Sheltered 2 – Recensione

PC

Unicube punta a farci vivere l’ennesima esperienza survival grazie a Sheltered 2, titolo ambientato in un mondo post-apocalittico. Tra spunti gestionali, qualche elemento action e poco più, la formula per sopravvivere alla fine del mondo è pronta (o quasi).

Sviluppatore / Publisher: Unicube / Team17 Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 (provvisorio) Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Già disponibile

Abbiamo assistito virtualmente ad apocalissi zombi, invasioni aliene, distruzione massiva della Terra e molto altro ancora. Nel corso dei miei trent’anni potrei tranquillamente affermare di essermi preparato, almeno ideologicamente, a un centinaio di scenari catastrofici che potrebbero mettere alla prova anche il più coriaceo degli esseri umani.




Sarà forse per questa ragione che, in vista di Sheltered 2, non mi sono troppo scomposto davanti alla richiesta di gettarmi su questa Terra futura dove tutto è cambiato, compreso il modo di intendere la vita e i rapporti con le persone.

SENTIRSI AL SICURO

L’inizio di questa avventura segue i canoni del genere senza uscire troppo fuori dai binari. Si parte infatti con la creazione di un nostro alter ego digitale, che dovrà subitamente mettersi alla prova all’interno di un bunker sotterraneo, accompagnato nelle fasi iniziali da altri due sopravvissuti da inserire nell’appello. Il tool di creazione non punta a soddisfare la vista, considerata la presenza di customizzazioni piuttosto esigue sia sulla fisionomia del personaggio, sia sul semplice vestiario che andrà a caratterizzarlo un po’ meglio, ma piuttosto cerca di rendere lievemente più interessante la parte gestionale e ruolistica, inserendo una serie di talenti e abilità passive molto interessanti, soprattutto quando si deve “programmare” una vacanza in una Terra colpita da un disastro.

LA CREAZIONE DEL PERSONAGGIO NON VA SOTTOVALUTATA

Bisogna quindi tener conto delle necessità dell’individuo, ma anche di quelle della comunità che cercheremo di guidare, ragion per cui sarà decisamente importante selezionare tutti quei talenti che potrebbero renderci la vita più facile sia dentro che fuori il bunker adibito a casa di villeggiatura. Ecco perché potrebbe avere senso mettere in squadra un tipo tosto pronto a menare le mani, magari armato di una bella dose di forza tra i punteggi caratteristica principali, oppure selezionare qualcuno in grado di reagire prontamente alle difficoltà riscontrabili durante un’esplorazione in

Sheltered 2 recensione

Durante la giornata gli abitanti del bunker possono diventare amici e condividere esperienze (probabilmente piuttosto traumatiche).

Il tool di creazione va quindi considerato con attenzione, se non altro perché la maggior parte dei talenti selezionati potranno davvero fare la differenza una volta iniziata la nostra partita. Finita la parte gestionale dedicata ai sopravvissuti, si passa subito a quella del bunker, che richiede necessariamente un passaggio nei tutorial dedicati per via della profondità, da non sottovalutare poiché potrebbe trasformarsi in inutile complessità. Per essere più specifici, ogni oggetto può essere costruito grazie all’impiego di materiali base di creazione, ricercabili durante le esplorazioni oppure ottenibili riciclando tutti quegli oggetti di cui non abbiamo bisogno. All’inizio è bene quindi non perdersi in frivolezze, perciò bisogna spendere i pochi oggetti a nostra disposizione (cambieranno a seconda della difficoltà scelta all’inizio) per costruire tutti quei tool necessari a soddisfare i bisogni dei sopravvissuti.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Sistema survival/gestionale ben articolato.
  • Graficamente godibile.
  • Tante attività da svolgere.

Contro

  • Difficile da comprendere subito alla prima run.
  • Fasi di combattimento dimenticabili e ripetitive.
7.5

Buono

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