Guilty Gear Strive – Recensione

PC PS4 PS5

Il primo, vero picchiaduro competitivo di nuova generazione. Da (quasi) qualunque parte lo si guardi, Guilty Gear Strive offre il pacchetto completo. Scopriamo perché.

Sviluppatore / Publisher: Arc System Works / Bandai Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo Online e Locale PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5

Heaven or Hell? Fortunatamente la risposta non è mai stata tanto scontata: Guilty Gear Strive è un punto di arrivo e, allo stesso tempo, una grande partenza per Arc System Works, una software house che lavorava sui cosiddetti anime fighters ben prima che il sottogenere avesse un nome, con una storia che risale a un paio di ottimi titoli su Super Famicom, insospettabilmente legati al marchio Sailor Moon.




Se il precedente Xrd poteva essere paragonato a un anime in movimento, Strive è un OAV, un film d’animazione per il grande schermo proiettato nella più lussuosa sala dello Shinjuku Piccadilly. Non è solo merito di un character design virtualmente privo di sbavature o di animazioni incantevoli e taglienti, naturali e impeccabili nei sessanta fotogrammi al secondo più incrollabili che avrete il piacere di ammirare. Va premiata anche l’abbondanza di zoomate e cambi d’inquadratura usati per sottolineare i momenti più intensi come proiezioni, counter e tanto altro, iniettati nell’azione con una regia tanto precisa da esaltare l’azione senza comunque distogliere l’attenzione dalla partita in corso.

GUILTY GEAR STRIVE NON è MAGNIFICO SOLO NELLA PRESENTAZIONE, MA ANCHE NELLE MECCANICHE DI GAMEPLAY

Il risultato è un sinestetico assalto ai sensi dove lo spettacolo visivo viene accompagnato dalla solita, potentissima colonna sonora rock/metal che martella e scandisce con riff incandescenti il ritmo dell’azione tra le follie di Faust e l’adorabile spacconeria di Sol. Guilty Gear Strive non è magnifico solo nella presentazione audiovisiva, ma anche nelle meccaniche, profonde ma accessibili anche per i giocatori alle prime armi grazie a un tutorial approfondito che, attraverso un corposo sistema di missioni, è in grado di insegnare tutto, dai rudimenti del genere alle meccaniche proprie che lo rendono un gioco unico.

MAD GEAR

È uno strumento didattico soddisfacente, che mette il giocatore alle prese con precisi compiti da portare a termine al meglio di cinque tentativi, applicando eventuali restrizioni per guidarlo oculatamente; incamerando le missioni imparerete a sfruttare strategicamente il Burst per fare il pieno dell’indicatore di Tensione, da investire nelle spettacolari tecniche Overdrive o per attivare il Roman Cancel, per l’occasione disponibile in quattro colorazioni differenti a seconda della situazione e dedite rispettivamente a massimizzare il danno, a respingere un assalto implacabile, a sfuggire da una punizione per un colpo andato a vuoto o addirittura a rallentare l’avversario per collegare una combo altrimenti impossibile. Semplicemente pazzesco, non ho altre parole.

guilty gear strive recensione

Ride the lightning! Ammirate l’illuminazione, per favore.

L’unica assenza che fa un po’ storcere il naso riguarda le Instant Kill, attacchi particolarmente coreografici con cui terminare prematuramente lo scontro, ovviamente rispettando alcune condizioni. Sono uno dei marchi di fabbrica della serie e questa è la loro prima omissione dai tempi del capitolo Isuka. Per quanto riguarda il roster, dovreste già conoscere abbondantemente i quindici personaggi disponibili, già protagonisti delle precedenti open beta test; se finora non avete avuto il tempo o la possibilità di toccare con mano il nuovo avvento di Guilty Gear, sappiate che la selezione offre prevalentemente personaggi storici, affiancati al momento da un paio di new entry.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Presentazione audiovisiva senza eguali / Sistema di combattimento levigatissimo, complesso ma accessibile / Rollback netcode!

Contro

  • L'aria dei DLC inizia a farsi sentire già da ora / Poca carne al fuoco per i giocatori solitari.
8.6

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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