Curse of the Dead Gods è un hack’n’slash roguelike dall’azione frenetica, con un sistema di combattimento immediato ma anche molto profondo.
Sviluppatore / Publisher: Passtech Games / Focus Home Interactive Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS4, Xbox One, Switch
Ricordate quanto fossero belli e immediati i giochi da sala, negli anni Ottanta? Non c’era bisogno di una trama complessa, di una successione di colpi di scena o di un’approfondita cura dei personaggi: s’infilava una moneta da duecento lire nella feritoia, si schiacciava un pulsante e zac, per qualche minuto potevamo diventare Superman, cavalieri medioevali, nerboruti piacchiatori da strada o anche semplici ranocchie dirette verso la propria tana. E si giocava così, spensieratamente, senza troppe complicazioni.
Ebbene, Curse of the Dead Gods con tutto questo non c’entra niente, ma oggi sono in vena di nostalgie e, tutto sommato, anche questo gioco una trama non ce l’ha.
INDIANA JONES PUÒ LUSTRARMI I MOCASSINI!
Nei panni di un anonimo esploratore, restiamo incautamente intrappolati in un tempio eretto da qualche civiltà precolombiana, dedicato a tre misteriose quanto letali divinità. La nostra missione è semplicemente sopravvivere fino a trovare l’uscita ma, come possiamo intuire fin dal titolo del gioco, saranno due compiti estremamente ardui. Il tempio infatti è suddiviso in tre aree gigantesche, ciascuna delle quali dedicata a una peculiare divinità, formate da molteplici stanze generate proceduralmente dal computer, all’inizio di ogni partita. Non c’è una sequenza prestabilita per affrontare le tre ambientazioni, ma ciascuna di esse è caratterizzata da una specifica scelta degli arredi, popolata da mostruose creature a tema e protetta, naturalmente, da diversi boss di fine livello che si incontrano prima di salire al piano successivo.
Fortuna vuole che il nostro vegliardo esploratore abbia il coraggio di un leone, la forza di un gorilla e, soprattutto, un sacco di armi a sua disposizione, visto che il tempio è pieno di tesori da raccogliere ed eventualmente sacrificare su qualche altare, in cambio di un armamentario più potente. Ogni volta che moriamo, veniamo “resuscitati” nella sala centrale del tempio e possiamo scegliere quale delle tre campagne affrontare, ripartendo dall’ultimo piano a cui eravamo riusciti a salire.
HO VISTO LA LUCE!
Il nostro virgulto emulo di Lara Croft può portare con sé una torcia, indispensabile per vedere le immediate circostanze, e tre armi: una principale, solitamente per le lotte corpo a corpo; una secondaria, solitamente a lunga gittata e una pesante, da impugnare con entrambe le mani. La torcia può (e deve essere usata per) appiccare il fuoco ad alcuni elementi dell’arredo o a specifiche parti del terreno e, a mal partito, può essere usata anche per allontanare momentaneamente gli avversari, colpirli e in alcuni casi dare loro fuoco.
Continua nella prossima pagina…
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