Sniper Ghost Warrior Contracts 2 – Recensione

Fucile in spalla, il misterioso protagonista di Sniper Ghost Warrior Contracts 2 si muove furtivamente, osservando con attenzione ciò che lo circonda. Trova il punto perfetto da cui colpire, si sdraia, mira e inizia a canticchiare un motivetto: “andiam, andiam, andiamo a cecchinar”… BANG!

Sviluppatore / Publisher: CI Games / Koch Media Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 18 Multiplayer: Assente Disponibile Su: PC (Steam), PS4, Xbox One

Stanchi di correre come dei pazzi in mappe che pullulano di nemici? Stufi di morire a velocità supersonica, respawn dopo respawn, trucidati da colpi di mitragliatrice, lapidati da sassate, trapassati da coltellate o storditi da pugni in faccia?

Siete alle ricerca di “sparatorie più pacate”, in cui potete prendervi tutto il tempo che desiderate prima di premere il grilletto? Allora la risposta alle vostre esigenze può essere racchiusa in una sola parola: cecchino.

DA GRANDE FARÒ IL CECCHINO

Un mercenario che si pone poche domande, pronto ad accettare qualunque incarico possa arricchire il suo conto in banca. Una piccola e sperduta nazione nel Medio Oriente, governata da un personaggio scomodo. La necessità di fare pulizia del suddetto personaggio, e di tutti i suoi alleati. Poche righe e quarantasei parole sono sufficienti a sintetizzare la trama di Sniper Ghost Warrior Contracts 2. Il classico concetto “liberiamo la nazione perché è oppressa, ma anche perché ci fa comodo” è il punto di partenza da cui si dipanano una serie di cinque missioni che portano il protagonista ad attraversare in lungo e in largo altrettante aree alla ricerca di bersagli umani da eliminare, di informazioni da recuperare e di macchinari da sabotare.

Una storia già sentita in ogni salsa e variante, in questo caso riproposta senza particolari velleità narrative e senza l’inserimento di alcun tipo di sorpresa o di colpo di scena. Un racconto prevedibile nell’incedere, che manca completamente nella caratterizzazione del cast, a partire dal suo protagonista fino all’ultimo dei nemici. Insomma, chi imbraccerà il fucile da cecchino difficilmente riuscirà a provare simpatia per Raven oppure a raggiungere un seppur minimo grado di coinvolgimento emotivo, e si ritroverà eliminazione dopo eliminazione con un solo pensiero: di quanto è cresciuto il mio conto in banca?

OK, IL PREZZO È GIUSTO!

Prima di entrare in azione sono necessari alcuni preparativi. Iniziamo con un rapido sguardo al “cartellino del prezzo” di ogni bersaglio, che permette di comprendere subito quanto ci sarà da guadagnare e quali sono le aree da esplorare e monitorare. A questo punto, un attento e meticoloso esame dell’equipaggiamento consente di predisporre la dotazione ideale per gli obiettivi da raggiungere, ben consci di un particolare non indifferente: Sniper Ghost Warrior Contracts 2 propone due tipologie di missioni (contratto classico e contratto a lungo raggio) con evidenti differenze strutturali, che richiedono l’utilizzo di tattiche diverse per essere portate a termine. I contratti classici ripropongono senza particolari cambiamenti quanto visto nel primo episodio. Aree aperte di discrete dimensioni, liberamente esplorabili, all’interno delle quali si celano cinque obiettivi principali da colpire. È in queste missioni che la presenza dei nemici è più pressante con truppe che pattugliano le varie zone, mezzi corazzati, postazioni automatizzate e telecamere di sicurezze che costringono a valutare con attenzione ogni passo.

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