Si, ma qualcuno parlava di baluardi di qualche genere.
C'e' il palio fiorentino, ricordo quel tale con la panza tanta, ed esiste anche un vino terrone abbastanza buono seppur dolciastro...ma:
Se parliamo di Erondar, eh...
Abbiamo una robetta tripartita: tre autori, tre illustratori, per un totale di zero roba memorabile.
Tolte le notevoli tavole dell'Ambu(non credo sia un nome d'arte) e del Cammardella, rispettivamente nella prima e nella seconda storietta.
Ma e che succede ai nostri?
Il semi-dimenticato Davenant -vecchissima e prestigiosa conoscenza fin dai tempi del Romanzo pilota- col suo amicone demone alla ricerca di una soluzione che possa garantire sicurezza ai confini settentrionali, nelle pestissime dacche' gli algenti si son fatti duri&metallosi(letteralmente) per effetto della magia demoniaca degli abominii.
Mentre Sera, dall'alto dei suoi trascorsi nel genio, di un master a West Point(dove, si dice, tra una rampogna e l'altra risolse persino i relativi delitti lasciando il giovane Poe con un palmo di naso) e -eh!- dei non ultimi, canonici tre anni di militare a Cuneo impartisce ordini agli spocchiosi e millenari elfi del nord su come difendere il loro bastione.
Sono lontani i tempi in cui Sire Theoden rispondeva per le rime al "mastro nano" su come difendere bastioni salvando capre et cavoli!
Infine Ian e Gmor si recano al nord, in visita per qualche ragione ai duri montanari che sorvegliano i passi montani: una falla si aprira' ed i nostri saranno fondamentali quanto provvidenziali nell'evitare il peggio.
Robetta buona giusto per un piccolo tributo alla dimenticatissima Yannah.
...chi?
Appunto.
Qui le illustrazioni restano poco sotto la sufficienza: tavole legnose, movenze di lotta da gettare nel bidonetto della roba da dimenticare e Gmor identico ad Aldo Fabrizi sono ingredienti troppo indigesti.
Un 5/6 abbastanza generoso e via, verso vaste praterie e contadinelle da salvare dal loro status virginale(semicit.).