Deathloop – Recensione

PC PS5

Si può avere uno stile irresistibile pur infilando una parolaccia ogni tre parole? Se ti chiami Colt, sei il protagonista di Deathloop e la morte per te è solo un contrattempo utile allora la risposta è sì.

Sviluppatore / Publisher: Arkane Lyon / Bethesda Prezzo: 69,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online Asimmetrico PEGI: 18 Disponibile su: PlayStation 5, PC Data di Lancio: 14 settembre

Stile che va a braccetto con una spiccata personalità, guarda caso i tratti distintivi di Arkane Lyon, gli autori dei Dishonored e del qui recensito Deathloop, l’FPS action-adventure-stealth-puzzle-roguelite-immersive sim cui è tremendamente complicato affibbiare una categoria.




La sfilza di generi sembra una battuta e in parte lo è (NdA: i tag di Steam non ci trovano niente da ridere), ma nasconde un fondo di verità: è arduo davvero incasellare l’ultima pubblicazione di Bethesda. C’è bisogno di flessibilità nel definirla, nell’approcciarla e nel maneggiarla, si tratta di un’opera peculiare in primis per il concetto attorno cui ruota l’intera esperienza.

LA MORTE È SOLO UN RICORDO SBIADITO

Colt, un assassino incastrato per l’eternità sull’isola di Blackreef da un loop temporale, dopo essersi risvegliato su una spiaggia e aver ficcanasato un po’ scopre che l’unica soluzione per evadere dalla prigionia è eliminare otto Visionari in un solo giorno, lo stesso dì che si ripete all’infinito sull’isola. Non portare a termine il compito entro sera significa ritrovarsi sempre sulla stessa spiaggia al mattino e ricominciare il loop di ventiquattro ore con le informazioni ottenute in precedenza. Queste sono solo le prime nozioni che si apprendono durante l’inizio di Deathloop, una sorta di prologo-tutorial guidato utile per piantare le basi narrative del mistero e il seme della curiosità nel giocatore, oltre a spiegargli come funzionano le cose nella violenta Blackreef.

Graficamente il gioco si difende piuttosto bene.

CI VUOLE UN PO’ DI PAZIENZA PRIMA DI LANCIARSI NEL VORTICE DEI LOOP

Non si parte a razzo, ci vuole un po’ di pazienza prima di essere pronti a lanciarsi nel vortice dei loop. Bisogna prendersi il tempo necessario a familiarizzare con le dinamiche di gioco, a recuperare Ripresa (la Tavoletta personale di Colt che si resetta a ogni nuova missione, permette di tornare in vita due volte ma alla terza morte il loop finisce) e a sbloccare Infusione & Residuo, rispettivamente la possibilità di infondere gli oggetti per conservarli tra i vari loop e la risorsa necessaria a farlo. È solo a questo punto che Deathloop si schiude veramente, è da qui in avanti che la visione di Arkane Lyon prende forma pur lasciando al giocatore il compito di plasmarla a sua immagine e somiglianza.

LA CONOSCENZA È POTERE

L’obiettivo principale è effettuare il loop perfetto e, nell’arco di un unico giorno, uccidere gli otto Visionari. Ciò significa approfittare di un numero imprecisato di loop per indagare, raccogliere indizi sulle loro abitudini, ottenere codici, sbloccare accessi, tornare in luoghi già visti magari in un diverso momento della giornata, manomettere apparecchi e fare tutto ciò che si può finché non riusciremo a far sì che i nostri bersagli si trovino esattamente dove, quando e con chi vogliamo. Quando i pezzi – antropomorfi e non – del macabro puzzle saranno allineati nella giusta sequenza allora arriverà il momento di completare il loop perfetto, o almeno di provarci.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un’audace, carismatica e geniale opera d’autore / Appassionante mix tra single e multiplayer / Mette in mostra valori produttivi elevati.

Contro

  • IA dei nemici migliorabile / Scontri con i Visionari meno scoppiettanti del previsto / È un ibrido particolare, nel bene e nel male.
9

Ottimo

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