L’invito all’ottavo King of Iron Fist Tournament è finalmente stato consegnato anche alla redazione di TGM. Non potevamo perderci una festa simile, con TEKKEN 8.
Sviluppatore / Publisher: Bandai Namco / Bandai Namco Prezzo: € 69,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo locale/online PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S
TEKKEN 8 spacca tutto. Letteralmente: il primo capitolo della nuova modalità Storia, molto appropriatamente chiamata “Il risveglio dell’Oscurità”, si apre con un duello tra Jin e papà Kazuya tale da ridurre in polvere uno scenario liberamente ispirato a Times Square, tra colonne di energia, botte da orbi, palazzi livellati al suolo ed elicotteri sufficientemente sfortunati da capitare nella traiettoria di una furia incontrollabile, inasprita dalla decennale faida che anima la famiglia Mishima.
È una scena ipercinetica che funge un po’ da dichiarazione d’intenti, mostrando i muscoli dell’Unreal Engine 5 tra scorci apocalittici che lasciano spazio al piatto forte, ovvero un duello in tempo reale che mostra di cosa è capace il nuovo motore. I due lottatori sono caratterizzati da una miriade di particolari che esplodono durante zoomate e intermezzi, mentre tutto intorno la devastazione è accompagnata da effetti particellari e detriti vari.
La modalità Quest Arcade è una versione semplificata del bel Quest Mode presente nel vecchio Virtua Fighter 4 Evolution per PS2
IL CAMBIO DI RITMO DI TEKKEN 8
Davanti a una simile, abbacinante bellezza, la pratica accumulata in anni di memoria muscolare inizia a scricchiolare appena i nemici mostrano i frutti del nuovo Heat System, divenendo improvvisamente ossi più duri. È comprensibile, giacché dopo l’introduzione delle Rage Art (per i più smemorati, l’equivalente delle Desperation Move dei picchiaduro SNK, da attivare stavolta con in input universale) in Tekken 7, l’ottavo torneo del Pugno d’Acciaio mette in gioco un indicatore nuovo di zecca, che trova posto sotto quello della vitalità. Premendo contemporaneamente i pulsanti 2 e 3 (o comodamente R1 su PlayStation), il personaggio effettua una volta per round un attacco chiamato Heat Burst e attiva un potenziamento che dura dieci secondi, durante il quale può causare chipping damage sotto forma di danno temporaneo, che l’avversario può annullare contrattaccando.
Non si tratta dell’unica condizione d’innesco, perché questo periodo può essere avviato anche mandando a segno particolari colpi (Heat Engager); in questo secondo caso lo stato di Heat dura di più, e l’attaccante si proietterà rapidamente verso l’avversario per proseguire l’assalto. I vantaggi sono parecchi: a seconda del personaggio, questa nuova condizione migliorerà alcune mosse con proprietà supplementari (Law, ad esempio vede migliorati gli attacchi che sfruttano il nunchaku) o estendendo il numero di colpi, mentre eseguendo nuovamente un Heat Engager si potrà decidere se attivare nuovamente uno scatto con cui applicare pressione, causando però la fine del potenziamento.
Se le Rage Art rappresentavano un semplice meccanismo di recupero, tutto quello che gira attorno all’Heat è una vera e propria rivoluzione trasformativa
A CACCIA DI FANTASMI
Facciamo un passo indietro: avete giocato Il risveglio dell’Oscurità e l’esaltazione è alle stelle, tuttavia le nuove meccaniche non sono una cosa da sottovalutare e sarebbe meglio fare un po’ di pratica prima di sfidare amici e sconosciuti in giro per il mondo. La modalità Quest arcade è esattamente il passo successivo da compiere, nonché il momento ideale per creare l’avatar che vi rappresenterà nella lobby online. In pratica è una versione semplificata del bel Quest Mode presente nel vecchio Virtua Fighter 4 Evolution per PS2: si passa da un game center all’altro fino alla resa dei conti con il rivale di turno, tra dialoghi e personaggi francamente dimenticabil
iL’intelligenza artificiale usata per dare vita a queste copie digitali è notevole.
Poi viene automaticamente caricato e aggiornato online dopo ogni terzo match disputato, a uso e consumo di tutti. L’intelligenza artificiale usata per dare vita a queste copie digitali è notevole, ho provato più volte a fronteggiare il mio e ho riconosciuto schemi d’attacco e gestione degli spazi, e questo mi ha spinto ad aggiungere varietà un po’ alla volta per metterlo in difficoltà e diventare un po’ più bravo assieme a lui. Andando online, nella lobby, potete avere un assaggio della potenza altrui avvicinandovi all’avatar degli astanti per sfidare i loro Fantasmi, e nulla vi vieta di scaricare quelli dei giocatori più forti (potete farlo accedendo alla classifica, dalla lista amici o dopo un duello) per imparare qualcosa di nuovo. Un vostro amico continua a pestarvi? Sfidate il suo Fantasma per comprendere al meglio i suoi punti di forza. Paul Phoenix vi spaventa con il suo stile impetuoso? Cercate in classifica qualcuno che lo padroneggi per bene e fatevi le ossa contro il suo alter ego digitale, magari scaricandone diverse alternative per allenarvi contro molteplici schemi d’attacco.
Avere una scorta costantemente rifornita di credibili compagni d’allenamento adatti a ogni necessità è una trovata pazzesca, specie considerando quanto credibili possano sembrare una volta saliti sul ring; per comodità, una volta sbloccato, l’accesso a questo speciale game center sarà disponibile direttamente dal menu principale. Visto che sia la modalità Storia che quella Quest godono di una longevità risicata, è qui che passerete la stragrande maggioranza del tempo lontani dai riflettori del gioco online; come piacevole extra avrete modo di sbloccare capi d’abbigliamento e accessori con cui personalizzare i lottatori, tenacemente tenuti in ostaggio dai tanti Fantasmi già compresi nel gioco, amorevolmente modellati dagli sviluppatori.
COSE DA FARE?
Facciamo il punto della situazione: la modalità storia cerca di mettere nuovamente la parola fine agli atavici dissapori dei Mishima, con Jin privo dei poteri demoniaci ai ferri corti contro un Kazuya in grande spolvero, pronto a sovvertire l’ordine mondiale per abbracciare i propri deliri di onnipotenza. Questo apre la strada agli Episodi personaggio, su cui ci hanno chiesto di evitare particolari rivelazioni. Vi basti sapere che equivalgono alle classiche sfide arcade dei vecchi Tekken, con una manciata di scontri dedicati ai singoli lottatori coronati da sequenze finali. Tekken ball è il solito party game spassoso ma alla prova dei fatti privo di profondità, peraltro giocabile solo in locale, mentre l’online presenta tutte le opzioni del caso come partite classificate, libere e del giocatore.
Ottimi i replay da cercare, scaricare ed esaminare con cura certosina, uno strumento di approfondimento fondamentale che farà la gioia delle varie community che si formeranno attorno al gioco. Molto interessanti i consigli elargiti dal gioco quando vengono riprodotti i replay personali, con l’azione che viene fermata nei momenti critici per segnalare le possibili strategie. La fluidità delle partite effettuato nel breve periodo di prova concesso ci è sembrata molto buona, merito senz’altro di un’esperienza comprovata e dei dati raccolti durante le precedenti beta; anche il cross platform tra PC e PS5 non ha mostrato il fianco a critiche e, a patto di accettare avversari con una connessione dignitosa, non avrete problemi a divertirvi come si deve
Solo tre nuovi combattenti, a nostro parere però molto più riusciti e a fuoco rispetto a mezzi falsi come Gigas o Akuma
La conta dei combattenti presenta al momento solo tre nuovi volti, a nostro parere però molto più riusciti e a fuoco rispetto a mezzi falsi come Gigas o Akuma, quest’ultimo vero catalizzatore dell’odio in un roster, quello di Tekken 7, considerato divisivo sin dai primi giorni. Probabilmente Victor Chevalier sarà particolarmente popolare grazie ai suoi gadget da super spia con katana hi-tech e postura da iaido in dotazione, ma l’agilità della peruviana Azucena (con tanto di schivata automatica abbinata a particolari stance) e la versatilità della misteriosa Reina sapranno sicuramente conquistare quella fetta di pubblico desideroso di staccarsi dai personaggi classici. Per loro, l’Unreal Engine 5 porta in dote un character design particolarmente convincente, al netto di alcune proporzioni un filo troppo “nerborute”, vedi la massiccia armatura di Lars o i volti di Jin e Steve. Benissimo per i vestiti che si sporcano e perdono smalto durante lo scontro, mentre l’hardware di nuova generazione garantisce anche su console tempi di caricamento estremamente rapidi.
In Breve: Tekken 8 è l’ennesimo, grande capitolo di una serie incapace di compiere passi falsi. Le nuove meccaniche cambiano pelle al gioco e, sebbene gli storici detrattori non troveranno particolari ragioni per cambiare idea (il famoso “simulatore di pallavolo” per l’enfasi posta sulle juggle), tutti gli altri troveranno un gioco incredibilmente profondo, che li accompagnerà per diversi anni a venire. Chissà, magari grazie ai Fantasmi anche chi è completamente refrattario al gioco online troverà il coraggio di fare i primi passi in un nuovo mondo.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Il primo picchiaduro a usare l’Unreal Engine 5 è una vera delizia, splendido da vedere e fluidissimo da giocare. I tempi di caricamento di Tekken 7 sono fortunatamente solo un brutto ricordo.