Lost in Random – Recensione

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Una ragazzina alle prese con dadi e mazzi di carte. Orrore e scandalo, gioco d’azzardo permesso ai minorenni? No, in Lost in Random fanno parte del sistema di combattimento.

Sviluppatore / Publisher: Electronic Arts / Zoink!, Thunderfull Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Origin), PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: 10 settembre

Ora capisco perché non ho combinato nulla nella vita: devo essere un Uniano. O perlomeno questa sarebbe la mia giustificazione se vivessi nel mondo di Lost in Random, curioso incrocio tra 3D action adventure e collectible card game sviluppato da Zoink e distribuito da Electronic Arts.




Qui, il futuro delle persone viene deciso al compimento del dodicesimo anno di età. Quel giorno viene lanciato il – leggiamo con voce epica – Dado del Destino. In base al numero del – voce epica, mi raccomando – Dado del Destino, ci si trasferisce nel regno in cui trascorrere il resto della vita. I più fortunati, gli Esaniani, così chiamati per aver ottenuto un bel Sei, partono verso il meraviglioso Sest’Incanto, nelle grazie della regina. I tapini ai quali esce un misero Uno, definiti con disprezzo “Uniani”, finiscono a lavorare come schiavi al porto di Primagora.

PARI E DISPARI

Even è una ragazzina di Primagora, e per la sorellina Odd è arrivato il grande giorno: tirerà il – sapete già come pronunciarlo – Dado del Destino! Momenti di angoscia, ed ecco apparire il Sei. Viene così accompagnata, non proprio con le buone, a Sest’Incanto dalla regina in persona. Ma il regno degli Esaniani è davvero così paradisiaco come si narra? Sembra di no. Dopo un anno, Even comincia a fare strani sogni sempre più vividi, in cui un misterioso fantasmino le chiede aiuto. Successivamente, comincia a vederlo anche da sveglia. E se fosse una richiesta d’aiuto di Odd? Senza pensarci due volte, l’intrepida protagonista parte per un pericoloso viaggio alla riscossa della sorella, attraverso sei regni bizzarri e popolati da personaggi fuori di testa.

DOVE VADO, SE NON HO UN DADO?

Non siamo soli durante l’avventura, e presto incontriamo un dado vivente, superstite di un’antica civiltà ormai perduta, di nome Dicey. O meglio, che noi chiamiamo Dicey, dato che si esprime in maniera incomprensibile, come il cane di The Secret of Monkey Island.

Lost in Random Recensione

La battaglia a colpi di rima! Che ricordi!

E le citazioni al capolavoro LucasArts non si limitano al linguaggio del nostro amico, perché vi anticipo che gli Zoink hanno inserito anche una battaglia all’ultima rima, come nei celeberrimi duelli di nonno Guybrush. Dicey è parte integrante del gioco, soprattutto quando entrano in scena gli originali combattimenti contro le armate meccaniche della regina.

LA CARTA È TRATTA. NO, SCOPRIAMO I DADI. NO, COM’ERA?

Armata solo di una fionda e di qualche carta magica, Even non è in grado di arrecare alcun danno ai nemici, ma può far loro perdere dei cristalli di mana colpendoli in determinati punti o schivando i loro attacchi all’ultimo momento. Raccolti da Dicey, i cristalli attivano fino a cinque carte pescate casualmente dal mazzo. Arriva così il momento di entrare nella Dadimensione, una specie di bullet time in cui lanciamo il nostro cubico alleato e in base al risultato disponiamo di un numero di punti da spendere per attivare le carte che abbiamo in mano. Queste ci garantiscono armi, cure, bombe, scudi, abilità speciali, buff e incantesimi, in alcuni casi cumulabili e combinabili tra loro. E finalmente possiamo nuocere ai malvagi robot.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Bel sistema di combattimento / Una storia raccontata con perizia, nei minimi dettagli / Comparto artistico di ottimo livello.

Contro

  • Alcune sezioni sono un po’ lente / Poca libertà di movimento della protagonista.
8.3

Più che buono

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