Baldo – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Lo storico NAPS team torna sulle scene con Baldo, un bellissimo JRPG Zelda-style che sembra essere uscito dalle matite dello Studio Ghibli. Ma quanta fatica districarsi tra i bug!

Sviluppatore / Publisher: NAPS Team / NAPS Team Prezzo: 24,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch, iOS

Il caso di Baldo ricorda, per alcuni versi, quello di un gioco decisamente più celebre e molto più atteso: Cyberpunk 2077. CD Project RED aveva giocato molto bene sull’hype, negli anni dello sviluppo, promettendo l’impossibile e generando grandi aspettative che, al momento della pubblicazione, sono andate parzialmente deluse. In particolare, chi ha comprato le versioni per PS4 e Xbox One il primo giorno, si è ritrovato in mano un gioco bello ma pieno di difetti, con un impianto grafico pensato per girare dignitosamente su PC e sulla nuova generazione, ma oggettivamente troppo ‘pesante’ per le GPU di console che, già l’anno scorso, avevano più di 5 anni sul groppone. Le polemiche, le lamentele e i provvedimenti che seguirono li conosciamo tutti, inutile rivangarli. Fatto è, però, che indipendentemente da tutto questo, Cyberpunk 2077 era e rimane un capolavoro, capace di coinvolgere il giocatore ed emozionarlo. Ed è questo che, in fondo, si chiede a un videogioco moderno: coinvolgere, emozionare. In una parola, divertire.




Ora allontaniamoci per un istante dai milioni di euro investiti altrove nello sviluppo, dalle opportunità concesse alle software house nei paesi esteri, dai team composti da centinaia di persone e torniamo in Italia, nella nostra provincialotta realtà dove solo nel 2020, con un ritardo di circa 40 anni, il Governo ha iniziato a stanziare qualche briciola agli sviluppatori indipendenti, dando una boccata d’ossigeno a piccole aziende tartassate senza pietà, ancor prima che mettano un prodotto in vendita sugli scaffali. Spostiamoci in Sicilia, a Messina, dove da oltre 20 anni vive e opera un team microscopico formato da due persone, Fabio Capone e Domenico Barba, autori di giochi capaci di lasciare il segno come Shadow Fighter per Amiga, Gekido per PlayStation, Iron Wings per PC e molti altri per diversi sistemi. Inutile aggiungere che, annunciando Baldo nel 2019, i due abbiano sollevato un bel polverone: un gioco di ruolo “stile Legend of Zelda” con un aspetto grafico ispirato agli anime di Hayao Miyazaki, così verosimile da ricevere perfino un tweet di complimenti dallo Studio Ghibli.

Baldo Recensione

Il momento esatto in cui il gioco smette di essere di esclusivo appannaggio degli hard core gamer…

Insomma, non so voi, ma per me l’attesa di Baldo è stata spasmodica: volevo giocare a Baldo e finalmente ci sono riuscito, dopo aver ottenuto l’agognato review code il giorno stesso della pubblicazione. L’unico motivo per cui leggete questa recensione soltanto oggi è questo: la necessità di andare sufficientemente avanti – in un gioco che dura circa 40 ore – per farsi un’idea corretta della globalità dell’opera, che non fosse viziata da un approccio troppo frettoloso.

MAI COME OGGI È DIFFICILE ESSERE OBIETTIVI

E mai come oggi è difficile essere obiettivi, trovando una sintesi tra lo sforzo disumano profuso da un team così piccolo, l’indiscutibile qualità del gioco e calcolare quanto i suoi problemi, destinati fortunatamente a essere risolti, possano incidere sulla valutazione finale. E sarò chiaro fin da subito: se siamo stati così avveduti da perdonare a Cyberpunk 2077 tutti i suoi bug e le sue lacune, estrapolandone la coinvolgente esperienza di gioco, lo stesso faremo anche con Baldo. Scusate il lungo preambolo, ma mille pretestuose polemiche alimentate da un pubblico che non compra, ma si sente tuttavia legittimato a spalare fango, lo hanno reso moralmente necessario.

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Pro

  • Lungo, lunghissimo e ambientato in un mondo molto vasto / Se Miyazaki avesse realizzato un gioco, sarebbe uscito così / Gameplay complesso ma intuitivo e avvincente / Decisamente economico.

Contro

  • Troppi problemi al day-one che richiederanno fix apposite / La telecamera non si può ruotare liberamente / Alcune meccaniche e interazioni forse un po’ datate (ma superabili con un attimo di pazienza).
8.6

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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