In piedi sul gradino più alto del podio di Tokyo 2020, osservo lo stadio che mi applaude. Mentre la bandiera tricolore sventola in cielo, guardo la medaglia che porto al collo e penso “cavolo, questa volta non ho neanche distrutto un joypad per riuscire a conquistarla!”
Sviluppatore / Publisher: SEGA / SEGA, Koch Media Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online e Locale PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Nintendo Switch, Stadia
In quanto giocatore âgée (che fa molto più figo che dire “sono un vecchiaccio”), i titoli multievento hanno sempre un posto assicurato nel mio cuore. Tutto questo grazie a un passato fatto di ore e ore trascorse a pestare tasti in allegria, a eseguire movimenti calibrati, a mettere alla prova i miei (al tempo giovani ed ben attivi) riflessi con l’obiettivo di limare qualche decimo di secondo, di guadagnare qualche centimetro, di sconfiggere gli avversari – reali o virtuali che fossero – e conquistare la vetta della classifica.
Partendo da questo ricordo, mi sono approcciato a Giochi Olimpici di Tokyo 2020 con il massimo dell’entusiasmo possibile e immaginabile… e poi? E poi, qualcosa è andato storto…
DICIOTTO EVENTI PER ME POSSON BASTARE…
Ribobiniamo un attimo la mia vita. Un passo indietro di qualche giorno. Mario mi ha appena consegnato il codice di Giochi Olimpici di Tokyo 2020, l’ho scaricato e fatto partire. Dopo aver dato una rapida occhiata all’elenco delle prove presenti, una curiosità si fa largo nella mia mente. In base a quali criteri sono state selezionate le discipline da inserire nel gioco? Tra le decine di gare disponibili, cosa ha reso le diciotto prescelte “speciali” rispetto alle altre? Torniamo al presente. Ora, in questo preciso istante, dopo aver trascorso qualche giorno immerso nell’atmosfera a cinque cerchi, non sono ancora riuscito a trovare una risposta a questa domanda.
Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è un enorme calderone all’interno del quale sono stati buttati ingredienti molto diversi tra loro
La scelta di adottare dinamiche di gioco semplici e snelle paga i suoi frutti solo in parte e, se in alcune prove funziona piuttosto bene, mostra il fianco a diverse critiche in molte altre, prime fra tutte le competizioni a squadre. Calcio, basket, baseball e rugby propongono le rispettive discipline in una salsa arcade che risulta essere troppo annacquata, che non riesce a entusiasmare e che mostra tutti i suoi limiti già dalle prime partite. L’azione sale di tono una volta raggiunta la pista d’atletica e la piscina, cala tra judo, boxe, arrampicata sportiva e Bmx per poi rialzarsi leggermente con tennis, ping pong e beach volley. Per questo, arrivato al termine della mia prima cavalcata olimpica, sono giunto a due conclusioni. La prima è che Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non ha la benché minima velleità simulativa. Lo confermano, se ce ne fosse ulteriore bisogno, anche la presenza di mosse/colpi/tiri speciali e l’assoluta mancanza di realismo nei riscontri cronometrici e nei punteggi (record del mondo online dei 100 metri, 6,926 secondi… e ho detto tutto). La seconda è che se SEGA avesse seguito una strada più sicura, concentrandosi sulle prove che rendono da sempre interessanti i titoli multievento, il risultato sarebbe stato sicuramente migliore.
Continua nella prossima pagina…
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