TIENE FEDE ALLO SPIRITO DELLE HOT WHEELS

Nessuna velleità simulativa dunque, e di conseguenza gli sviluppatori sono liberi di imporre la propria impronta sullo stile di guida con cui avremo a che fare noi giocatori. Nel caso presente, Milestone ha mantenuto fede allo spirito delle Hot Wheels, le stilosissime macchinine di Mattel: aggressive, veloci e soprattutto molto, molto cromate. Tra gli elementi caratteristici, spicca una derapata che aiuta a mantenere alta la velocità in curva e l’introduzione del turbo, la cui gestione fa spesso la differenza tra un podio e un arrivo in fondo al gruppo. In pista, il risultato è che di rado capita di riuscire a prendere fiato tra una sportellata, un giro della morte e una pozza d’acido dagli effetti decisamente deleteri.

Hot Wheels Unleashed Recensione

I tracciati sono semplicemente spettacolari.

A dispetto della frenesia generale, la perizia di guida e lo studio dei circuiti contano eccome, in particolare è davvero importante riuscire a affrontare le curve sfruttando al meglio l’effetto accelerante della sbandata controllata, magari combinandolo con un’attivazione precisa al centesimo di secondo del turbo per ottenere la migliore traiettoria possibile in uscita da una curva difficile. Le piste sono il punto di forza per eccellenza di Hot Wheels Unleashed, con il loro svilupparsi rapido e sinuoso in diverse ambientazioni che fanno da sfondo a gare piuttosto brutali già al livello di difficoltà “Normale”: è difficile vincere al primo colpo senza aver memorizzato almeno alcuni tratti cruciali dei variegatissimi tracciati. Man mano che si avanza nella carriera, ci troveremo a che fare con elementi aggiuntivi che aggiungono ulteriore sfida a quella data da una intelligenza artificiale già competente: si va da banali barricate a sezioni di pista sospese nel vuoto senza un guard-rail, magari con l’aggiunta di ventole che ci spingono proprio verso il baratro. Tanto per gradire.

SCREAMING HOT WHEELS

Visto che ho accennato alla carriera, mi pare il caso di parlarvene in maniera più approfondita: la modalità principale si chiama City Rumble e ci permette di affrontare una serie di gare collocate su una mappa dove, arrivando almeno sul podio, si sblocca l’accesso alle sfide adiacenti. È qui che l’impianto ludico di Hot Wheels Unleashed inizia a scricchiolare. Anzi no, scusatemi, la verità è che l’impianto ludico si schianta a terra rompendosi in mille pezzi sotto il peso di scelte di design che hanno dell’incredibile. Il difetto più grave è che, in sostanza, ogni gara è identica all’altra. L’obiettivo è sempre quello di arrivare almeno terzi quando si compete contro la CPU, oppure scendere sotto un certo tempo nei Time Attack. Basta, tutto qua, dall’inizio alla fine. Riuscire ad effettuare un certo numero di sorpassi? Rimanere in volo o con il turbo attivo per un minimo di secondi? No, non c’è mai un obiettivo diverso, o almeno secondario, che stuzzichi il giocatore introducendo un po’ di varietà.

Hot Wheels Unleashed Recensione

Salto nel vuoto con l’alba all’orizzonte. O è il tramonto?

Oltretutto, tutti i veicoli fanno parte della stessa categoria, il che mi è parso un autogol di proporzioni bibliche, che va ulteriormente a ridurre il senso di progressione. Fin dall’inizio abbiamo infatti accesso a una decina di veicoli, e ne vengono sbloccati di nuovi abbastanza in fretta; io ho avuto la sensazione di avere fin troppa scelta, con così tante macchinine tra cui scegliere che non ho mai percepito di aver fatto alcun vero progresso quando ne acquisivo una nuova.

DELUDENTE LA CAMPAGNA SINGLEPLAYER: SI POTEVA DAVVERO FARE DI MEGLIO

La struttura della mappa della campagna, poi, è solo apparentemente un open world, perché in realtà la sua conformazione è costituita da certi passaggi obbligati che di fatto non permettono un approccio davvero libero. Tanto valeva fare un listone e mettere tutte le gare una dietro l’altra in maniera del tutto lineare. Nell’anteprima di qualche mese fa, mi aveva solleticato non poco la prospettiva delle “boss fight”: come diavolo si fa una boss fight in un gioco di corse? A quanto pare, viene fuori che secondo Milestone si tratta semplicemente di una gara un po’ più lunga del normale in un circuito più difficile, e, questo sì, spettacolare, degli altri. Per il resto, tutto identico alle altre gare già identiche tra loro. Posso dirvi che sono rimasto deluso? Sì, posso, decisamente.

Hot Wheels Unleashed Recensione

Le sportellate sono all’ordine del giorno, la IA non teme scontri duri.

Purtroppo non ho potuto sperimentare il comparto multiplayer, visto che i server sono ovviamente deserti prima del lancio ufficiale, ma dai menù a disposizione sembra che le opzioni saranno piuttosto basiche, quindi per il momento non sono portato a sperare che il gioco online rivoluzionerà l’esperienza complessiva. D’altra parte, rimpiazzare l’intelligenza artificiale con altri giocatori umani, in remoto o in locale attraverso lo split screen, garantisce di per sé maggiore divertimento. Chiudo con un plauso alla cura e attenzione dedicata a ogni modello di Hot Wheels: non solo ognuna ha caratteristiche diverse messe bene in evidenza come le classiche accelerazione, velocità, tenuta e potere frenante, ma tutti i modelli rispondono, nel loro piccolo, alla loro conformazione fisica e aerodinamica. Un modello leggero o con il baricentro poco bilanciato può infatti tradire in momenti clue, che, tra rampe di lancio e speronamenti degli avversari, fanno spesso la differenza, rendendo ogni gara un’esaltante e adrenalinica battaglia in miniatura. Perché un’attenzione simile non sia stata posta anche a tutto ciò che sta fuori dalla pista, rimane un mistero di quelli difficili da capire.

In Breve: Guidare le macchinine di Hot Wheels Unleashed è un vero spasso, grazie soprattutto al design dei circuiti che farebbe venire voglia di gareggiare per sempre. L’impianto ludico che dovrebbe sostenere l’esperienza di guida non fa invece il minimo necessario per mantenere viva l’attenzione del giocatore, condannandolo all’eterna ripetizione dello stesso tipo di gara, neanche si trattasse di un contrappasso dantesco. Anche l’assenza di categorie di veicoli diverse fa parte di scelte di design che rasentano la pigrizia, in un quadro che non mi sarei aspettato da uno studio di sviluppo scafato come Milestone.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2 Ghz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: La mia GTX 1080 ha retto senza patemi di sorta anche con tutti i dettagli al massimo e una risoluzione impostata a 4096×2160. Magari non ci saranno effetti di chissà quale livello, ma in ogni caso va dato merito a Milestone di maneggiare con grande competenza l’Unreal Engine.

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Pro

  • Circuiti spettacolari / Guida frenetica che richiede abilità.

Contro

  • Impianto ludico da terza elementare / Senso di progressione inesistente.
7.7

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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