Narita Boy – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Per salvare il mondo digitale serve un eroe armato di una spada tricolore che alla bisogna si trasforma in doppietta. Pronti a a partire per un’avventura in una mistica landa gialla, rossa e blu?

Sviluppatore / Publisher: Studio Koba / Team17 Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16+ Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Switch

Cosa succede quando un genio dei computer crea un apparecchio straordinario e un videogioco clamoroso, ma poi le creature digitali da lui create si ribellano e gli cancellano la memoria? Naturalmente tocca al figlio di questo guru dell’informatica diventare un ammasso di codice ed entrare nel mondo digitale sviluppato dal papà, diventando il mitologico Narita Boy per riportare l’equilibrio nell’universo esadecimale ora dominato dai programmi corrotti.




Come dite? Questa storia ha quel non so che di familiare? Effettivamente non potrei biasimarvi se dopo questa brevissima introduzione vi è venuto in mente di paragonare l’opera prima di Studio Koba a una certa saga cinematografica. I riferimenti a Tron – e in particolare al sequel Tron: Legacy – sono davvero tantissimi, eppure Narita Boy non sfocia mai nel plagio più becero. Tutt’altro, il videogioco sviluppato dalla piccola software house catalana edito da Team17 può contare su una personalità formidabile e univoca, forte di un carisma eccezionale e di una direzione artistica davvero ispirata.

UNA SPADA, TRE COLORI

Appena approdati nel mondo digitale veniamo accolti da Motherboard, una presenza benevola che veglia sul creato e guida i programmi verso i loro rispettivi scopi. Come un faro nella tempesta, l’affettuosa Motherboard affida al protagonista una missione di vitale importanza: ristabilire i ricordi del creatore e brandire il potere della tricromia per eliminare una volta per tutte la corruzione. Da qui in avanti il viaggio del giovane assume a tratti le connotazioni di un’epica power fantasy.

Narita boy recensione 04

Un filo conduttore che richiama il misticismo collega le vicende narrate in Narita Boy, e ciò si rispecchia anche nel mondo virtuale.

Da semplice ragazzino un po’ nerd spesso rintanato nella sua cameretta a giocare ai videogiochi, il protagonista si trasforma pian piano nel prescelto quasi invincibile capace di mondare da solo (o quasi) la contaminazione che attanaglia il regno virtuale.

Il viaggio del giovane assume a tratti le connotazioni di un’epica power fantasy

Narita Boy riesce a restituire quel feeling di semi-onnipotenza tipico delle opere di questo genere, tanto che la difficoltà dei combattimenti si mantiene quasi sempre su un livello medio-basso. Le uniche eccezioni sono rappresentate dagli scontri con i boss, lievemente più impegnativi ma mai insormontabili. Per superarli basta semplicemente studiare i pattern di attacco del cattivone di turno e agire di conseguenza. Le tante mosse e abilità speciali che il giovane acquisisce durante il suo cammino, poi, non fanno altro che incrementare il senso di potere assoluto nelle mani del giocatore.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un platform d’azione davvero ben fatto. / Ha stile da vendere. / Colonna sonora eccellente.

Contro

  • Le sezioni migliori durano poco. / Longevità relativamente bassa.
8.5

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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